VIII. Cosa si prova quando si è innamorati?

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"Non darmi il tuo corpo modellato dalla palestra.
Dammi occhi che raccontano una storia, una mente aperta e ribelle e un cuore che sente. E poi portami in un prato e mostrami come ogni filo d'erba si piega in modo diverso a seconda del vento e della luce.
Allora sì, mi potrò innamorare"
-Fabrizio Caramagna

Stavo camminando diretta verso il grande cortile di Hogwarts, nella zona delimitata per le lezioni di materializzazione. Infatti era stata creata apposta una zona dove gli incantesimi protettivi del castello venivano tolti per consentire agli studenti di provare a materializzarsi.
Ero diretta lì perché Camille stava facendo da tutor ad Albus e dovevo riferirle che la sua ronda era stata rimandata.
Inoltre, dopo di loro avrei dovuto fare l'ultima lezione con Malfoy prima dell'esame.
Stavo uscendo dal porticato quando notai un ragazzo moro, con la carnagione quasi olivastra venirmi incontro.
Gli passai accanto e lo sorpassai senza guardarlo.
Lui nel passaggio mi diede una spallata che ignorai a fatica dicendomi mentalmente di non reagire.
-Voi inglesi non salutate?- domandò brusco con una voce incredibilmente rauca.
Mi voltai.
-E voi bulgari non conoscete l'educazione?- dissi guardando negli occhi lo studente di Durmstrang che il giorno prima era in testa alla marcia trionfale.
-Molto più di voi inglesi sicuro- rispose avvicinandosi -a differenza vostra noi non sforniamo maghi oscuri come il pane la mattina!-
-Come ti permetti!- sbottai irata
-proprio voi non sfornate i maghi oscuri dall'oggi al domani?! Quindi Gellert Grindelwald chi sarebbe?!-
-E con chi si alleò secondo te? Con Albus Silente, ex preside di questa scuola!-
-Io direi chi circuì semmai! La tua scuola è l'ospite di Hogwarts e ti permetti di comportarti così?!-
-Hai idea di chi sia io?- chiese squadrandomi.
Un altro Scorpius Malfoy, avrei voluto rispondere, ma non lo feci.
-Immagino me lo dirai- dissi.
-Io sono Iván Gregorovich, futuro campione del torneo tremaghi-
-Penso che la tua migliore dote sia la modestia, non te lo dicono tutti?-
-No Rose Weasley, la mia miglior dote a detta di tutti è il fascino-
Sbattei gli occhi allibita, come faceva a sapere il mio nome?
-Come conosci il mio nome?- chiesi circospetta.
-Sappi soltanto che la tua fama ti precede-
Detto questo girò sui tacchi e se ne andò.

*****

Stavo ancora pensando a quel villano dello studente straniero quando arrivai nella zona delimitata per lezioni di materializzazione.
Camille ed Albus erano a qualche decina di metri da me e nonostante questo riuscivo a sentire le loro voci.
-Potter- sbottò Camille -devi immaginarti dentro il cerchio, concentrarti e poi riuscirai a materializzarti-
-E questo l'ho capito- ribattè Al
-ma non riesco-
-Devi concentrarti, gli esami sono venerdì-
-Non me lo ricordare-
Mio cugino si passò la mano tra i capelli scompigliandoseli.
Vidi la mia migliore amica mordersi il labbro e poi dire:
-Ti credi irresistibile così?- domandò.
-Certo che no- rispose Al per niente disorientato -io lo sono, è diverso-
-Se lo sei tanto quanto sei modesto la vedo grigia-
-Tu non mi resisti, ammettilo-
Al e Cami erano molto vicini, con qualche centimetro di distanza a separarli.
Credetti che lui l'avrebbe baciata. Aspetta Rose, mi dissi, non è possibile.
Non si sopportano.
Rosellina non è da un po' di tempo che abbiamo appurato che il detto il confine tra odio amore è molto labile è vero?
Perciò la scena che ti si è presentata davanti non dovrebbe sorprenderti.
Fammi indovinare, come me e Scorpius?
Lo hai appena chiamato per nome cara, e comunque sì come voi due.
Devo forse ricordarti che ti ha detto di essere innamorato di te?
In quel momento sarebbe stato giusto andarsene.
Ovviamente la mia curiosità prevalse.
Feci per nascondermi dietro un albero che successe.
Crack!
Il mio piede calpestò un rametto che si spezzò facendo rumore.
Si girarono verso di me arrossendo ed allontanandosi subito.
-Forse nei tuoi sogni Potter- sentii borbottare a Cami con il tono più convincente che aveva senza guardarlo negli occhi.
-Scusatemi- dissi mortificata sul serio -non volevo disturbarvi, i-io torno dopo-
Feci per andarmene ma la voce di Camille arrivò da dietro di me.
-No resta pure-
Mi voltai e sul suo volto c'era l'ombra di un sorriso imbarazzato.
-Ma tu stai spiegando ad Albus e- cercai di spiegare ma lei mi interruppe posandomi le mani sulle spalle.
-Biblioteca dopo cena- disse semplicemente prima di andarsene in modo tale che Al non la potesse sentire.
La guardai leggermente disorientata, poi mi voltai verso mio cugino.
O almeno verso il punto dove tecnicamente mio cugino sarebbe dovuto essere, ma non c'era.
Era sparito.
-Weasley ti capita spesso di fissare il vuoto?- chiese una voce dietro di me.
In quel momento capii che il mio turno di fare le lezioni di materializzazione era arrivato.

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