1.

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Il suo corpo si stava appena svegliando dall'intorpidimento del sonno. Aveva dormito così bene nel calore di quelle lenzuola, che avevano un odore così particolare, così fresco. Sbadiglió socchiudendo gli occhi ai timidi fasci di luce che provenivano dalla finestra, un'altra bellissima giornata di sole l'aspettava. Si sbrigó ad alzarsi. Un buonissimo odore di caffè proveniva dalla cucina ma lo ignoró, per i suoi muscoli intorpiditi serviva una doccia bollente e rilassante che doveva anche svegliarla del tutto. Aprì le ante dell'armadietto per afferrare qualche asciugamano e un codino con il quale raccolse i capelli in alto. Si alla doccia, no al bagno completo, ci sarebbe voluto un secolo per asciugare i suoi lunghi capelli. Quasi quasi rimpiangeva i giorni in cui li portava corti, in cui somigliava ad un folletto. Si osservó qualche secondo all'enorme specchio sul lavabo. Sembrava aver vissuto una battaglia fra le lenzuola. Le sue guance arrossate, i capelli legati e scompigliati, la maxi t-shirt stropicciata. Se non l'avesse saputo avrebbe quasi pensato di aver passato una notte insonne, i suoi occhi castani erano completamente rossi e lucidi, per non parlare delle occhiaie.
Le serviva urgentemente quella doccia. Si spoglió velocemente della maglietta e la lanció nel cestino della biancheria sporca, insieme alle mutandine e finalmente entró in doccia. L'acqua calda la investii e si sentii subito sollevata. Poco dopo sentii una leggera carezza dietro la nuca. Un tocco leggero, inebriante che la fece rabbrividire. Un attimo dopo, le sue labbra si erano poggiate sul collo. E una scarica elettrica era dipartita dal suo cuore al resto degli arti.
-Non sono riuscito a resistere.. - mormorò seguendo con le mani il suo corpo. - Non posso e non voglio resisterti.-
Sì lasció andare, socchiudendo gli occhi e poggiandosi completamente al suo corpo muscoloso. La leggera peluria sul petto le solleticava le spalle. Sorrise e lo guardó sotto le ciglia. Ancora non si capacitava della sua bellezza. I suoi occhi blu si fissarono contro i suoi mentre sul suo viso nasceva un sorriso che valeva più di mille parole. L'aveva beccata varie volte ad osservarlo di nascosto, non aveva mai detto nulla, ma era chiaro che ciò lo inorgogliva.
-Mi passi la spugna?- disse cambiando discorso.
-Preferisco fare da me.. - ridacchiò, afferrando il sapone e passandolo sulla mani, si creò una leggera schiuma che fini dritta sul suo morbido corpo.
-Non riesco a capacitarmi di tutto questo.. - affermò baciandola ancora una volta sulla spalla.
-È pensare che tutto è iniziato pochi giorni fa.. -

His Soul MateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora