Perso di te IV

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Il rumore della pioggia si fece di nuovo forte contro le persiane chiuse del salotto del cottage di Ryan; rumore che Elizabeth iniziò a percepire debolmente.

Un altro contatto però, delicato e lento, venne percepito meglio all'altezza del collo.
In una frazione di secondo, Elizabeth riuscì a realizzare che non era stata colpa del temporale se si era svegliata nel cuore della notte, ma dei baci che Ryan le stava donando.

Fu così che tutti i suoi sensi si risvegliarono esultando per l'assalto più che gradito da parte dell'unico uomo che le avesse mai fatto perdere la testa, solo con uno sguardo.

Il suo respiro caldo le solleticava la pelle della spalla mentre la lingua lussuriosa tatuava il suo passaggio.

Un miagolio flebile uscì dalle labbra di Elizabeth, che con gli occhi chiusi attendeva con smania crescente le attenzioni di un uomo dalla passione incisa nel suo dna.

Ryan, infatti, ricominciò a donarle piacere con delicata devozione.
Lei era una Dea e lui il suo umile servo, lei era una sacerdotessa e lui il suo eterno schiavo.

Mano calde e vogliose accarezzavano perfette curve mentre la lingua percorreva lentamente la lunga schiena.

Un piccolo morso, profondo ma delicato, venne gustato sul suo fondo schiena libero da ogni indumento.

Un morso che accese la voglia di entrambi di mangiarsi ancora.
Voglia che bruciava in ogni loro singola molecola e che esplodeva anche con un semplice ed innocuo contatto.

Una scoperta costante e reciproca di come i loro corpi aderivano perfettamente fra di loro.
La loro combinazione molecolare era quella vincente.

La lingua ardente di Ryan scese lungo le sode colline per sprofondare velocemente fra gambe tremanti.

Sentì il respiro di Elizabeth modificarsi e il corpo rispondere sensualmente alle sue provocazioni.

La lingua, sempre più lussuriosa scese giù nell'interno coscia, accompagnata da dita birichine.
Trovare Elizabeth già bagnata per lui eccitò ulteriormente il suo membro già dolente e pronto per ripenetrare la calda e stretta carne.

Con calma pensò Ryan prima doveva pensare a lei.

Si distese così sul suo corpo coprendola come una coperta pronta a riscaldarla.
Elizabeth sentì il pene duro di Ryan fra le gambe e il suo petto contro la sua schiena.

La voglia di sentirlo spingere dentro di lei era forte, ma si voleva gustare tutte le sue adorate attenzioni.

Il sospiro di pura eccitazione di Elizabeth iniziava a modificarsi man mano che le dita di Ryan ampliavano le dolci carezze nel suo punto più sensibile.

Ryan riusciva a farle sentire una persistente emozione nel petto ed una eccitazione mista dolore, generato dalla voglia carnale di lui, che aveva fra le gambe.

Sospiri smorzati dalla mancanza di ossigeno riecheggiavano nell'aria mentre labbra leziose succhiavano la pelle del collo.

"Godi Elizabeth, godi per me", le sussurrò Ryan nell'orecchio.
Non servì altro ed Elizabeth morì di piacere sotto carezze piene di adorazione.

Il gemito e la risata di Elizabeth fu un balsamo per Ryan che sorrideva soddisfatto, baciando la sua monella.

"Adesso ti voglio Elizabeth, tutta per me", le mormorò sollevandosi sui gonfi bicipiti e posizionandosi fra le sue aperte gambe.

E mentre il suo membro accarezzava e sfiorava la sua voglia pulsante e vogliosa di lui, le sue labbra esaltavano la sua bellezza.
"Sei meravigliosa Elizabeth, meravigliosa".

Non resistette oltre e abbassando l'ampio torace sulla schiena più sensuale che avesse mai visto, penetrò dolcemente la dolce e tesa carne rosa.

Elizabeth si sentì così riempire dal membro duro e pulsante del suo uomo mentre apriva la sua rosa; il fiore più prezioso che Ryan avesse mai toccato.

Gemette Ryan, solo con quella debole penetrazione mentre le mani racchiudevano, fra la loro potenza, un culetto tutto da mangiare; curve sode che gli facevano perdere la ragione. Fu così, che colto dalla potente libido che Elizabeth gli innescava, iniziò a spingere fino in fondo per poi riuscire lentamente.

Rudi gemiti di puro piacere uscivano dalle labbra dure e distorte dalla potente eccitazione.
I fianchi diafani vennero avvinghiati mentre ad ogni spinta Elizabeth sentiva il pene di Ryan ingrandirsi.

Sentire tutta la sua potenza sfregarle la tenera carne bagnata, scatenava dentro di lei istinti animaleschi, che non pensava di possedere.

Fu così che invasa dalla potente lussuria, si sollevò dal tappeto allungandosi sulle braccia.

"Oh", mormorò solamente Ryan mentre Elizabeth iniziava a dettare lei il ritmo, muovendosi davanti a lui.

Lo spettacolo a cui stavano assistendo
occhi scuri come la notte, si impresse nella sua mente mentre gocce di sperma uscivano dal pene in piena agonia; stretto dalla carne rovente e risucchiato ad ogni singolo movimento.

Estasi.

Con una mano lunghi boccoli neri, sparsi su una schiena sensuale, vennero stretti e avvinghiati mentre l'altra impartiva eccitanti sculacciate sulle natiche accaldate.

Lussuria.

Elizabeth gemendo, strinse fra le dita il morbido tappeto mentre sentiva sempre di più il calore dell'orgasmo  crescere dentro di lei.

La sua schiena venne tormenta con graffi innocenti mentre la voce roca di Ryan continuava a darle piacere, "vieni qui, voglio la tua lingua".

Il suo viso venne afferrato e le sue labbra morse. Elizabeth però, era un amante perfetta pronta a donare, ma anche a prendere.
Fu così che mentre il pene veniva amato la lingua di Ryan veniva succhiata.

Una combinazione ai limiti della sopportazione, talmente l'eccitazione era alle stelle.

"Non sai quante notti ti ho sognato così, arrendevole e ansimante grazie a me"
"Anch'io ti ho sognato", replicò senza più ossigeno Elizabeth, crollando davanti a lui sul tappeto.
"Prendimi", pronunciò godendo di nuovo.

Elizabeth iniziò a bruciare fra le fiamme ardenti dell'orgasmo mentre Ryan iniziò a dominarla.

"Quello che mi fai Elizabeth è indescrivibile", sospirò l'uomo non volendo ancora godere, ma non avendo più la forza di resistere. 

L'orgasmo esplose potente e irrazionale facendo evadere Ryan dalla realtà circostante; non esisteva più niente.

Solo Elizabeth.

Si sistemò di nuovo sul tappeto ricoperto da coperte e cuscini, stringendosi Elizabeth contro il petto.

"Questo è il tuo posto", le sussurrò baciandole il nasino all'insù.
Con la felicità nel cuore si scambiarono un tenero bacio, prima di donare la loro anima a Morfeo, consapevoli che il futuro, il loro futuro era stretto nelle loro dita avvinghiate.

SPAZIO AUTRICE
Non era ancora finita! Love Ryan ed Elizabeth 🔝🔥❤️🔥🔝

Grazie per i vostri meravigliosi commenti. Le vostre parole mi emozionano e mi danno la carica giusta per continuare a credere e a coltivare questa passione che ho per la scrittura.

Grazie.

Con amore, la vostra folle scrittrice!

Helena ❤️

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora