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-Ti va di bere qualcosa? - Talìa lo incoraggió, cercando di non guardarlo negli occhi. Si era totalmente imbarazzata sotto il suo sguardo attento, tanto da avere i brividi sulla pelle. Tutto questo era assurdo. Si sentiva totalmente a disagio, ma nello stesso momento si sentiva come se venisse accarezzata da delle mani invisibili. Avrebbe quasi voluto scomparire. Si avvicinó al comodino accanto al letto.
Afferró un bicchiere e una brocca d'acqua con mani tremanti. Il suo corpo reagiva ad una strana energia e lei si sentiva come un corpo elettrostatico.
-Come ti senti?- gli chiese, si rese conto che avrebbe dovuto aiutarlo a mettersi più comodo, quando cercò invano di mettersi dritto da solo poggiandosi con difficoltà sui gomiti. Accorse vicino a lui e si chinó per afferrare il cuscino accanto damettergli sotto la schiena. Rifletté in quel momento che per poco non gli aveva spiaccicato il seno in faccia. Arrossì borbottando un "scusa" e lo aiutó a mettersi dritto. Lui prese un profondo respiro, tirandosi giù le lenzuola che coprivano il torace muscoloso e villoso.
Cavolo, così non era giusto!
-Zia Clarisse dice che dovresti assumere liquidi...Riesci a bere questo? - Rivolse il suo sguardo altrove solo per pochi minuti, gli porse l'acqua ma lui scosse la testa con una smorfia.  Sollevó le sopracciglia contrariata.
-Xander, per favore. Almeno un po'.-
Lui continuava a rifiutare e lei a innervosirsi. Lo guardó negli occhi e gli accarezzó una guancia, - Per favore. Temi per caso che io voglia avvelenarti?-
Lui sorrise lievemente e socchiuse labbra, in una chiara presa in giro. Oddio perché in quel momento avrebbe voluto baciarlo invece di offrirgli l'acqua? Si morse il labbro inferiore, mentre sistemava il bicchiere sul comodino.
-Va bene. Niente acqua. Che ne dici se più tardi provi a mangiare del brodo? -
-Talìa.. - la richiamò e lei si voltó sorpresa. In quella buona mezz'ora non aveva spiaccicato parola. Lo fissó stranita. - Smettila di farti male.. - borbottò in maniera stanca. Parlava con difficoltà, dovute al dolore. Continuó a guardarlo interrogativamente e poi capì. Molló velocemente il labbro che stava rosicchiando fra i denti e arrossì.
-Lo faccio solo quando sono nervosa...-disse a mo di scusa. Allontanandosi da lui.
-Vieni qui....qui vicino.. -disse. E lei scosse la testa. Non poteva...
-Ti prego, Talìa.. -
-Prometti di bere questo e di lasciarmi controllare la fasciatura? - contrattó con un sorriso, arrossendo.

Alexander

Annuì. Cavolo se voleva le sue mani sul suo corpo. Il suo cuore batteva impazzito da quando lei era entrata nella stanza. Il suo dolce profumo lo rendeva completamente folle, sotto scacco... Non riusciva a fare altro che guardarla e inebriarsi di lei e perdersi in ogni suo aspetto. Quella mattina aveva i capelli semi raccolti sulla nuca, una maglietta larga e informe che le lasciava una spalla scoperta. Qualche centimetro di pelle che Xander avrebbe voluto assaggiare con le labbra.
Si sedette accanto a lui e il calore del suo corpo si fuse con i suoi arti infreddoliti. Poco dopo gli offrì un sorso d'acqua. Notó con dolcezza le sue mani tremanti mentre gli avvicinava il bicchiere alle labbra. Era un buon segno. Non le era del tutto indifferente. E per uno come lui, scoprire di essere indifferenti alla propria metà era come subire un colpo al cuore e deperire lentamente.
-Adesso controllo la fasciatura, okay? - sussurrò scostando il bicchiere. Si sistemò meglio sul letto e un suo fianco gli sfiorò lentamente la pelle. Per poco non si lasció sfuggire un gemito. Un piccolissimo contatto e avrebbe perso del tutto la testa. Ne era certo.
Continuó ad osservarla, si muoveva piano, sfiorando la fasciatura e lasciando che cadesse morbida in modo da non toccare la ferita che si stava rimarginando. Alexander prese un respiro profondo quando un palmo della mano si poggiò sul suo petto. Lei sussultò e si ritrasse.
-Mi dispiace. Scusa, non mi sono resa conto.. -
Si zittì prontamente quando lui le afferró la mano e la ricondusse subito sulla pelle calda. Vide il suo sguardo scioccato e un po' spaventato da quel gesto. Ma poi arrossì e continuò il suo lavoro di ispezione.
-La ferita sta guarendo bene. Non ci sono segni di infezione. Dovremmo però ricoprirla.-
Continuó a sostenere lo sguardo su di lei senza rispondere.
-Xander?! Devo rimetterti la fasciatura. Cercherò di fare il più presto possibile e senza farti molto male. Ma devi aiutarmi. Puoi stare così... Rigido e dritto per un po'? -
Oh, donna! C'era qualcos'altro di rigido e dritto in quel momento!

His Soul MateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora