Capitolo 19

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"Mi hai chiesto torna mentre ero già qui"

Qualche giorno dopo.

Oggi finalmente è il mio ultimo giorno qui alle Maldive.
È stata una bellissima esperienza quella che ho fatto, ma devo ammettere che non ho mai desiderato così tanto andar via dal mare.
Dal mare capite?
Il mio rifugio, il mio luogo.

Da quando c'è Mario, infatti, ho iniziato a mettere in discussione anche quelle piccole certezze che avevo della mia vita.
Non ho mai sentito nessuno appartenermi così tanto.
Questo vorrá pur dire qualcosa.

-
Devo fare il possibile per non farmi scoprire. Per questo decido di prendere un volo che viaggia di notte, in modo da  far credere a Mario di stare dormendo, quando invece sto tornando da lui.
Fortunatamente sono riuscito a farmi dare il numero di Valentina qualche giorno fa, dicendogli che era sempre bene averlo in caso di qualche emergenza.
Le ho raccontato della mia idea ed è stata entusiasta. Ha anche aggiunto che Mario ne sarebbe stato felice. E questa è l'unica cosa che conta.
Si è offerta di venirmi a prendere una volta atterrato in aeroporto. Non so davvero come ringraziarla! Ma era indispensabile il suo aiuto, visto che non so come muovermi.
Roma è grandissima e io ci sono stato poche volte. Non avrei avuto la minima idea di come orientarmi.

All'uscita, come mi aveva promesso, trovo Valentina.
Mi accompagna in un piccolo hotel dove ho affittato una stanza per un giorno, per potermi dare una sciacquata, per potermi appoggiare almeno fino a quando Mario non saprá che sono nella sua città.

-Clà ti vengo a prendere più tardi, tu fai con calma quello che devi fare. Io ora sento Mario e ti mando un messaggio sul da farsi, okay?-

"Va bene Vale, non so come ringraziarti! Sono uno sconosciuto per te eppure ti sei resa disponibile dal primo momento"

-Ma figurati! Per il fidanzato del mio migliore amico questo ed altro- e mi fa un occhiolino.

Già la adoro.

Subito dopo pranzo mi manda un messaggio, come da accordo:
-Mario oggi lavora di pomeriggio. Se sei d'accordo verso le 15 passo a prenderti e ti lascio davanti il suo ospedale, poi basta che chiedi di lui. Sarei volentieri con te tutto il pomeriggio, ma purtroppo mi aspettano alle prove!-

"Tranquilla Vale, anzi grazie! Posso prendere anche un taxi, senza problemi"

-Ma va figurati! Mi fa piacere accompagnarti, poi però ti toccherà prenderlo un taxi! A meno che non rimani ad aspettare Mario. A tra poco-

Vado a prepararmi.
Sono agitato.

Calma Claudio. Neanche ti dovessi sposare!

-
Una volta arrivati di fronte l'ospedale ringrazio per l'ennesima volta Valentina, mi faccio coraggio ed entro.
Sto per chiedere ad un'infermiera del reparto di radiologia di Mario, quando vengo catturato da una voce che riconoscerei tra mille: la sua.
Mi metto dietro l'angolo, attento a non farmi vedere da Mario.
È fuori a fumare con un ragazzo, presumo un paziente, mentre scambiano battutine e ridono tra loro.
Il ragazzo, terminata la sigaretta, si avvicina a Mario e l'abbraccia. Lui gli lascia un bacio sulla guancia.

E no cazzo.
Va bene che sono geloso, ma queste scene non me le sono immaginate, sono reali, sono successe veramente.
Chi è questo ragazzo?
E se mi avesse tradito?
E se avesse trovato qualcuno migliore di me?

Le lacrime scendono prepotenti sul mio viso.
Io mi giro ed inizio a correre.
Lontano da lui.
Lontano dalla scena che ho visto.
Lontano da tutto.
E forse non avevo capito davvero niente. La distanza, se vuole, sa essere davvero bastarda.

Al tramonto noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora