23-siamo deprimenti e ci alleniamo con la spada

35 3 1
                                    

Alice tornò nella casa di Ermes e andò verso la sua valigia senza guardare nessuno. Daniela stava parlando con una ragazza grassa con i capelli rovinati da una tinta venuta male, sul suo letto. Alice le borbottò un "levati" e si sdraiò a leggere. Era incavolata nera. Daniela, al posto di stare zitta, presentò l'intrusa -Lei è Hel, viene dall'Italia ma suo padre è brasiliano e la madre è indiana, il bisnonno ha inventato il dentiflicio e la nonna è dio-. Hel la guardò male -Non è dio! È solo una suora che da piccola è stata esportata in Jugoslavia, aiuta le donne che vengono violentate, i poveri, i senza tetto e dona soldi ai bisognosi-. Alice confermò -È Dio.-. Dopo un po' che Dani lanciava segnali di richiesta d'aiuto ad Ali lei intervenne -Senti, non hai amici?-. Hel non sembrava turbata da questa domanda e rispose -Sai, cerco di non farmene malgrado il fatto che sono super intelligente e ho delle curve brasiliane da far paura!-. Alice si sedette sul letto e le contò i rotoli di ciccia (erano 4). Daniela chiese il perchè e Hel rispose -Perchè non vorrei mai rendere tristi quelli di questa casata quando il mio genitore divino mi riconoscerá e dovrò andarmene!-. Ad Ali sembrava una cosa molto antipatica e fece per aprire bocca quando un ragazzo coi capelli rossi urlò -ALLORA VATTENE!- dal fondo della stanza. Alice annuì e chiese -Da quanto sei qua?-. Hel si rabbuiò e non rispose. -CERTO ARRIVO!- urlò a uno spirito che probabilmente poteva vedere solo lei. Appena se ne fù andata, Daniela andò da Max lasciando Ali sdraiata sul letto a deprimersi. La Mattioli lasciò Ray ad ascoltare la musica dal suo mp3 e andò da Alice. Era brava a riconoscere i problemi sentimentali. Chiese -Cosa c'è?- poi bisbigliò-Qualcosa con Fede?-. Alice si girò a guardarla e si tirò sù a sedere sul letto -Si-. La Mattioli la incitò a continuare con un verso degno di una foca.Alice si avvicinò all'orecchio dell'amica e disse -Gli piace un cespuglio d'edera...-. Fu interrotta dalla fragorosa risata della Mattioli che smise appena vide l'espressione di disappunto dell'amica. Ali spiegò -È una ninfa-. La Mattioli annuì e Ali si riavvicinò al suo orecchio -Si chiama Sam Di Bianco, è stata con tutti i satiri del campo e fuori-. La Mattioli commentò con una parolaccia. Alice era pienamente d'accordo e aggiunse ad alta voce -È proprio un'erbaccia da tangenziale.-. La risata della Mattioli la tirò un po' su. Vennero tutti distratti da una breve melodia e da una luce fioca, come di un flash. Si girarono tutti verso la fonte del rumore e della luce, Ray.

Giada stava giocando con la signora O'Leary. Era una miss dog demoniaca grossa come un camion della spazzatura. Dedalo l'aveva lasciata al campo. Il labirinto sotterraneo che collegava il mondo era stato progettato da lui. Si è disintegrato col suo creatore. Normalmente quel demone doveva essere ostile e sbranare i semidei, ma Dedalo era riuscito ad ammaestrarla. Per essere tollerati da lei bisognava comunque guadagnarsi la sua fiducia ma Giada era un'eccezione. La signora O'Leary le era saltellata incontro appena Giada era entrata nell'arena (era lì che la tenevano) per allenarsi con la spada. Giada aveva 3 cani e un numero inprecisato di cuccioli, quindi sapeva trattare un cane. Comunque vedersi correre incontro un demone alto 2 metri non doveva essere come vedersi correre in contro un cane alto mezzo metro con cui vivi da una vita. Jack le aveva spiegato che era un cane enorme ammaestrato e che le piaceva. Giada allora si era rilassata e aveva continuato ad allenarsi con la spada con il resto della casa di Ares. Quando avevano finito gli allenamenti lei era comunque rimasta a giocare con la signora O'Leary, come faceva con i suoi cani.

Le Best e gli Dei dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora