Vedere la faccia verde di Valery non aveva prezzo e con questa soddisfazione, che le scorreva nelle vene, decise di essere meno glaciale del solito con il suo Direttore; l'uomo che ora si stava per sedere davanti a lei.
Ryan aveva rimesso al suo posto Valery delicatamente, ma con polso. Non aveva ceduto al suo tentativo stupido di farsi carina con lui e l'aveva subito riportata alla realtà; lei era solo la sua, indesiderata, segretaria.
Elizabeth si ritrovò così nel suo ufficio, ahimè sorridente.
"Che cosa ti diverte?", le chiese Ryan con un mezzo sorriso.
"Niente di particolare", gli rispose osservando per la prima volta il suo ufficio. Non era mai entrata lì dentro.
"Lì hai letti tutti?", gli chiese curiosa osservando le enormi librerie piene di vecchi libri rilegati. Era una libreria d'altri tempi,che sapeva affascinare. Sicuramente non tutti, ma ad Elizabeth faceva quell'effetto.
"No", rispose semplicemente Ryan sorridendo. "Li ho ereditati insieme all'ufficio".
Una risposta semplice, con un sorriso innocente. In quel momento Elizabeth sorrise alla battuta e di colpo si ritrovò in uno spazio temporale che non era più quello reale. Ora, aveva di fronte a lei quel ragazzo conosciuto all'università.Il ragazzo di cui si era innamorata.
L'amore, quando nasce, coinvolge tutti i sensi: quando ci infatuiamo, la passione, l'attrazione, le emozioni e la mente collaborano a farci perdere la testa.
Succede che le nostre molecole subiscono una variazione e sembriamo come drogati di anfetamina. Quel nuovo amore crea assuefazione e dipendenza oltre che eccitazione continua.
Questo provava Elizabeth ai tempi dell'università; un coinvolgimento totale di tutti i sensi.
Ora, non poteva certo negare di non sentirsi turbata da ogni suo sguardo profondo e poco innocente.
Anche l'attrazione, travolgente, non era svanita, ma potenziata.
Il suo diverso modo di vestire era sicuramente uno dei responsabili.
Un tuono in lontananza distolse l'attenzione di Elizabeth da Ryan. Alzò lo sguardo sulla porta finestra aperta dietro le spalle dell'uomo.
Le tende bianche si muovevano nel vento ancora delicato mentre il cielo, blu scuro e carico di pioggia, veniva squarciato da lampi ancora lontani.
"Ti affascinano ancora i temporali?", le chiese Ryan.
"Sì, sempre".
"Vieni allora", le disse alzandosi dalla sedia e uscendo sul terrazzino.
Elizabeth osservò la scena come se si stesse svolgendo a rallentatore.
Un uomo, un bellissimo uomo era lì, in piedi fra tende bianche sempre più mosse dal vento, in netto contrasto contro la forza della natura che poteva abbattersi su di loro a momenti.
Ryan, a confronto con quella forza non subiva un contrasto negativo, perché anche lui era un concentrato di stile e potenza.
Questa sua versione l'aveva sempre sconvolta ed eccitata e ora stimolava un forte desiderio, soprattutto sessuale.Ryan e un temporale?
Un mix perfetto di potenza ed energia.
Elizabeth non poté far altro che seguirlo, attratta come una falena verso la luce.
Si ritrovò così sul terrazzino, circondata dall'aria impregnata di pura elettricità.
Ryan rimase in silenzio e osservava il cielo, la torre del Bing Bang, gli alberi dell'Hide Park, mossi dal vento.
"Io abito dietro all'Hide Park", mormorò Ryan osservando in quella direzione. "Nella zona di Mayfair".
Figurati pensò Elizabeth, il quartiere più esclusivo di Londra, elegante e raffinato; proprio come il suo completo firmato.
"Io Saint James, ma questo già lo sapevi", replicò notando la mano di Ryan frugare nella tasca.
Prese il pacchetto delle sigarette e ne infilò una in bocca.
"Usi lo stesso profumo di quando andavamo all'università?", le chiese mentre si accendeva la sigaretta.
"No", replicò con il cuore in gola per via forse, della domanda intima o più probabilmente per il fatto che quando Ryan fumava era doppiamente sexy.
"Se è così, allora riconosco il profumo della tua pelle".
"Ryan", replicò immediatamente Elizabeth, "non hai mai annusato il profumo della mia pelle".
"Elizabeth", mormorò lui avvicinandosi un pochino. "Ho annusato l'odore della tua pelle e il profumo dei tuoi capelli ogni singolo giorno, per un intero anno universitario.
"Quando?", pronunciò con un strano calore nel corpo.
"Quando studiavamo sullo stesso libro, quando marinavamo le lezioni per mangiarci un gelato e ci guardavamo tutte le mostre di quadri della città", mormorò con voce roca.
"o anche quando perlustravamo le biblioteche per cercare i libri che raffiguravano i fari sparsi per tutti gli oceani".
Il cuore di Elizabeth morì in quel preciso momento. Poteva Ryan ricordarsi tutto questo?
Poteva ancora sapere che impazziva per le raffigurazioni dei fari?
Ora la sua lingua non sapeva come controbattere, non sapeva cosa rispondere.
Restò così in silenzio senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo viso liscio e perfetto.
"Cosa guardi Ryan?"
"Guardo te Elizabeth. E tu?"
"La tua sigaretta".
"Sei sicura?"
"No, non sono sicura", si ritrovò a rispondere confusa.
"Così va meglio", le sussurrò sorridendo. "E cosa stai guardando?"
"Le tue labbra", rispose ormai persa in quell'attimo irreale.
Un sorriso malizioso comparve su labbra carnose. "Stai guardando come la sigaretta viene toccata e consumata dalle mie labbra?"
"Consumata?", replicò Elizabeth incantata. "Particolare come parola".
"Confermo. È molto particolare, con molti significati".
"Ah si?", gli chiese.
"Si perché oltre a consumare la mia sigaretta, in questo caso descrive anche perfettamente quello che io ti farei".
I polmoni di Elizabeth smisero di funzionare.
"Mi consumeresti?", riuscì a rispondere sorridendo.
"Come questa sigaretta, fino al tuo ultimo gemito di puro piacere", si sentì dire già in balia dei suoi desideri più roventi.
Perché allora? pensò mentre un lampo si materializzò lì vicino a loro. Perché se dopo un intero anno universitario si sentivano uniti come non mai, lui l'aveva respinta?
"Io voglio una donna Elizabeth, non una bambina. Una donna sofisticata, sempre perfetta".
Le sue parole nella testa si materializzarono all'istante. I ricordi, i dolcissimi ricordi di quell'anno fantastico si erano distrutti in un attimo.
Il bruciore di quel dolore indimenticabile prese di nuovo il sopravvento sui suoi sentimenti.
Il sorriso si incrinò e il ghiaccio raffreddò i suoi istinti.
Inspirò ed espirò l'ossigeno Elizabeth contaminato dal profumo irresistibile di Ryan.
Il temporale scoppiò intorno a loro, con una potenza inarrestabile.
Lei gli aveva donato il suo cuore e lui infierendo l'aveva umiliata.
Lei non era e non sarebbe mai stata perfetta, pensò guardando ancora una volta l'uomo che le aveva spezzato il cuore e che non avrebbe permesso di rifarlo.
"Hai degli ordini di acquisto da darmi, Ryan?", gli domandò all'improvviso notando la confusione sul bel viso.
"No, perché?"
"Bene. Allora io posso tornare in ufficio", gli rispose decisa rientrando nell'ufficio allontanandosi da lui.
"Ho del lavoro da svolgere", replicò incolore appoggiando la mano sulla maniglia.
Vederlo confuso non le procurava gioia, ma almeno rispondendogli così l'aveva lasciato a bocca asciutta e senza sapere come controbattere.
Aprì la porta e con sguardo deciso se la richiuse alle spalle.
Aveva già sofferto una volta.
Non avrebbe commesso lo stesso errore una seconda volta.SPAZIO AUTRICE
Ryan e un temporale?
Stessa potenza... non credete?Buona domenica ragazze! ❤️😘
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Perso di te (#Wattys2019) (completa)
Roman d'amourJames Ryan Kent, direttore operativo della RMT Industries, un'importante azienda inglese nel settore aerospaziale e della difesa, è di un'affascinante ed arrogante bellezza. Elizabeth è la nuova assistente dell'Amministratore Delegato ed è giovane...