Fallen

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La testa di Elizabeth pulsava come non mai, ma la sua felicità non era misurabile.
Svegliarsi al mattino con uno stupendo Ryan addormentato mentre la stringeva, non aveva prezzo.
Morire di tristezza per dieci lunghi anni non si poteva più considerare una punizione, dopo aver ricevuto una così grande ricompensa.

Sapere che lei era diventata così importante per lui, le riempiva il petto di infinita gratitudine.

Le lunghe notti contaminate dal bisogno di essere amate e salvate, erano un lontano ricordo, che i baci maliziosi e dolci allo stesso tempo di Ryan, avevano annientato.

Non desiderava altro.

Bugia.

Desiderava un meraviglioso vestito bianco e un piccolo Ryan da abbracciare; il sogno di ogni principessa, ma non osava neanche pensarci, per paura di cadere dopo aver toccato il cielo.

Quella mattina si svegliò molto prima della sveglia, sotto le attente e minuziose coccole di quel demone. Senza pudore e in balia della loro cocente passione, Elizabeth salutò l'alba sotto spinte possessive ricevute da parte del suo uomo.

Era stato piacevole ricevere i baci del buongiorno sul collo. Sentire il suo caldo e roco respiro sulla pelle, le faceva pulsare il sangue nelle vene, ritrovandosi a sentire un conosciuto formicolio fra le gambe. Fu totalmente disarmante vedere come la sfrenata libido si riaccendeva quando le loro bocche si scontravano e le loro lingue si accarezzavano.

Il bisogno pressante di toccarsi e di sentirsi toglieva a loro il fiato; la ragione si perdeva, lasciando spazio all'irrazionalità dalle mille sfumature di rosso.

Ryan e il suo corpo, nato per amare, riusciva a trasformarla in una donna desiderosa di godere delle sue carezze ma, soprattutto, delle sue vogliose spinte comandate dalla sensuale passione. Elizabeth ne rimaneva stupita e anche imbarazzata, ma sentiva che non desiderava altro che essere posseduta, scopata e amata contemporaneamente.

Fu così che si ritrovò destabilizzata quando Ryan le sculaccio il sedere prima di uscire velocemente da lei, lasciandole un doloroso vuoto dentro e tutto intorno.

"Perché?", gli chiese titubante sedendosi sul letto mentre affondava lo sguardo in due penetranti pozze nere, sommerse da desiderio e perversione.
Non una parola uscì da labbra dure su un viso squadrato e bellissimo.

Ryan le porse la mano, che lei non esitò a prendere. In silenzio, e con il cuore che batteva dolorosamente nel torace, Elizabeth si ritrovò nella doccia sotto il getto dell'acqua calda a percepire il contrasto scaturito dal freddo della piastrella, che sentiva sulla schiena, contro il bruciore delle ripetute scariche elettriche che Ryan le donava succhiandole il clitoride e la tenera carne circostante.
Fu così che Elizabeth affondò le dita in folti capelli neri gemendo di piacere mentre l'orgasmo uscì prepotente colando fra la sue cosce, per terminare la sua corsa sulla lingua di Ryan.
Fu perverso vederlo leccare i suoi umori, eccitato e affamato mentre si gustava una parte di lei così intima.

Le gambe le tremarono quando l'uomo possente e magnifico si alzò davanti a lei mangiandola con occhi che brillavano di desiderio e altro; le fiamme della lussuria bruciavano nel suo sguardo.
Senza ossigeno, ma con ancora una voglia dolorosa di lui, in fondo al suo corpo, morì di piacere quando sentì le labbra di Ryan posarsi sul suo collo.
La mano bagnata si infilò nei suoi capelli mentre la lingua risaliva il collo per finire sul lobo dell'orecchio.
"Sei dolce Elizabeth", le mormorò dolcemente. "E gustosa".
La punta del suo pene era dura e strusciava contro il suo ventre, ma non era il suo proprietario ad effettuare quel movimento; era la sua lunghezza a dettarlo.

Un gemito uscì di nuovo dalle labbra di Elizabeth quando i denti di Ryan afferrarono il capezzolo, succhiandolo poi indecentemente con le labbra.
"Scopami" si ritrovò a chiedere Elizabeth ormai ebbra di una voglia perversa.
Tutto gli avrebbe concesso, qualsiasi cosa pur di sentirlo gemere dentro di lei, e solo grazie a lei.

Un gemito roco e gutturale uscì dalle labbra di Ryan mentre girava Elizabeth prendendo fra le mani le sue natiche bagnate. L'acqua scendeva morbida e sensuale su quella porzione di pelle che gli mandava fuori controllo il suo cervello.
"Mmh", pronunciò infilando le dita dentro la carne gonfia e bagnata di Elizabeth.
"Gemi per me", le pronunciò mentre la penetrava con eccitante cattiveria.
La durezza del pene fece di nuovo gemere Elizabeth che non poteva credere di essere di nuovo pronta per godere di lui.

Fu così che Elizabeth salutò il giorno, gemendo e urlando sotto la doccia con Ryan, duro e affamato fra le sue cosce aperte, che spingeva il suo pene dilaniando la carne rovente.
Il suono gutturale che usciva dalla gola era eccitante quanto eccitante era sentire lo sfregamento dentro e fuori.

Sentire poi il cuore battere forte di Ryan e le sue dolci parole mentre la penetrava, sculacciando le sue sode natiche, era indescrivibile. Sentirlo perdere il controllo dopo averle afferrato e stretto i lunghi capelli e penetrato con il pollice il suo stretto ano, era da puro orgasmo.
Elizabeth non si ribellò a quella deliziosa intrusione, anzi i suoi gemiti si amplificarono fino a goderne pienamente. Fu in quel momento che godettero l'uno dell'altro con la gioia e la sorpresa nel cuore; insieme erano puro fuoco, passione e amore, erano creta da modellare e plasmare a loro piacimento, erano anime destinate.

Finita la doccia e il loro dolce risveglio, con dolore e pesante nostalgia si salutarono con un bacio sulla bocca sapendo comunque, che da lì a poco si sarebbero rivisti.

Fu così che girato l'angolo della strada, dopo aver consumato una colazione veloce con Emily e le sue indecenti domande, Elizabeth non poteva immaginare minimamente di trovare la stampa a bloccare il passaggio principale della RMT Industries.

Il sorriso le morì sulla labbra mentre il mal di testa ritornò lampante.
In quel momento il nome di Ryan si materializzò sul display del telefono.
"Elizabeth ascoltami: non guardare mai nella telecamera, non parlare e non rispondere. Guarda dritto davanti a te ed entra subito in azienda".

Semplici parole, precise istruzioni, sussurrate da una voce tenuta sotto controllo, ma impregnata di rabbia e di costernazione.

Elizabeth sbuffò e come le era stato ordinato entrò velocemente dentro l'azienda, mentre i giornalisti la sommergevano di domande e chiedevano delle risposte ad un attentato alla sicurezza e ad una probabile falla nella gestione della stessa.

Elizabeth aveva bisogno di posare nuovamente gli occhi su di lui, mentre l'ansia prendeva il sopravvento. Cosa diavolo stava succedendo?

SPAZIO AUTRICE
I nostri due protagonisti sono sempre più uniti con anime intrecciate e corpi bisognosi di contatto.
Tuttavia, chi sta tramando contro di loro e che cosa succederà?
A presto
Helena

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora