Le Best e gli Dei dell'Olimpo

17-un tizio con troppi occhi ci accoglie

Girarono in lungo e in largo, presero bus e persero il senso dell'orientamento. Crus a volte pensava di dire qualcosa ma poi ci ripensava. Scesero alla quarta fermata del duecentesimo bus che erano riuscite a prendere negli ultimi 10 minuti. Cercavano di fare domande ma Crus le zittiva con un gesto della mano ogni volta. Quel ragazzo-capra di colore con i dred nascondeva qualcosa.  Anche Ray e Fede erano sospettosi. Salirono lungo un sentiero di ghiaia una collina, arrivarono a una quercia con un tappeto luccicante sopra e Crus si fermò. Daniela commentò -Aladin si è schiantato?-. Crus la guardò male. -È il vello d'oro. Non paragonarlo mai più ad un tappeto-. Alice disse-Ma vola!-. Appena Fede la guardò voleva sotterrarsi. Poco dopo l'albero si imbatterono in una struttura che sembrava un bar di quarzo in stile greco, con colonne e archi. Un'uomo alto le accolse con un cenno della testa. -Biongiorno- disse Giada porgendo la mano, ma l'uomo non la strinse, non subito. Appena allungò la mano gli si aprirono degli occhi sul palmo e Giada ritrasse la mano spaventata. Crus accennò a una risata e disse -Lui è il custode del campo, Argo, non parla-. Ali disse -quale campo?-. Crus indicò la porta e le ragazze entrarono. Si trovarono davanti a campi verdi smeraldo e a un mucchio di casette messe a W, un imponente palazzo in stile greco in pietra a due piani si stagliava all'orizzonte davanti a loro. Ray rimase a bocca aperta, come anche Federico. Crus non era stupito e si slanciò verso il grande edificio davanti a loro. Lo seguirono fino al portone di legno. Lui fece cenno di aspettare e loro lo fecero. Dopo un po' dal portone uscì una testa di colore con i dred e Crus disse-Potete entrare...-. I ragazzi si fecero aventi ma diedero la precedenza alle ragazze. La prima cosa che notarnono fù il direttore del campo, un'uomo con poca barba marroncina. Portava una faretra e dal busto in giù era... un cavallo.