XXV. L'incontro di due anime

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"Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano" -Paulo Coelho

-Ancora non capisco come sia possibile- sbuffai, sedendomi di peso sul letto.
-Rose!- sibilò Lily -Il vestito!-
Le lanciai un'occhiata torva.
-Devi accettarlo Rose- disse Cami tranquilla-sei stata sconfitta-
-Ma ci deve essere un modo- tentai -io non posso andare alla festa di compleanno di Scorpius!-
Molto probabilmente, il giorno di Natale, avevo davvero peccato di superbia.
Avevo sottovalutato Scorpius e le sue doti negli scacchi magici.
Non lo avessi mai fatto.
Avrei dovuto rifiutare immediatamente la sfida, ma il mio orgoglio lo aveva impedito.
E come disse Sant'Agostino, è stato l'orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli; è l'umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli.
Ma se non fosse stato per il mio orgoglio, forse non mi sarei ritrovata in quella situazione.
Forse è vero, vanità e orgoglio sono due concetti ben diversi.
Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi.
L'orgoglio si collega piuttosto all'opinione che abbiamo noi stessi, la vanità è ciò che desidereremmo fosse l'altrui opinione.
-Non avete mica stipulato un accordo scritto- disse Dominique finendo di tracciarsi una riga di matita nera -quindi non possono esserci clausole strane grazie alle quali puoi evitare di rispettarlo-
Dal giorno di Natale, la situazione in casa Potter-Weasley era tesa riguardo la questione di James e Dominique.
I due tentarono di non stare troppo tempo da soli fino a quando le acque non si fossero calmate.
Lanciai la testa all'indietro e mi lasciai cadere sdraiata sul letto.
-No- risposi sconfitta -sono obbligata a rispettare la mia parte della scommessa-
-Quind alzati immediatamente e smettila di stropicciare il vestito!- sbottò Lily lanciandomi un'occhiata di fuoco.
Mi risedetti e osservai l'abito.
Era rosa antico, con le spalline di pizzo e una gonna morbida.
Sospirai.
-Promettetemi che non mi lascerete sola- dissi solo -non voglio correre il rischio di stare da sola con lui-
-Non lo faremo- mi rassicurò Domi accennando un sorriso e posandomi una mano sulla spalla.
-Però ricorda Rose, se non si rischiasse mai nella vita, Michelangelo avrebbe dipinto il pavimento della Cappella Sistina- osservò Camille sparendo poi in bagno.
Rimasi a fissare la porta che si chiudeva alle sue spalle, facendo uscire il fiato che nemmeno mi ero accorta di star trattenendo.

******

-Beh, è molto... tetra- commentò Lily osservando Villa Malfoy dal giardino all'italiana che la circondava.
Rabbrividii pensando a mia madre che veniva torturata in quella stessa casa, trent'anni prima.
Quello era il passato, mi ripetevo in continuazione.
-Si, ma Astoria Malfoy ha cambiato l'arredamento, rendendola molto più confortevole- ci rassicurò Albus incamminandosi.
Prima mi porse la mano mentre Camille annuiva, e io la presi.
Nel farlo, vidi il lampo che l'anello con il brillantino che Scorpius mi aveva regalato a Natale aveva prodotto.
Non so perché decisi di metterlo.
So solo che mi sembrava la cosa giusta da fare.
La sua mano calda mi condusse verso il grande portone in legno massiccio e poi suonò il campanello.
Il suono che esso produsse si levò tetro in tutta la casa.
Scorpius ci venne ad aprire, dopo qualche istante.
-Finalmente siete arrivati!- esclamò.
Poi il suo sguardo si posò su di me e sorrise malizioso.
-Benvenuti- continuò -entrate pure-
Entrammo e la prima cosa che vidi fu un ampio salotto, con il fuoco ravvivato da un elfo domestico.
Era capodanno e faceva freddo, ma in casa si levava una calda aura di accoglienza.
Quando il mio sguardo si posò sull'elfo, corrugai la fronte.
Quindi c'erano ancora famiglie purosangue che li sfruttavano?
-Signorina Weasley, so cosa stai pensando- disse una voce fredda dietro di me -ma i Malfoy non rinunceranno ai loro elfi domestici solo perché non seguono più gli ideali razzisti del Signore Oscuro-
Mi voltai intimorita e vidi la figura di Draco Malfoy ergersi di fronte a me.
Era davvero alto.
Con i capelli biondi impeccabili e un accenno di rughe intorno agli occhi, come una persona che è stata costretta a crescere troppo in fretta.
Mi morsi il labbro.
-Io non stavo assolutamente pensando a questo- dissi.
Lui fece un sorriso tagliente.
-Invece si- replicò -se è vero quello che tutti dicono ovvero che sei molto simile a tua madre. È la prima cosa che la Granger avrebbe pensato-
-E mio padre cosa avrebbe pensato?- ostentai.
Non mi piaceva ciò che stava dicendo, con quell'aria arrogante.
Ma Draco Malfoy non rispose mai, visto che una donna con i capelli castani e un viso pallido ma dolce lo affiancò.
-Draco, forse dovremmo lasciare che i ragazzi si divertano alla festa di nostro figlio- suggerì guardando il marito negli occhi.
Gli occhi di lui erano completamente grigi come un mare in tempesta mentre quelli di lei - che capii essere Astoria Malfoy - erano di un azzurro chiaro come il cielo che ritorna sereno dopo la pioggia.
Compresi perché Scorpius avesse gli occhi che aveva.
Vidi poi con la coda dell'occhio un elfo che portava un vassoio con dei bicchieri al cui interno c'era qualcosa di rosa, e un ragazzo con i capelli biondo scuro si chinò su di esso.
Poi se ne andò, senza voltarsi per fare in modo che lo vedessi in faccia, e sparì.
Il vassoio era intatto.
-Certamente Astoria- disse lui lanciandomi un ultimo sguardo prima di seguire la moglie oltre la porta del salotto.
-Non avevo mai visto Draco Malfoy da così vicino- disse Camille affiancandomi.
-Bello spettacolo?- domandai -perché quello che mi ha detto non lo è stato-
-È un uomo tanto affascinante quanto enigmatico-
Scossi la testa e mi sentii tirare un braccio.
-Scusi signorina Weasley- disse una vocina -qui è Livvy per servirla. Livvy voleva offrirle questo calice-
Chinai lo sguardo e vidi un elfo domestico, con due grandi occhi come palle da tennis, marrone chiaro.
-Oh...- indugiai -ehm, grazie Livvy-
Le sorrisi e lei se ne andò felice.
Portai il bicchiere alle labbra mentre guardavo sorpresa Camille, che alzò le spalle.
Bevvi.
Per un attimo la vista si annebbiò e pensai a quanto quella cosa - qualunque cosa fosse - fosse forte.
-Tutto bene?- mi chiese la mia migliore amica scrutandomi preoccupata.
-Si- risposi -è solo che...-
Il mio sguardo si soffermò su Vanessa Brown che stava facendo vagare le mani sotto la camicia di Scorpius.
Sbattei le palpebre.
Poi lei si avvicinò, lasciandogli una scia di baci lascivi sul collo.
Lui intanto rideva guardandola malizioso.
Mi voltai dall'altra parte.
Non era affar mio quello che Scorpius Malfoy faceva o meno.
Se voleva baciare ogni ragazza presente in quella sala, poteva farlo.
Non me ne importava.
-Rose, davvero, sei così strana...- tentò di nuovo Cami.
-Io? Strana perché penso che Vanessa e Malfoy farebbero meglio a pendersi una camera invece di dare spettacolo qui? Certo che no, va tutto benissimo- risposi.
-Ma di cosa stai parlando?- il suo sguardo vagò alla ricerca di ciò che avevo visto, confusa
-guarda che Vanessa...-
Ma io non la stavo ascoltando, presi un bicchiere al cui interno c'era del Whisky Incendiario e cominciai a berlo.
Poi un altro, un altro e un altro ancora.
-Rose credo tu stia bevendo un po' troppo- osservò lei tentando di togliermi di mano il bicchiere ma io la respinsi.
Cominciai a ridacchiare senza controllo, come una persona ubriaca.
Forse lo ero.
-Oh dai qua!- con un colpo deciso, Cami mi tolse di mano il bicchiere.
La guardai male mettendo su il broncio.
-Rose- sibilò -questa non sei tu-
Mi puntò minacciosamente contro il bicchiere.
-Tu sei ubriaca- concluse fissandomi.
-Certo che no!- biascicai.
Poi ripresi il bicchiere e cominciai a ridacchiare di nuovo, correndo via.
Ero in un angolo appartati del salotto di Villa Malfoy con un bicchiere colmo di Whisky in entrambe le mani, quando lui mi venne incontro.
Mancava qualche minuto a mezzanotte e all'inizio del nuovo anno.
-Vedo che ti stai divertendo- commentò Scorpius ghignando.
-Oh si- risposi con voce civettuola -anche se...-
Lui alzò un sopracciglio.
Feci un sorriso malizioso.
-Ci sarebbe un altro modo per divertirci di più- dissi avvicinandomi come un felino che si avvicina alla preda.
Lui si leccò le labbra e mi lasciò fare.
Però, prima che le mie labbra sfiorassero le sue, lo sentii sospirare frustrato e allontanarmi delicatamente.
Sentivo il conto alla rovescia.
Cinque...
-Puzzi di alcol Rose- disse lui nel modo più gentile possibile -sei ubriaca-
Quattro...
-E allora?- sbottai indispettita -A te fa differenza? Pensavo volessi semplicemente baciarmi e che non ti importasse le condizioni in cui fossi-
Tre...
Tentai di appropriarmi delle sue labbra ma me lo impedì nuovamente.
Mi prese le mani e le racchiuse nelle sue.
Due...
-Non bacerei mai una ragazza ubriaca- disse serio guardandomi negli occhi -e per quanto io desideri baciarti, lo farò solo se sarò sicuro che tu lo voglia e che tu sia completamente in te-
Uno...
Poi mi tolse dolcemente il bicchiere e lo posò sul tavolo li affianco.
Un boato esplose intorno a noi.
Scorpius si voltò sorridendo, poi si rivolse nuovamente a me.
-Ora che siamo ufficialmente nel nuovo anno- disse -forse è meglio tu vada a dormire-

Believe in MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora