Complici

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Il weekend era finito.

Il tempo, impassibile, girò in maniera inesorabile osservando i nostri due giovani amanti lenire le loro ferite aperte, come un gattino si lecca i suoi graffi.

Finalmente, dopo anni in cui i loro due cuori feriti soffrirono pieni di lividi e di cicatrici, baci e carezze iniziarono insieme a curarli.

Ora, Elizabeth, varcando la soglia della RMT Industries si sentiva nello stomaco un volo infinito di rondini, sapendo che presto i loro occhi si sarebbero di nuovo incrociati.

Dopo aver consumato ore di bruciante passione, alternata a giochi di battute e risate, il vuoto si era impossessato della sua anima.

Rimanere tutta la domenica lontana da Ryan le aveva lacerato il cuore; lo stesso cuore che ora ospitava un intero campionato di boxe.

Ogni volta che chiudeva gli occhi risentiva e riprovava brividi, carezze e baci, che l'uomo della sua vita le aveva donato.

Con il sorriso sulle labbra entrò in ascensore mentre con occhi sognanti immaginava il momento in cui i suoi occhi si sarebbero posati su un bellissimo completo scuro, di un blu Royal.

Si osservò un secondo allo specchio, controllando il vestitino leggero primaverile color Tiffany dal corpicino stretto per poi scendere svolazzante.
Le scarpe alte beige, abbinate alla borsa, completavano la sua mise.

Lo sguardo le cadde sulle labbra, rosse e lucide. Quelle stesse labbra che potevano ancora gustarsi il sapore dei baci rubati che provocavano esplosioni di gioia.

La voglia di lui era una costante.

Quella voglia maledetta che le bloccava  il respiro e le faceva sentire il desiderio di averlo di nuovo stretto fra le braccia.

Aveva di nuovo finito l'autonomia, sentendo il bisogno estremo di sentire il suo respiro mischiato al suo profumo.

Uscire dall'ascensore, una gabbia d'acciaio, fu quasi una liberazione perché se non c'era lui lì dentro, ad occupare ogni singolo spazio, era inutile rimanerci.

I suoi tacchi si fecero strada e tutto quello che doveva fare, ora, era attendere.

Entrò nell'ufficio salutando Claire ed Katherine che chiacchieravano con voce bassa.

"Buongiorno", mormorò Elizabeth con il sorriso sistemando la borsa sulla cassettiera ed avviando il computer.
"Ciao", replicarono le sue colleghe continuando a parlare di qualcosa, che sicuramente era accaduta in azienda.

L'atteggiamento era da cospirazione e gli sguardi da giudici.
Elizabeth non ci diede peso sapendo che quando Claire avesse voluto, la notizia sarebbe stata rivelata anche a lei.

Inserì così la password sul computer ed iniziò a sistemare la scrivania per affrontare la giornata lavorativa.

Katherine prese le sue fatture e si congedò con un sorriso, lasciando Claire a rimurginare su quello che le dava il tormento.

"Da venerdì, Valery è la responsabile degli acquisti", annunciò una Claire a dir poco alterata.

La notizia, del tutto inaspettata, sconvolse Elizabeth che non si capacitava dell'accaduto.
Con quali criteri venne presa una decisone simile?

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora