Perso di te III

6.9K 385 54
                                    

"Che cosa è successo?", squillò una voce aquilina dall'auricolare del cellulare.
"Emily non urlare", replicò Elizabeth mettendosi una mano sulla bocca.

"Ha chiamato Robert perché voleva degli aggiornamenti".
"Cioè, fammi capire bene: Ryan ti stava letteralmente facendo un succhiotto sulla gola, finalmente sottolineo, e chiama il vostro capo?"
"Sì Emily, è successo proprio questo", rispose appoggiando l'orecchio contro la porta di legno della vecchia stanza di Ryan. Il rumore della doccia proveniente dal bagno era forte, dato che la porta era stata solo socchiusa.
E aggiunse, "è normale Emily, lui è il direttore operativo, non ha orari".

"E lui adesso cosa sta facendo?", chiese una Emily corrosa dalla curiosità.
"È in bagno sotto alla doccia".
"E tu non sei nella stessa stanza immagino", evidenziò con tono da saputella.
"No, sono in camera sua", rispose osservando di nuovo la stanza; tutto lì dentro sapeva di lui.

"E scusami tesoro, perché non entri in doccia?"
"Per due semplici motivi Emily: innanzitutto mi sono già fatta la doccia io e poi scusa mi vergogno ad entrare nella doccia con lui dentro".
"Che cosa devo fare con te, Elizabeth!", esclamò l'amica disperata.
"Ti prego, fai un favore a te stessa, già che siete in ritardo di dieci anni, non metterci anche di mezzo la vergogna!"
"Emily non è facile, mi sento morire ogni volta che gli sono vicina e già tanto che riesco a respirare".
"Ok va bene, andiamo per gradi".
"Quale è il tuo piano?", le chiese speranzosa.
"Troverò una scusa per parlarci e poi vedrò che cosa succede", rispose Elizabeth sedendosi sul letto vicino alle buste eccitata.
"Lo sai che cosa mi ha comprato?"
"No dimmi tutto", esclamò euforica Emily.
"Un completino intimo della Shein di pizzo nero e seta rosa antico", confidò tutta eccitata.
"Come pigiama?"
"C'è anche la camicia da notte coordinata".
"Mandami immediatamente la foto, subito!", ordinò Emily.
Elizabeth non poté far altro che alzare gli occhi al cielo ed inviare le foto, includendo anche il vestito e i sandali coordinati.
"Oh mio Dio Elizabeth questa non è una camicia da notte, fidati! Come mai ti ha comprato tutta questa roba?"
"Perché io non avevo il ricambio".
"Che premuroso e devo dire che ha gusto nel scegliersi la biancheria da toglierti mentre ti spoglia".
"Secondo te ha intenzione di fare tu sai cosa?"
"Secondo me in questo momento sta maledicendo il vostro capo sbattendo la testa contro il muro della doccia!", esclamò Emily scoppiando a ridere e trascinando anche Elizabeth nella sua risata contagiosa.

Tuttavia, il solo pensiero di ritrovarsi nuda fra le braccia di Ryan mandò di nuovo in corto circuito il cuore di Elizabeth e le si spezzò il respiro.
"Calma Elizabeth, mantieni la mente lucida ancora per un po'. Adesso tu scendi in salotto con qualsiasi scusa e fai in modo di ritrovarti di nuovo in presenza di Ryan, con quella cosa minuscola che indossi".
"E poi che faccio?"
"E poi al massimo scolati una bottiglia di vino e vedrai che qualcosa poi combini".
Il sospiro tremò, ma qualche parola riuscì ancora a dirla, "Sì, ok grazie Emily".
"Ti voglio bene Elizabeth e ascoltami per favore, che ti meriti tutta la felicità che stai provando ora".
"Ti voglio bene anch'io", le mormorò felice prima di chiudere la conversazione.

Elizabeth si ritrovò così con il telefono spento fra le mani e un po' di coraggio in più nel corpo, anche se scarseggiava ormai di ossigeno.

Non ci pensò più di tanto, aprì la porta della stanza e guardò in fondo al corridoio; il bagno era vuoto.
Iniziò così a scendere le scale illuminate solo dal bagliore dei lampi per poi ritrovarsi di nuovo in salotto, davanti al camino.

Ritrovò la morbidezza del tappeto sotto la pelle e il freddo del bicchiere di vino, ancora pieno, fra le mani.
Bevve a piccoli sorsi il coraggio liquido perdendosi con lo sguardo nei giochi di luce della legna che bruciava.

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora