33-ci illudiamo

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Erano stupite dal fatto di non essere ancora morte, ma capirono che sarebbero state buttate in bare umidicce molto presto. Chirone era sulla grotta con un'arco in mano e un'espressione severa. -Cosa ci fate fuori a quest'ora? Così abbiamo un'arpia in meno, direi che la sostituirete voi con le pulizie- scese dalla grotta con un balzo. Giada si riprese, sapeva che aveva ragione lei. Alice si nascose dietro a Giada. La Mattioli si avvicinò esitante a Chirone -Possiamo spiegare... Daniela è stata ra...-. Chirone la fermò con un gesto della mano e fece segno di seguirlo. Alice capì che erano nei guai e che non se la sarebbero cavata raccontando la verità. Seguirono Chirone fino alla casa grande e esitarono alla soglia. Chirone le fece entrare e loro si sedettero a un tavolo rotondo. -Cos'è successo ronzino?- chiese un'uomo con la camica hawaiana sbadigliando. -Dioniso?- chiese Alice stupita -Non pensavo che agli dei immortali servissero le maschere di bellezza-. Il signor D. Si affrettò a pulirsi la faccia con le mani -I nomi sono potenti qui, non usarli. Piuttosto, perchè non siete nei dormitori? Dovreste essere nel vostro dormitorio pieno di mocciosi da 2 ore-. Giada si trattenne dallo spaccargli il naso e si limitò a sospirare e a dire -È un'emergemza! Ci dovete aiutare! Daniela è stata rapita- Chirone si trattenne dal fare domande. Giada se ne accorse e esitò, poi ricominciò -Un ragazzo-cavallo, Chase mi sembra, ci ha portate alla grotta e ha rubato qualcosa. Poi è scomparso e noi siamo andate alla mensa, mentre entravamo, però ha  rapito Daniela-. Chirone cercò di mostrarsi calmo -Innanzitutto non si dice "ragazzo-cavallo" ma "centauro". Penso che Daniela si sia solo sentita male e sia andata nei dormitori senza dirvelo. Chase non stava frugando nella grotta ma la stava pulendo e probabilmente non è scomparso, ma ha solo preso il passaggio che porta alla mensa.-. Alice alzò un sopraciglio incredula -Lei sta veramente sviando in questo modo?-. Chirone la ignorò e incrociò le braccia -Tornate ai dormitori-. Giada obbiettò -Ma...- Chirone la fermò irritato -Niente ma! AI DORMITORI-. Indicò la porta e le ragazze uscirono riluttanti. Camminarono fino al campo da pallavolo la Mattioli si fermò. Giada e Alice si girarono -Che c'è?-. La Mattioli si imbronciò, pensò di dire qualcosa ma si fermò. Alice aveva capito cosa voleva dire -Non avete voglia di andare ai dormitori vero?-. Le Giade si guardarono sorridendo e risposero all'unisono -Già-.

Se non fosse stata legata alla sedia Dani sarebbe caduta, ora aveva capito perchè la donna teneva gli occhiali da sole, di notte, al chiuso. Non aveva gli occhi, ma non come il capotreno, lui aveva della pelle al posto degli occhi, lei aveva due buchi rossi, da cui si vedevano vene e altre cose sanguinose. Danela cercò di rimanere calma -Cos... Insomma, le fa male? Come...-. Nonostante Karin l'vesse rapita e legata a un sedia, non voleva essere scortese. Karin non sembrò far caso all'esitazione nella voce di Dani -Tranquilla, ci convivo ormai, c'è stata gente meno discreta... No, non fa male-. Dani voleva sapere più che mai cosa voleva da lei quella donna, ma non osava chiedere. La donna fece un cenno con la testa appena percettibile e si fece tutto buio.
Dani si risvegliò in una stanza di pietra fiocamente illuminata da una lampadina. Le girava la testa e aveva i polsi e le caviglie doloranti, non era più legata, la stanza era vuota. Non si accorse che il soffitto era in vetro scuro finchè un riflettore non illuminò un'angolo della camera. C'era Max con i pantaloni degli adidas e una frusta in mano che la guardava maniacalmente. Dani si spaventò e cadde all'indietro, lo sapeva già che era lui uno dei suoi rapitori, ma aveva sempre sperato di aver visto male. Max si avvicinò, il riflettore si spense assieme alla lampadina e i due rimasero nel buio. Dani indietreggiò silenziosamente e cercò di cogliere i movimenti di Max, m non ce ne fu bisogno -Ho gli occhiali a infrarossi! Non puoi nasconderti-. Dani non sapeva se bleffava e decise di fare silenzio per sicurezza. Fece uno sforzo e accese i suoi neuroni, le sue amiche si erano sicuramente accorte della sua mamcanza e, sicuramente, la stavano cercando. Sentì uno schiocco a due centimentri dalla sua schiena. Non sapeva se Max avesse o meno gli occhiali a infrarossi, ma l'aveva trovata. Scappare sarebbe solo stato svantaggioso, quindi optò per la cosa più ovvia: accucciarsi nel mezzo della stanza in attesa di un miracolo che non sarebbe mai arrivato.

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