Capitolo 2

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È stata una giornata davvero pesante.
Il villaggio è quasi tutto pieno e, di conseguenza, c'è molto lavoro da fare.
In più Lorenzo mi ha chiesto il favore di trattenermi qualche ora in più oggi pomeriggio e non potevo dire di no.
Di solito è sempre lui che chiude il chioschetto.
Così facendo mi permette di godere degli ultimi raggi del sole. Di godere di questo bellissimo mare.
Lui ormai lo conosce alla perfezione, non ne sente il bisogno.
Io si.
Io devo sempre ritagliarmi uno spazio per stare da solo col mare.
Riesce, non so come, a farmi schiarire le idee e a farmi godere al massimo questa esperienza che ho deciso di intraprendere.

Oggi, però, sono io a chiudere il chiosco.
Sto lavando le ultime cose rimaste.
Pulisco il bancone.
Metto a posto tutto quello che servirà per domani.

Mentre finisco le ultime cose, il mio sguardo si posa su un ragazzo.
Vestito con dei jeans neri ed una maglietta a maniche corte nere.
Le mani nelle tasche dei pantaloni.
Una macchina fotografica appesa al collo.
Cammina a piedi scalzi sulla spiaggia.
Su e giù.
Poi si ferma di colpo e inizia a scattare delle foto: prima all'acqua del mare, poi al tramonto.
In effetti il tramonto qui è uno spettacolo, crea una luce arancione che si rispecchia nell'acqua, altre sere tutto invece si tinge di rosa.
Fatto sta che ogni sera il tramonto è differente dalla sera prima e io lo so bene, perchè prima di tornare in camera mi fermo sempre sulla spiaggia per guardarlo.
Mi siedo sotto la palma e lo aspetto, come ero solito fare anche da bambino.

È la prima volta però che vedo questo ragazzo.
O almeno così mi sembra.
Ha passato una buona mezz'ora a scattare.
Sarei curioso di vederle quelle foto, per capire cosa gli interessa di questo spettacolo naturale.
Sarei anche curioso di capire perchè proprio il tramonto e non l'alba, ad esempio.

Sei curioso di un po' troppe cose Claudio non pensi?

Distolgo il mio sguardo, perchè mi sono accorto di aver perso molto tempo nel guardare cosa faceva e devo ancora sistemare delle cose qui.
Per fortuna finisco quasi subito e posso chiudere e ritirarmi in camera.
Sono davvero stanco.
È stata una giornata infernale.
L'unica cosa che voglio fare è buttarmi sul letto e dormire fino a domani mattina.

Il ragazzo è ancora lì.
Guarda l'orizzonte.
Certo che deve essere proprio strano.
Questo è quello che mi viene da pensare, almeno a primo impatto.
Poi lo vedo sorridere e riprende a camminare.
Viene verso la mia direzione.
Chissà se è un cliente del villaggio.
Dovrei chiederlo a Lorenzo.

Dai Claudio non farti scappare questa occasione. Digli qualcosa.

Alza lo sguardo quando mi passa accanto e vede una figura vicino a lui.
Probabilmente pensava di essere da solo, visto che il tramonto è l'ora dove la maggior parte dei villeggianti torna in camera per prepararsi per la cena.
La spiaggia è praticamente sempre vuota.
Tranne oggi.
Perchè oggi c'ero io.

Mi faccio coraggio e:
"Ciao. Buona serata."

Lui mi fissa per qualche secondo e:
'Grazie, anche a te. Ciao.'

La voce.
Quella voce è la cosa a cui ho pensato per tutta la notte.

***
Ragazze ci tengo a dirvi che questa storia è nata per caso, non avevo intenzione di scriverne due parallelamente, volevo prima finire "Ogni sole ha il suo girasole".
Ma la scena del primo capitolo l'ho sognata una notte e l'ho preso come un segno del destino. Quindi eccomi qui.
Come sempre fatemi sentire cosa ne pensate!
A presto.

Al tramonto noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora