Capitolo 24

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Questa mattina mi sono svegliato con Mario accanto.
Avevo una fottuta paura che potesse scappare durante la notte e lasciarmi solo, in un letto che solo ora mi rendo conto essere troppo grande per una sola persona.
Sono minuti interi che lo guardo dormire.
Avendolo così vicino riesco a cogliere tutti quei particolari che lo rendono ancora più bello di quello che è.
Sfioro ogni singola porzione di pelle, facendo attenzione a non svegliarlo.
Ma lui mi sente, mi sente sempre. E apre i suoi occhi color pece e li punta nei miei.
Ritraggo la mia mano.

"Buongiorno. Scusa non volevo svegliarti"

Lui richiude gli occhi.

'Buongiorno. Puoi continuare che mi stava piacendo?'

Non rispondo.
Semplicemente continuo a fare quello che stavo facendo fino a un minuto fa.

È bellissimo.
Dovreste vederlo.

Prendo il cellulare e gli scatto una foto.
Pensavo di aver fatto tutto in maniera silenziosa e invece...
mi ritrovo i suoi fari neri puntati nei miei.
Si stropiccia gli occhi.

'Che stai facendo?', mi chiede con voce assonnata.

"Ti faccio una foto"

'Perché?'

"Perché bisogna fotografare tutte le cose che colpiscono l'attenzione. Giusto?"

'Giusto'

"Ed eri troppo bello mentre dormivi"

Sorride.
Per la prima volta da quando ha messo piede a Verona, mi ha finalmente sorriso.
Mi è mancato vedere quelle due fossette che gli si formano ai bordi della bocca.
Mi sono mancate le sue rughette intorno agli occhi.
Mi sono mancati i suoi occhi che splendono. Per me.

"Mario io ho una voglia matta di baciarti. Posso farlo?"

'Ti hanno mai detto che i baci non si chiedono, ma si rubano?'

"Si, ma sai non vorrei che mi iniziassi a menare già di prima mattina"

Ridiamo.
Ma io non mi avvicino.
Fino a che non mi darà il permesso.
Non farò nulla che lui non voglia veramente.

'Vieni qui'

E io non aspettavo altro.
Mi fiondo sulle sue labbra e chiedo subito l'accesso alla sua bocca, che lui mi concede.
Le nostre lingue si riassaporano dopo un mese.
I nostri sapori si mischiano di nuovo.
E io non ce la facevo davvero più.
Ora si che capisco cosa si prova quando si ha paura di perdere una persona.
Ora si che ho capito che non ho nessuna intenzione di perdere Mario.
Che lui è diventato tutto.

Ci stacchiamo per riprendere fiato e ci guardiamo negli occhi.

"Scusa amore"

'Non farlo mai più. Mi sono sentito morire'

"Anche io, anche io. Non ti lascio più. Mi sei mancato da morire"

'Anche tu a me. Ti voglio sempre accanto'

"Sempre. Te lo giuro sulla cosa più cara che ho che non ti mollo più"

'Quindi devo sopportarti sempre da oggi? Che palle, preferivo quando avevamo litigato!'

"Ma vaffanculo va!"

E faccio per alzarmi, ma lui mi afferra per i fianchi e mi fa rimettere su di lui.
Nasconde il viso nell'incavo del mio collo.

'Non sai quanto mi è mancato il tuo odore'

Lo stringo un po' di più.
Riesce a farmi sciogliere dopo neanche due secondi. Capite?

'Una sera ero di guardia di notte ed è arrivata una signora insieme al suo compagno, che aveva il tuo profumo addosso. Mi sono bloccato perchè pensavo fossi tu. Poi ho detto tra me e me: < Ma Mario cosa dici che Claudio è ancora a lavorare?! >'

Sorride e mi lascia un bacio sul collo.

"Da adesso in poi avrai sempre il mio profumo addosso"

'Magari fosse sempre'

"E chi ti ha detto che non lo sarà?"

'Amore lo so che la mia presenza ti destabilizza perché sono l'uomo dei tuoi sogni, ma ti ricordo che io abito a Roma e tu a Verona. Ti è sfuggito questo piccolo particolare?'

Io rimango in silenzio.
Ma gli sorrido.

Che gli basti questo.

***
Tutto si risolve. C'è solo bisogno del giusto tempo per ogni cosa.
Siete contente?!
Vi abbraccio 💜

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