Questo è uno dei capitoli che vediamo dal punto di vista di Mario.
Sono incazzato nero.
Se n'è andato senza neanche lasciarmi spiegare.
Ha deciso di non credermi.
Mi ha fatto capire di non fidarsi di me, in pratica.
E questo fa male.
Claudio deve saperlo che, adottando questo comportamento, mi ha ferito.
Delle cose se ne parla, è stato Lui ad insegnarmelo e a farmelo capire. E io gli ho creduto. Ho creduto alle basi che stavamo mettendo al nostro rapporto.-
Prendo il treno delle 14:45 e salgo a Verona.
Due ore e dovrei essere lì.
Ho preso un albergo ovviamente. Non scherzo quando dico che sono incazzato nero con lui. Quindi comunque andrá questa notte la passeremo separati, così Claudio potrà davvero riflettere sul suo comportamento e io poi vedrò che fare.
Quando arrivo gli mando un sms:
'Io sono arrivato. Pensi di dirmi dove devo venire o vuoi che ti cerchi per tutta Verona?'"Urban cafè. Ti aspetto qui."
'Ok. Arrivo.'
Prendo un taxi, che mi lascia davanti all'Arena e mi spiega come continuare a piedi.
Sono vicino al bar e lo vedo appoggiato fuori a fumare.
Cammina avanti e indietro. Segno evidente che è nervoso. O almeno evidente per me che ho imparato a conoscerlo. Ma magari mi sbaglio.
Come se avesse percepito il mio sguardo su di lui, alza la testa e i nostri occhi, dopo un mese, tornano a mescolarsi.
Io sono arrabbiato.
Lui anche.
Si vede.Ma in questo momento neanche ciò sembra importare.
Mi avvicino e...
'Ciao'"Ehi"
'Possiamo spostarci? Vorrei parlarti senza tutta questa gente intorno'
"Va bene, seguimi"
Non so dove stiamo andando, ma ci ritroviamo seduti su delle scale da soli. Finalmente.
Intorno a noi silenzio.
Quanto lo abbiamo amato il silenzio delle Maldive. Come abbiamo adorato il silenzio che si creava ogni volta che eravamo insieme.
E adesso? Lo amiamo e lo ameremo ancora?
Claudio non mi parla e non mi guarda. Fissa un punto di fronte a sè, come se non sapesse come comportarsi, come se non sapesse cosa fare in questi casi. E allora inizio io.
Claudio non ha mai conosciuto il Mario incazzato? Bene, è ora che lo conosca.
È giusto conoscere tutti i miei lati se vuole stare insieme a me no?
Io voglio che sappia di ogni mia sfaccettatura.'Visto che qualcuno ti ha morso la lingua comincio a parlare io. E ascoltami bene Claudio perché sto per dirti una cosa davvero importante'
Il mio tono è serio. Lui se ne accorge, perchè improvvisamente alza il viso e mi guarda negli occhi, forse spaventato, forse preoccupato. Non so. Non riesco a decifrare l'espressione del suo volto in questo momento, perché sono furioso.
Si, furioso è la parola giusta.'Quello che hai visto quando sei venuto a Roma non è reale. Si, è vero, ero con un ragazzo a fumare fuori dall'ospedale, perché é questa la spiegazione del tuo comportamento no? Che poi se ti interessa il ragazzo sarebbe Francesco, l'amico di Valentina, di cui ti ho parlato...Gli ho dato un bacio sulla guancia perchè ha portato sua nonna a fare una radiografia per un malore che aveva avuto e abbiamo scoperto che ha un tumore. Per cui le rimangono pochi mesi di vita. Francesco stava piangendo e io non me la sono sentita di lasciarlo andar via così, era troppo scosso e allora gli ho proposto di andare a fumare una sigaretta per farlo calmare e quello era solo uno stupido bacio per dargli forza! Ma tu come sempre sei partito in quarta per la tua cazzo di gelosia e non mi hai lasciato nemmeno spiegare'
Claudio ha girato il volto dall'altra parte.
'Io non dovevo neanche essere qui, perchè sei uno stronzo Claudio. Si, sei un grandissimo stronzo, che prima mi dice che mi ama, che ci tiene veramente a me e poi alla prima cosa che vede, fraintende e non mi dà neanche la possibilità di parlare. Sei un codardo e penso anche che non mi ami tanto come dici. Forse io si, ma tu no Claudio, altrimenti non avresti dubitato nemmeno per un secondo di me, perché io non l'ho mai fatto in questo mese che non ci siamo visti'
A quel punto mi alzo e me ne vado.
Non gli lascio la possibilità di ribattere.
Sono stato duro, lo so.
Ma Claudio deve capire che mi ha deluso, deve capire che questa volta ha sbagliato alla grande.
Abbiamo due caratteri forti, forse opposti anche, ma se non mi parla, non mi dice quello che ha nella testa, non andiamo avanti.
Faccio pochi passi, poi sento afferrarmi il polso (riconoscerei il suo tocco fra mille) e lo vedo di fronte a me con le guance rigate dalle lacrime.Non piangere Claudio che mi fai male.
Non voglio vederti piangere. Non per causa mia. Ti prego."Sss-cusa, ti prego scusa. Io non ho mai dubitato di te, ma pensavo tu avessi trovato di meglio in questo mese che non ci sono stato"
Ancora con questa storia Claudio?
Ma lo capisci che il meglio per me sei solo tu?'Perchè non mi hai semplicemente chiesto spiegazioni di quello che avevi visto?'
Le lacrime non si fermano.
"Ppp-erchè avevo paura che mi dicessi fosse vero. E io non ero pronto a perderti. Io non sono pronto a perderti"
'Mi hai ferito Claudio. Questo devi saperlo. Riconquista la mia fiducia. Sono a Verona per qualche giorno, quindi tranquillo che non me ne vado. Ma ora voglio tornare in albergo, sono stanco'
"Ti posso chiamare dopo?"
Mentre lo dice si fa minuscolo.
Non l'ho mai visto così.
Ci sta davvero male.'Puoi chiamarmi quando vuoi Claudio'
Mi incammino con il cuore frantumato.
Ma con la consapevolezza che lui mi ama davvero. Esattamente come lo amo io.
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Al tramonto noi
FanficEstate. Claudio per le vacanze estive ha pensato di trovarsi un lavoro presso un bar delle Maldive, così da potersi godere, nei momenti liberi, la cosa che più ama: il mare. E poi un ragazzo, dai tratti scuri, che Claudio vede ogni sera passeggiar...