Gocce di lussuria

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"Che cosa manca ancora da fare?", chiese una Claire sull'orlo di una crisi di nervi.
"Manca il collegamento e l'avvio del pc", rispose Elizabeth.
"Chiama subito Richard e fallo salire, in tanto io preparo il caffè; ne ho un bisogno disperato".
"Certo Claire", replicò Elizabeth posando la cartellina con la scaletta dei lavori da eseguire sulla scrivania nera, per prendere la cornetta del telefono.
Inserì l'interno di Richard e partì la telefonata.
In pochi minuti la voce simpatica del suo collega riempì la cornetta nera.
"Ciao Richard scusa il disturbo".
"Ciao Elizabeth, non mi aspettavo di sentire la tua voce, ma da che interno mi stai chiamando?"
"Dal telefono del nuovo responsabile delle risorse umane; l'ultimo acquisto della società".
"Ah che notizia! Allora fammi indovinare; devo sistemare un pc?"
"Hai indovinato", replicò ridendo.
"Senti, prima di farmi lavorare, lo vuoi un caffè?", le chiese Richard.
"Mi piacerebbe, ma come faccio a liberarmi da Claire?"
"Fai così: dille che non ti ho risposto e che scendi a chiamarmi al primo piano".
"Ok posso riuscirci".
"Dai super spia, ci troviamo al secondo piano nell'acquario!", pronunciò Richard ridendo.
"Arrivo subito, ciao", rispose Elizabeth con l'eccitazione prodotta dal piano diabolico di Richard, che stava mettendo in atto.
Posò delicatamente la cornetta e uscì dall'ufficio del futuro responsabile entrando nel lungo corridoio che costeggiava la sala riunione di vetro del terzo piano della società.
Si affacciò sulla porta del suo ufficio, dove Claire stava bevendo il caffè mentre controllava dei documenti.
"Richard non ha risposto, vado a chiamarlo in modo da sistemare immediatamente il pc".
"Perfetto Elizabeth, voglio quell'ufficio pronto prima della pausa pranzo".
"Non ti preoccupare Claire, ci penso io", replicò sorridendo.
Uscì dalla stanza e si precipitò nell'ascensore. Si sentiva euforica.
Era piacevole ogni tanto fare qualche bravata, soprattutto innocua come questa. Il benessere psicofisico caratterizzato dall'entusiasmo e dall'eccitazione, rallegrava la giornata lunga e monotona.
Arrivò in un lampo al secondo piano e quando le porte dell'ascensore si aprirono non pensava di incrociare lo sguardo di Ryan.
Stava parlando con un membro del suo staff, quando il rumore dell'ascensore richiamò la sua attenzione.
Fu così che due occhi marroni incontrarono due occhi neri.
Il cuore di Elizabeth si fermò all'istante, ma cercò di mantenere la calma.
Alzò la mano in un saluto gentile e distolse lo sguardo da quel Dio greco sceso in terra per tormentare la sua fragile esistenza.
Individuò Richard dentro l'acquario, che con la mano alzata la stava chiamando. Con lui c'era Katherine, la ragazza che lavora in contabilità. Era simpatica, gentile e molto disponibile.  Elizabeth non scordò mai l'aiuto che le aveva dato quando doveva fotocopiare diversi fascicoli in poco tempo; lo stesso giorno che incontrò di nuovo Ryan.
L'acquario era strapieno di persone e la prima voce che riuscì a riconoscere fu quella di Valery, l'odiosa Valery.
Cinguettava con un gruppo di ingegneri del gruppo dello staff di Ryan.
Elizabeth ignorò la civetta e salutò Richard ed Katherine.
"Elizabeth ti presento John", disse Katherine indicando il capo della contabilità. L'uomo le strinse la mano e dal viso simpatico si poteva leggere l'umiltà e la semplicità. Caratteristiche decisamente poco comuni alla RMT Industries.
"Piacere di conoscerti", pronunciò stringendogli la mano.
Insieme iniziarono a prendere il caffè dalla macchinetta, fra chiacchiere e risate.
L'ilarità che caratterizzava la pausa caffè era palpabile e incontenibile. Le risate si accavallavano le une sulle altre, almeno fino a quando un uomo in giacca e cravatta non si presentò nell'acquario; Ryan.
In quel momento il gruppo di ingegneri buttò il loro bicchiere di caffè vuoto e ritornarono alle loro scrivanie. Valery, invece, sorrise lascivamente mentre iniziò a chiacchierare stupidamente con il suo diretto superiore.
Elizabeth strinse involontariamente il suo bicchiere di caffè, osservando la scena. Il sorriso lascivo della biondina si depositò su labbra rosse mentre il suo corpo si muoveva lentamente, come se stesse studiando la sua nuova preda.
Iniziò una stupida conversazione con Ryan, con la scusa più banale del mondo; fare i complimenti al proprio capo per l'ottima esposizione nell'ultima riunione.
Ryan rispose scherzosamente al complimento, bevendo tranquillamente il suo caffè.
Con altrettanta disinvoltura chiese a Valery di fornirgli un resoconto, immediato, della situazione inerente l'avanzamento dei disegni per la costruzione della nuova ammiraglia.
Il sorriso lascivo scomparì all'istante dal faccino d'angelo, con estrema soddisfazione di Elizabeth.
Ormai solo, il direttore operativo, si avvicinò al gruppo di Elizabeth salutando gentilmente e con una scusa relativa ad un ordine, iniziò a parlare con John.
Elizabeth sentiva, in ogni caso, il suo sguardo anche se apparentemente era casuale.
Il cuore percepiva e subiva la sua dannata presenza ed era tormentato, molto tormentato.
Doveva assolutamente allontanarsi dal corpo di quell'uomo, da quella fonte di tentazione, dall'essenza stessa della perversione.

Lussuria.

Ryan per Elizabeth era un concentrato di lussuria, un'incontrollata sensualità. Inspiegabilmente, appena Ryan entrava nella traiettoria di Elizabeth si creava una connessione indescrivibile, provocando numerosi e ripetute sollecitazioni ai sensi; a tutti i suoi sensi.
Ricevere poi diversi suoi sguardi era troppo per Elizabeth che cercava di mantenere un comportamento neutrale davanti a tutti i suoi colleghi.
Buttò il suo bicchiere e ricordando a Richard il collegamento del pc, augurò una buona giornata ai presenti.
Provò ad uscire dall'acquario, ma una voce roca richiamò la sua attenzione.
"Elizabeth, ho bisogno di parlarti per degli ordini urgenti".
"Certo", non poté che rispondere dicendo a Richard di cominciare a sistemare il pc e ad avvisare Claire.
Li avrebbe raggiunti non appena possibile.
"Prego Elizabeth, dopo di te", le disse indicandole il corridoio che portava verso il suo ufficio.
Superò la scrivania di Valery, che non aveva più il sorriso spavaldo di prima.
Elizabeth non riuscì a resistere e le riservò un sorriso divertito.
Si fermò davanti alla porta dell'ufficio di Ryan e aspettò che quest'ultimo le aprisse la porta.
"Dopo di te, Elizabeth", mormorò Ryan.
"La ringrazio Direttore", replicò sorridendo, gustandosi la faccia ormai verde di una Valery più che umiliata.


SPAZIO AUTRICE
gocce di lussuria... ecco che cosa è Ryan... pura e irresistibile lussuria.

Perso di te (#Wattys2019) (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora