24.

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Prima di leggere il capitolo,vorrei dirvi alcune cose...Innanzitutto, grazie, di tutto. Ho trovato qui magnifiche persone che mi hanno sostenuta e aiutata con le parole. Vi voglio un gran bene anche se non vi conosco. Per quanto riguarda questo capitolo, si tratta dell'incontro fra Tom e Lisa, ovviamente non è quello che in molte si aspettavano, ma è dato , e qui parte un altro grazie ad un commento sul capitolo precedente. (Perdonatemi ma non riesco a ricordare il nome) L'ho scritto di getto,(mai successo in vita mia!) su una canzone che credo si adatti benissimo: LIGHTS- BTS, spero che vi piaccia e aspetto i vostri commenti.



Lisa Walker aveva appena compiuto 17 anni, nonostante sembrasse più piccola, con quei capelli castani e gli occhi da cerbiatti in un viso porcellana. Si era sempre sentita a disagio quando qualcuno la guardava: non era solo per la curiosità degli altri, ma per il suo carattere timido che la spingeva a chiudersi come un riccio e nascondersi, per evitare di balbettare e di arrossire. E frequentare il liceo nella Valle, non la aiutava affatto, soprattutto aver saltato una classe ed essere finita dritta all'ultimo anno. Trovarsi nei Senior, la terrorizzava; Ma i suoi voti erano così eccellenti che il preside stesso aveva deciso di trasferirla di sezione, fra ragazzi più grandi che non conosceva affatto e che la spaventavano. Non si era potuta rifiutare, era l'orgoglio di sua madre, di certo non l'avrebbe delusa facendosi bocciare, e poi a lei leggere piaceva...Anzi, lei amava leggere, scoprire nuove cose, imparare a vivere e a conoscere quel mondo tanto grande. Il primo giorno, non era stato tanto brutto come si aspettava. I suoi compagni di classe l'avevano pressochè ignorata e lei si era sentita a dir poco sollevata e sperava vivamente di continuare a vivere in quel modo.

Sistemandosi lo zaino in spalla, riprese a camminare lungo la strada principale. Poche auto transitavano quel pomeriggio soleggiato d'autunno. Le foglie secche e giallastre avevano cosparso il pabimento del marcipiede e lei si perdeva ad ammirare il dolce caldo contrasto dei colori autunnali con quello freddo grigio del marciapiede.

-Non ti conviene, sfidarmi!- urlò una voce. Il viso di Lisa scattò verso l'alto. Ad una delle prime case, dei ragazzi stavano litigando sul portico.

-Devi smetterla! Quello che fai è contronatura!-  diceva la ragazza con enfasi, con le braccia alzate sopra la testa. I suoi capelli ramati, assumevano una sfumatura rossastra per via del sole.

-Non sono affari tuoi!- replicava il ragazzo. Aveva capelli scuri, lunghi fino alle spalle. Lisa non riussciva a vederlo in faccia, ma il suo tono la spaventò.

-Smettila! Questo non è il luogo di discuterne!- Lisa sussultò, piegando la testa verso il marciapiede e camminando in modo più veloce. L'ultimo ragazzo si era accorto della sua presenza e le aveva attirato addosso i loro 3 paia d'occhi. Arrossendo, scostò i capelli davanti al viso. Quanto voleva aver preso l'autobus! Almeno avrebbe eviato questa figuarccia!

-Pensi che mi importi di una insulsa umana? Sono una fottuta Divinità, Tom! Persone come lei dovrebbero estinguersi!- urlò di rimando. Lisa si bloccò all'istante quando la figura del ragazzo si piazzò di fronte a lei. Era stato velocissimo e Lisa non aveva idea di come aveva fatto a muoversi così velocemente.  Aveva un po' di barba sul viso, scarno e pallido e le mostrava i denti in un ringhio minaccioso. Lisa indietreggio di un passo con gli occhi sbarrati.

-Sembri un grazioso agnellino, che sta per essere divorato. Saluta il tuo signore Ortro!- ridacchiò in modo ambiguo. Gli occhi iniettati di sangue mentre con scatto felino allungava la mano verso di lei. Lisa chiuse gli occhi di riflesso, temendo di essere colpita. Ma il colpo non arrivò. E lei si ritrovò a sbirciare da sotto le ciglia. Le spalle del secondo ragazzo gli coprivano l'intera viusale. La camicia a quadri tesa lungo il corpo muscoloso. Lisa notò esattamente questo. Mentre il primo sembrava sciatto e magrolino, il secondo sembrava più alto e più forte.

-Smettila! Non è questo il nostro compito! Lo sai benissimo!-

-Credi che mi abbasserò a proteggere questa massa di creature striscianti?-

Lisa rimase paralizzata dietro le spalle del ragazzo. Lui voltò la testa verso la spalla per lancirale un occhiata; i suoi occhi dorati la fissarono per un secondo con trasporto e stupore, un attimo prima che il suo corpo vibrasse di un colpo da parte dell'altro tipo. Il giovane gemette, portandosi una mano all'addome, dove l'altro aveva sferrato il pugno.

-Clarisse!- urlò e la ragazza dai capelli ramati le avvolse le braccia intorno, spingendola ad allontanarsi da loro, di pochi passi verso la casa. -Che sta succedendo?- chiese scossa, mentre i suoi piedi seguivano traballanti la figura armoniosa della ragazza. Le sue mani si posarono sulle sue spalle e con dolcezza prese a rassicurarla. La sua voce melodiosa, le entrò nelle orecchie fino ad avvolgerle il cuore e a calmarne i battiti. Lisa si voltò verso la ragazza con sguardo stupito: si sentiva bene, rassicurata e senza paure. Il suo battito seguiva un ritmo lento e non si snetiva più in pericolo.

-Come hai fatto?- chiese, ma il suo sguardo era attirato verso i due ragazzi che uno a poca distanza dell'altro facevano a pugni, colpendosi il viso e le altre parti dl corpo con molta forza.

-Dobbiamo fermarli! Si faranno del male!-

-Noi non possiamo nulla!- rispose con cipiglio. Intando il ragazzo dagli occhi dorati era caduto a terra con il viso pieno di sangue e stava subendo l'assalto dell'altro.

-Ti prego! Basta!- gridò Lisa sfuggendo dall'abbraccio di Clarisse. -Lo ucciderai! Fermati!-

Le sue urla riscossero il ragazzo dagli occhi dorati. Agganciando le gambe all'altro, ribaltò la situazione e si ritrovò a colpire il viso del fratello. -Tu non la toccherai! Mai!-

-Ti prego! Basta!Smettila!-le mani di Lisa si posarono sulle spalle scosse di Tom. Il ragazzo si fermò. Le grosse spalle seguivano il respiro ansante, mentre il viso era macchiato di sangue. Voltò la testa verso di lei. Gli occhi sbarrati e penetranti.

- Λύρα.- mormorò con gli occhi fissi su di lei.







"Λύρα" significa Lira (ovviamente lo strumento ;)) che Orfeo suonò per incantare il grosso segugio a tre teste.

Cerbero è figlio di Tifone e di Echidna e quindi fratello di Ortro, dell' Ida di Lernae della chimera.

His Soul MateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora