I grandi occhi marroni di Elizabeth scrutavano, basiti, il documento visualizzato sullo schermo del suo computer.
L'inarrestabile McRees aveva diligentemente stilato una lunga lista di compiti da eseguire, giornalmente.
"È la tua nuova Bibbia Elizabeth, devi memorizzarla", le disse appoggiandosi per pochi secondi alla sua scrivania, per poi entrare nell'ufficio dell'amministratore delegato.
Robert Edward Sherpan, era un omino piccolo e ben tarchiato. Il suo viso, rotondo e sempre paonazzo, sembrava direttamente attaccato al busto, tanto il suo collo era inesistente.
Il suo sorriso, piccolo e per la maggior parte del tempo del tutto invisibile, veniva offuscato dai grandi occhiali neri.
"La precisione è il principio cardine di un'azienda", ripeteva in continuazione.
Parole che si rispecchiavano nell'ordine della sua scrivania, piuttosto che in quella di McRees.
Il ripiano di vetro scuro, della scrivania stessa, non facilitava il compito in quanto essendo quasi trasparente, costringeva ad un rituale ben preciso, per il mantenimento della sua pulizia.
Rituale in atto proprio in quel preciso momento. Claire, di ritorno dall'ufficio di Robert, aprì il primo cassetto della cassettiera, riportando alla luce un prodotto apposito per la pulizia del vetro.
"Ti fornirò il tuo, Elizabeth", replicò spruzzando la sostanza liquida e distribuendola con un panno morbido.
"Non c'è niente di più odioso di vedere le impronte digitali sul ripiano e sul monitor", concluse alzando gli occhi su di lei.
"Ed anche a Robert non piace".
"Sicuramente Miss McRees", replicò incredula. "Sarà mia premura non lasciare impronte".
Pure la scrivania di vetro, mi toccava pulire, pensò sconfortata ritornando a studiare il file, visualizzato al pc.
Era incredibile come ognuno di noi avesse il proprio carattere, e a volte anche molto particolare, ma qui si stava rasentando la follia.
In ogni caso, Elizabeth aveva intenzione di eseguire alla perfezione ogni singola azione richiesta.
Era la perfezione che ci aspettava da lei, giusto? Ebbene, sarebbe stata perfetta.
In quel preciso istante, quella semplice parola, "Perfetta", si scolpì nella sua mente e la sentì udire da un'altra voce.
Quella voce.
Quasi automaticamente, la voce richiamò due occhi neri e il dolore, l'odio, ritornarono a galla.
Come un mostro marino, - identificato come una gigante piovra nera - , sbucava dall'acqua per stringere fra i suoi tentacoli la nave sfortunata, i suoi bastardi sentimenti spezzati, tornavano in superficie per stritolare il suo cuore.
La mano bianca si strinse intorno alla matita nera con la punta di Swarovski, perfettamente intonata con il resto della cancelleria.
Concentrati, pensò mordendosi il labbro. Lui non c'è più.
"Elizabeth", la chiamò Claire, insistentemente. "L'amministratore vuole darti il suo saluto ufficiale".
"Subito", mormorò bloccando il pc per poi posare la matita nell'apposito portapenne, insieme alle altre. Il bouquet di pietre preziose si era riformato.
"Ricorda: non dargli mai del tu, capito? Puoi chiamarlo Dott. Sherpan, a lui piace".
Elizabeth annuì e con entusiasmo e determinazione, entrò nell'ufficio con la targhetta Ceo, posizionato alle sue spalle rispetto alla sua scrivania.
"La prego Miss Tachker, si accomodi pure", la invitò Robert con un sorriso, indicando la sedia di pelle, ovviamente nera.
L'ufficio del Ceo era molto ampio ed elegante. La scrivania era stata posizionata davanti ad un'immensa portafinestra, in modo da avere la luce alle spalle.
C'era anche un bagno privato ed una zona allestita per le conferenze call. Il tavolo di mogano scuro, ospitava una televisione al plasma, di ultimo modello.
"Prima di tutto", iniziò il discorso sorridendo a Claire, seduta comodamente nella sedia a fianco.
"Voglio darti il benvenuto Elizabeth".
"Posso chiamarti per nome, vero?
Hai il nome della nostra regina".
"Certamente Dottor Sherpan", rispose sorridendo, notando una minuscola vena isterica sul collo di Claire.
Diminuì immediatamente l'intensità del sorriso, concentrandosi sulle sue parole, avendo capito benissimo i sentimenti di Claire.
Riguardò l'uomo poco affascinante e tutt'altro che attraente, che le stava parlando, ridendo a crepapelle mentalmente. Non avrebbe mai invaso la proprietà altrui.
"Benvenuta alla RMT Industries", replicò con un sorriso sul viso paonazzo.
"La RMT Industries, come ben saprai, è un'importante società inglese del settore aerospaziale e della difesa con sede centrale qui a Londra, attiva a livello mondiale, particolarmente nel nord America, attraverso la sua sussidiaria RMT Industries Inc.", pronunciò toccando la riproduzione minuziosa della Queen Elizabeth class aircraft carrier, elegantemente in mostra sulla sua scrivania.
"Abbiamo una missione Elizabeth: creare i migliori aerei e le migliori flotte militari inglesi", mormorò fiero.
"I documenti che circolano qui dentro, sono molto importanti e altrettanto riservati".
"Nessuna informazione deve uscire da questa azienda senza il mio consenso", precisò con occhi severi.
"Per questo hai firmato un foglio relativo alla privacy, insieme al contratto", precisò alzando un sopracciglio in direzione di Claire che annuì con il capo.
Soddisfatto continuò il suo monologo. "Claire ti ha già fatto vedere il secondo piano: il nostro ufficio operativo, vero?"
Elizabeth annuì con il capo, ma non servì a spronare l'amministratore nel suo discorso; stava recitando un copione.
"È lì che nascono i nostri progetti, da un perfetto team di Ingegneri, con a capo il direttore operativo".
"Kent è un bravo ragazzo, sempre rintanato nel suo ufficio", pronunciò soddisfatto, sorridendo.
"Sono una banda di piccoli geni scalmanati, a volte, ma sono il nostro Core Business, e per questo vanno gestiti e coccolati".
"Tu ti occuperai delle loro necessità, dagli ordini della cancelleria, al collegamento fra loro e me", annunciò prendendo fra le mani la cartellina nera con il logo della società.
"Ogni loro richiesta deve essere ascoltata e riportata a me, immediatamente", precisò lentamente.
"Fin qui è tutto chiaro?", volle assicurarsi Robert.
"Chiarissimo Dottor Sherpan", rispose rapidamente Elizabeth,
"Bene, proseguiamo", mormorò alzandosi e guardando fuori dalla finestra.
"Sempre al secondo piano abbiamo i sistemi informatici mentre al primo piano c'è la contabilità a fianco alla Reception".
Il sole del pomeriggio illuminava le finestre nere.
"Seguirai anche i pagamenti degli ordini effettuati da Kent, prioritari dopo il mio consenso".
Elizabeth annuì in preda al panico. Qui non si poteva sbagliare.
"Puoi capire perché si parla di Missione", scherzò sorridendo.
"Capisco perfettamente e le assicuro che non la deluderò".
"Ben detto. Claire le farà da guida", affermò mentre il telefono iniziava a squillare.
"Come non detto, è Kent!", pronunciò sorridendo.
"Allora ti lasciamo a lui", esclamò Claire alzandosi dalla poltroncina ed incitando Elizabeth con lo sguardo.
"Coraggio Miss Tachker, abbiamo del lavoro da svolgere".Spazio autrice
Ed ecco a voi i nostri primi personaggi ed Elizabeth, la nostra protagonista! Buona lettura!
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Perso di te (#Wattys2019) (completa)
RomanceJames Ryan Kent, direttore operativo della RMT Industries, un'importante azienda inglese nel settore aerospaziale e della difesa, è di un'affascinante ed arrogante bellezza. Elizabeth è la nuova assistente dell'Amministratore Delegato ed è giovane...