Elettricità

6.3K 367 33
                                    

"Claire, scusami puoi ripetere?", chiese Elizabeth con sguardo stupito.
Aveva il dubbio di non aver compreso bene la situazione e quello che il suo tutor le aveva appena comunicato.
Con curiosità mista incertezza, si lasciò cadere sulla sedia girevole mentre i suoi occhi non perdevano di vista il suo mentore; ma Claire non aveva nessuna intenzione di ripetere, senza prima aver gustato il suo caffè.
Dunque, Elizabeth avrebbe dovuto aspettare ancora un attimo per capire la novità del giorno, dato che due tazzine erano state prese dal mobile bar e disposte sul vassoio.
Il suo pensiero volò subito a Robert, che però quella mattina non si sarebbe presentato prima dell'ora di pranzo e quindi, non poté far altro che realizzare che da lì a poco, avrebbe rivisto Ryan.
I suoi sensi subirono subito un effetto a dir poco strabiliante; il suo corpo, iper ricettivo, stava iniziando ad assorbire il peso dell'attesa.
L'udito, amplificato dalla necessità di percepire i suoni e le vibrazioni, sembrava che avesse già captato la causa dei suoi battiti impazziti.
Ryan stava arrivando.
Ed eccolo il passo ed ecco il suo ingresso nell'ufficio.
"Buongiorno", mormorò con un sorriso genuino Nicolas, in perfetto dress code aziendale. Il completo grigio scuro evidenziava ed esaltava il colore chiaro dei suoi capelli e il viso giovanile.
Il cuore di Elizabeth decelerò improvvisamente scoprendo l'emozione della delusione; quel disagio morale provocato dal risultato contrario alla sua speranza.
Infastidita da quella stupida scoperta, la mente ordinò al cuore di tacere mentre rispondeva al gentile saluto, captando il tono spento del sorriso di Claire.
Non solo il suo sorriso si era sterilizzato, anche il sopracciglio leggermente alzato si scolpì nella pietra, dettato solo dal fatto di non aver visto il suo giovane pupillo sulla porta.
Pupillo e oggetto di un amore viscerale da parte di Claire; amore verso quel fratello più piccolo o quel bambino che la vita crudele non le aveva dato. L'austera Claire McRees, alla veneranda età di 52 anni, riservava quell'affetto sincero, devoto e fraterno solo e unicamente per il suo James.
Nicolas, dal canto suo, non lasciandosi scoraggiare dall'immobilità della padrona di casa, entrò con tutta la sua vitalità e due eleganti cofanetti incartati.
"Buongiorno Nicolas, vuole un caffè?", gli chiese infine, superato il tragico momento, aggiungendo una tazzina sul vassoio; segnale che Ryan sarebbe arrivato, comunque, da lì a poco.
"Grazie Claire molto volentieri", pronunciò con il suo bellissimo sorriso.
Sorriso, che ancora più grande venne riservato ad Elizabeth.
"Mi sono permesso di farvi un piccolo pensiero per ringraziarvi della vostra gentile e premurosa accoglienza; mi sento a casa qui con voi", pronunciò.
Con quelle parole nell'aria si avvicinò e consegnò personalmente i pacchetti confezionati. Il fiocco verde acqua veniva esaltato dalla carta marrone lucida.
Ryan stava per mormorare Elizabeth riuscendo a mordersi la lingua in tempo, prima di sbagliare nome.
Accidenti, concentrati pensò.
"Nicolas non dovevi davvero", rispose Elizabeth prendendo in mano il cofanetto per poi adagiarlo sulla scrivania di vetro.
Anche Claire prese il suo ed iniziò a scartarlo.
La carta regalo si strappò portando alla luce una scatola nera di Hermès. Con dita tremanti Elizabeth alzò il coperchio scoprendo un foulard di pura seta dalla delicata tonalità bianco panna. Infine, il luccichio di due piccoli anellini di Swarovski attirò la sua attenzione.
"È meraviglioso Nicolas", esclamò Claire sistemandosi il suo foulard della mille tonalità del verde smeraldo, intorno al collo, ricreando un elegante contrasto con il rosso dei suoi capelli.
"Ti sta benissimo", rispose Elizabeth rimasta con il coperchio della scatola in mano e la bellezza di quel regalo negli occhi.
Canticchiando Claire ricominciò a preparare il caffè mentre Elizabeth non osava neanche toccarlo il suo regalo, per paura di rovinarlo.
"Ti piace?", si sentì chiedere da una voce calda e morbida.
"Sì, è davvero meraviglioso", replicò posando finalmente la scatola sulla scrivania e toccando la morbida seta.
"Posso?", si sentì chiedere mentre una mano rovente si posava delicatamente sulla sua.
"Sì", replicò sentendo il dolce profumo di Nicolas. La dita sicure le presero il foulard dalle sue e con un leggero e quasi inesistente tremolio, si avvicinarono al suo collo da cigno.
Con una piccola carezza lasciata sulla pelle dal collo alla spalla, Nicolas le spostò i capelli di lato, lasciandoli ricadere lungo la schiena.
Con un gesto lento Elizabeth si sentì avvolgere da due forti braccia guidate da mani esperte.
Mani che le circondarono lentamente il collo e che con piccole carezze appoggiarono il foulard sulle spalle. Con estrema lentezza andarono a recuperare i due anellini che vennero uniti avvolgendo il collo.
"Stupenda", le sussurrò Nicolas guardandola dolcemente negli occhi.
Un timido grazie venne mormorato dalle labbra lucide di Elizabeth mentre l'imbarazzo di quel momento le iniziava a far battere il cuore.
Battito di cuore lacerato dal suono di un'altra voce calda; quella di Ryan con il suo "buongiorno".
Tutti i presenti posarono gli occhi sul direttore operativo, fermo nel suo completo grigio chiaro, sulla porta.
Il completo, dal motivo scozzese e la camicia bianca, faceva risaltare la sua abbronzatura e il colore corvino dei suoi capelli.
"James", cinguettò Claire volando come una farfalla a baciare la guancia di Ryan.
"Buongiorno anche a te", gli rispose con una luce di pura gioia negli occhi. "Hai visto che bel regalo ci ha fatto Nicolas?"
Elizabeth, che stava morendo sotto uno sguardo gelido e allo stesso tempo di fuoco, ringraziò ancora Nicolas sistemandosi i capelli e spostandosi leggermente dal bellissimo corpo del nuovo responsabile delle risorse umane.
Lo sguardo attento di Ryan le percorse tutto il corpo accendendo i suoi istinti più carnali.
"Proprio un bel pensiero", rispose Ryan guardando Nicolas dritto negli occhi.
Una pura scarica di elettricità venne percepita in quello sguardo da felini in agguato.
Con quello sguardo, i due uomini iniziarono a studiarsi.
Fra le chiacchiere non ascoltate di Claire, il rumore della macchinetta del caffè, dei cucchiaini d'acciaio e delle mani tremanti di Elizabeth che sistemavano il regalo e la già perfetta scrivania, il rumore più assordante era quello generato dallo scontro mentale e visivo fra Ryan e Nicolas.

SPAZIO AUTRICE
uuuuuu che sguardo da lupi in cerca di guai..... e qui che cosa sta succedendo???!!!

Aiuto!!

❤️❤️❤️❤️

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora