Emily

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"Emily, dove diavolo sei?", disse una Elizabeth tormentata e irrequieta.
Seduta sul divanetto marrone del Sir Winston's pub, situato di fronte alla sede della sua azienda, stava letteralmente impazzendo ad aspettare la sua migliore amica, nonché ex compagna di università.
Elizabeth, dall'immensa vetrata del pub, teneva sotto controllo il suo direttore operativo impegnato in una lunga conversazione telefonica.
Guardò l'orologio e ordinò la sua insalata con tonno.
Ricontrollò il cellulare e dall'impazienza lasciò di nuovo un messaggio in segreteria.
Sconsolata iniziò a mangiare la sua insalata con lo stomaco tormentato dall'ansia.
Finalmente, mentre consumava il suo pasto in silenzio, una voce conosciuta irruppe nel locale.
"Eccomi Elizabeth", pronunciò una Emily in pieno affanno. "Ho fatto il più veloce possibile".
"E ci hai messo comunque un casino di tempo", le rispose.
Emily sprofondò sul divanetto stupita dall'irrequietezza della sua migliore amica.
"Lasciare in segreteria un'infinità di messaggi identici, non serve proprio a niente Elizabeth".
"Ma non arrivavi più", si giustificò.
Emily si sbottonò il giubbino e afferrò il menù. "E quindi? Come mai sei così isterica?"
"Non sono isterica e per capire il motivo guarda tu stessa?", precisò indicando Ryan attraverso la vetrata del locale.
"Cosa devo guardare?", chiese Emily sporgendosi dal tavolino.
Con la confusione dipinta sul viso mormorò, "io non vedo niente!"
"Come niente?!", replicò amareggiata.
"Non lo vedi un uomo in giacca e cravatta che parla al telefono davanti alla mia azienda?"
Emily osservò bene l'area e finalmente inquadrò un uomo con un bel cappotto blu.
"Ok, vedo proprio un bel figo con un bel capotto e quindi?"
"Come quindi? Non lo riconosci?"
Emily sentendo quelle parole cercò di vedere bene il viso fino a quando non imprecò spalancando occhi e bocca.
"Bene", pronunciò Elizabeth soddisfatta. "Finalmente hai capito".
"Non ci posso credere! È Ryan quello lì?", chiese stupita.
"Era sempre stato un bel ragazzo, ma adesso è davvero un uomo super sexy".
"Emily ti prego, così non mi aiuti".
"Ma cosa diavolo ci fa lì?"
"Deduco con piacere che non hai ascoltato tutti i miei messaggi!"
"Ely ti prego, dammi tregua!" replicò chiamando il cameriere. "Ho passato tutto il  weekend, nonché ieri lunedì, con la mia capa isterica ad un convegno sul colore porpora. Cerca di avere un po' di comprensione".
Elizabeth stava per controbattere, ma il cameriere era stato molto più veloce.
"Ravioli con funghi, grazie", ordinò sorridendo al cameriere per poi riguardare Elizabeth.
"Quale messaggio non ho ascoltato?"
"Quello nel quale ti dicevo che il direttore operativo non si nascondeva perché aveva le corna ed era un mostro, ma è Ryan Barrett, alias James Ryan Kent".
"Ha un nome diverso?", chiese stupita cercando di trovare un filo logico in un mare di assurdità.
"Sì, ha un nome diverso".
"Gli hai chiesto come mai?"
"E quando secondo te?"
"Non lo so, non avete parlato?"
"Certo che no, e non intendo parlare di niente con un bugiardo simile".
"Magari ha avuto un buon motivo per non aver usato il suo vero nome".
"Cosa fai adesso? Lo difendi?"
"Lungi da me difenderlo, lo sai benissimo, ma sono curiosa e cerco di analizzare la situazione. A proposito", continuò afferrando la forchetta, "come vi siete incontrati, di nuovo?"
"Durante una riunione ieri mattina".
"E che faccia ha fatto?"
"Io sono praticamente svenuta su una poltroncina".
"Ti ha visto?", interruppe con gli occhi sgranati e pieni di curiosità.
"Fortunatamente no", replicò tenendo d'occhio il suo nemico.
"Ho avuto il tempo di riprendermi, ma lui no".
"Descrivimi la sua faccia, ti prego", esclamò infilando in bocca un raviolo, elettrizzata dal racconto.
"Sconvolto, incredulo e disorientato".
"Non si aspettava certo di vederti".
"No, questo no".
"E poi che cosa ha fatto?"
"Si è presentato facendo finta di non avermi mai visto prima".
"Ah che gentile", disse Emily in tono ironico.
"Super gentile", replicò Elizabeth finendo il suo pasto.
"E adesso quell'uomo tanto stronzo quanto sexy, non è altro che il tuo direttore operativo".
"Sì, è questo è solo un gran casino".
"Prendi ordini da lui?"
"Il mio capo è Claire, ma lui è il direttore; se ordina io devo eseguire".
"Mmh perverso".
"Non è perverso prendere degli ordini da un superiore".
"No, ma è super perverso prendere ordini da un uomo di cui si è state follemente innamorate per un anno intero!"
"Hai finito?"
"Ho solo iniziato: ti ricordi che non vi siete mai baciati, ma tu gli hai leccato un'intera vaschetta di gelato, dal suo petto?".
"Ti prego Emily non puoi farmi questo?!", pronunciò con lo stomaco contratto.
"Eravamo nella sua casa al mare", specificò ancora Emily.
"Basta ti prego".
"Non ci posso credere", mormorò incrociando le braccia e fissando la sua migliore amica negli occhi.
"Sei fregata Elizabeth".
"Perché dici questo?"
"Perché sono passati quanti, dieci anni?"
"E allora?"
"Allora?", replicò Emily sconvolta e anche un po' intenerita.
"Sei diventata rossa come peperone e questo perché lui ti fa ancora quell'effetto!"
"Quale?"
"Quello che prova una giovane donna alla sua prima cotta".
"Non è vero Emily sei ridicola".
"È vero, hai ragione tu... non è una semplice cotta".
"Ah no?"
"No Elizabeth... Ryan è l'uomo di cui ti sei innamorata all'università, ma è lo stesso uomo che sicuramente ami ancora".
"Non è così, io non lo amo".
"Elizabeth, io ti conosco da una vita e voglio solo il tuo bene, ma se questo fosse il vostro destino?"
"Ti prego non mi parlare del fato adesso e di tutte quelle stupide teorie sull'anima gemella".
Emily guardò ancora una volta Ryan.
"Se la persona giusta è sul nostro cammino, il destino offre sempre una seconda possibilità".
"Lui non è la persona giusta", le rispose posando di nuovo lo sguardo su un raffinato cappotto blu.
"Tesoro", mormorò prendendo una mano fredda fra le mani. "Quando due persone sono destinate l'una all'altra, troveranno sempre la strada per incontrarsi. Le relazioni sono eventi misteriosi. Molto misteriosi. Possono irrompere nella nostra vita quando meno ce lo aspettiamo, anche quando non stiamo affatto cercando l'amore.
Elizabeth assimilò quelle parole con rammarico.
"Fatti trovare pronta questa volta e scegliamo di non far vincere la paura".
"Io non ho paura, figurati", volle affermare notando il suo nemico muoversi.
"Tu hai una paura blu di quell'uomo"
"Perché dovrei aver paura di lui?", le chiese iniziando a respirare con fatica.
Ryan stava camminando in direzione del loro pub.
"Perché conosce la tua anima, Elizabeth che tu lo voglia o no".
"Cosa devo fare Emily?", chiese in pieno sconforto.
"Devi decidere una volta per tutte chi vuoi essere".
"In che senso?", replicò con la voce strozzata. Ryan era appena entrato nel pub.
"Vuoi rimanere la scolaretta universitaria innamorata di un uomo più grande di lei e con la paura dei suoi stessi sentimenti o vuoi essere la donna meravigliosa, che sei diventata, e che non ha paura di niente?"
"La seconda credo!"
"E allora voglio vedere di nuovo la mia Elizabeth, in versione wonder woman, che si mangia chiunque intralcia il suo cammino".
"E con lui che cosa ci faccio?", le domandò osservando due belle spalle e un fondoschiena da urlo.
Emily scoppiò a ridere, notando il fuoco della sfida bruciare di nuovo negli occhi della sua migliore amica.
"Mangialo Elizabeth, mangialo".

SPAZIO AUTRICE
Elizabeth e Ryan sono destinati?
È stato il destino a farli incontrare di nuovo?

Voi ci credete al destino?
Vi lovvo.
Helena ❤️

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora