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La bocca era calata sulla sua in un bacio travolgente. Le sue mani strette intorno al suo collo, le sue dita gli artigliavano le spalle strappandogli mugolii di piacere. La sua donna era un fuoco, caldo, bruciante, inebriante fuoco mentre tracciata sentieri con le mani lungo il suo corpo formoso, soffermandosi qualche minuto in più sul sedere tondo e sui fianchi armoniosi. Socchiuse gli occhi, lei teneva chiusi i suoi, mentre un colorito roseo le sfiorava le guance.
Si spinse contro di lei, fino a farla indietreggiare verso il muro. Era avido. Troppo. La sua mano destra era scesa sulla spalla fino al petto sopra il cuore, dove batteva quasi impazzito. Si spinse contro di lei, staccandosi dal bacio per prendere fiato.
Lei gli mostró i suoi occhi timidi e lui resistette pochi attimi prima di baciarla ancora. Tutto ciò era surreale e bellissimo. Averla trovata implicava proteggerla, amarla, adorarla...
Ma la porta si aprì e lei si scostó bruscamente ridacchiando.
Alzó gli occhi al cielo prima di voltarsi verso il suo fratellino. Impiccione. Era giunto proprio nel momento sbagliato. Le sue guance arrossirono di colpo.
-Oh, scusate... Io. Diavolo... Vi interrompo sempre. Ma Xander, ci sono dei problemi e.. C'è bisogno della tua presenza se te la senti, ovviamente.. -
-Okay.. Dammi un attimo.. - rispose, prendendo un lungo respiro. La frustrazione ebbe quasi la meglio su di lui, ma i suoi occhi si posarono sulla donna fra le sue braccia ridacchiava nascosta nel suo petto. Che visione spettacolare. Le carrezzó una guancia e sorrise quando lei sollevò il viso verso il suo ricambiando.
-Non ho voglia di andare... -
-Devi. Non ho capito bene il tuo ruolo in tutto questo e sono curiosa di saperlo... Ma ti aspettano, chiunque loro siano... - mormoró, le dita che gli sfioravano i capelli. Chiuse gli occhi pochi attimi per godersi quel tocco.
-E poi devo tornare in negozio, altrimenti zia Clarisse mi licenzierà.- fece una faccia buffa, stringendosi timida nelle spalle. I pochi passi che li dividevano furono colmati e lui... Cavolo voleva baciarla, divorarla, tenerla stretta fra le sue braccia.. Ma non aveva abbastanza tempo.
-Cosa c'è? -
-Stavo riflettendo sul baciarti ancora una volta. Ma non c'è molto tempo... Se iniziassi, probabilmente non mi fermerei per niente al mondo. - si voltó verso l'armadio, rovistando all'interno per trovare dei jeans comodi e puliti e una t-shirt. Lasció cadere l'asciugamano consapevole del suo sguardo sul suo corpo nudo, del suo respiro interrotto bruscamente, del rossore acceso sulle guance, del battito del cuore accelerato.
Si morse le labbra, per trattenere una risata. Sollevó lo sguardo appena in tempo per vedere i suoi occhi sbarrati, sorpresi.
Oh, piccola.
Capiva il suo sguardo. Era eccitata. Sorpresa. Curiosa. Un mix completo di espressioni uniche, che lo avrebbero fatto abbandonare qualsiasi promessa se solo lei avesse aperto bocca. Si. Avrebbe fatto qualsiasi cosa lei volesse, bastava un cenno, una parola... E si sarebbe inginocchiato a servirla.
-Tesoro, se continui a guardarmi così non rispondo di me stesso. -
Lei lo guardó corrucciata. - Non so di cosa parli...-
-Se solo avessimo del tempo, te lo mostrerei. Adesso, dobbiamo andare... -le sorrise, accarezzandole una guancia dopo averla raggiunta. -Ho una riunione dei capi a cui assistere e tu un lavoro da crocerossina.. - rise, poggiando le labbra sulla sua fronte. - Poi magari ti mostrerò quello che intendevo. In fin dei conti abbiamo molto tempo.-

His Soul MateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora