Dimmi chi sei

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Jace POV

Divisi la lavagna a metà e scrissi i loro nomi sulla sommità.

“Okay comincio io. Magnus hai sempre stampato in faccia quel tuo sorrisino impertinente e altezzoso, non dimentichiamoci quella punta di malizia ovviamente.”

“Ma quanti paroloni, non pensavo fossi così istruito…” non mi lasciai scalfire dalle sue male parole e gli risposi con grazia.

“Sono nato imparato che ci posso fare… non sono solo un bel faccino, ce molto di più dietro questi occhi color del miele e sotto la mia folta chioma di capelli biondi.” Ottenni una risata, azzarderei non di scherno ma seriamente divertita da parte di Magnus. Era divertente stuzzicarsi così.

“Comunque hai ragione, non riesco a contenere la mia superiorità e molto modestamente cerco di nasconderla ma alle volte salta fuori nel mio sorriso senza che io riesca a controllarla” sospirò teatralmente quasi convinto davvero delle sue parole e vittima della sua stessa natura superiore. Lo presi per un’ammissione di colpa e segnai il primo punto su cui lavorare con Alec sulla lavagna.

“Tu Alec sei sempre molto impettito e solenne, quando stai dritto con le mani dietro alla schiena sembri quasi una statua.”

“Sono comodo ecco tutto” rispose sulla difensiva

“Ceeeerto, andiamo avanti” gli concessi poco convinto e segnai il primo punto di Alec.

“Secondo me lo fai per nascondere quel tuo tenero modo di gesticolare…” Magnus lo guardo di sottecchi.

“Io non gesticolo!” disse muovendo le mani in ampi gesti indispettiti. Lo fissammo entrambi con un sopracciglio alzato.

“Okay, forse un pochino” segnai un secondo punto

“Tu invece ti muovi come un ballerino ogni volta che fai qualsiasi cosa, giri il caffè e sembra un balletto di danza classica. Il top però è quando fai magie, sei troppo delicato” mentre parlava imitò goffamente il suo modo di fare. Sembrava un mimo con l'artrite, lo tenni per me solo per rispetto agli anziani.

“Non so se prenderlo come un complimento o una critica”

“Un po’ entrambi, sarà un’impresa per me imitarti!” mentre loro parlavano io scrissi sulla lavagna.

“Magnus è espansivo” disse Alec.

“Alec è riservato” io e Magnus parlammo all'unisono.

Neanche a farlo apposta.
Senza farmi notare mi toccai il naso, non sono uno che crede a queste cose ma nel dubbio io Magnus non ho alcuna intenzione di sposarlo!

Sulla o di entrambe le parole entrambi i chiamati in causa emisero un ehi! Non essendo d’accordo con l’affermazione dell'altro.

“Io non sono espansivo!”

“Diciamo che fai capire molto chiaramente le tue intenzioni a chi ti sta intorno e poi quando cominci a parlare non la smetti più e ti piace da matti parlare di te”

“Non è affatto vero!”

“Sei andato alla settimana della moda di Milano quest’anno e hai discusso con Armani su possibili nuove idee di vestiti, sostieni di essere stato la musa di J.K.Rowling, quella volta in cui in treno diretto alla stazione di King Cross a Londra, stavi parlando al telefono con il tuo amico, di cui non ricordo il nome, di cose da stregoni e lei, seduta due sedili più in la ha origliato. Sostenevi che neanche il nome del protagonista è stato inventato da lei. Affermi che all’epoca ti facevi chiamare Harry Potter e che un fattorino quando ti ha aiutato a scaricare le valige ti ha chiamato cosi e da li il suo immenso successo. Poi mi hai raccontato di quella volta in cui hai baciato una capra quella sera in cui ti sei addormentato al Pandemonium e ti sei risvegliato a Las Vegas con tra le braccia la suddetta capra, o quella volta in cui sei stato accusato di aver rubato i gioielli della corona per poi essere stato nominato baronetto, o quando hai fatto partorire una donna a teatro, ti eri spacciato per un ostetrico prendendo il suo biglietto per vedere l'opera e poi, ovviamente, il tuo vanto più grande. Il perché tu sia diventato Sommo Stregone, perché tu sei il Sommo Stregone di Brooklyn e non la smetti mai di ricordarlo e abbiamo passato insieme solo due ore! Però ho notato che in realtà non parli mai veramente di te, parli di ciò che hai fatto ma non parli mai di cose personali.” Lo lasciai senza parole e a bocca aperta. Forse non credeva di essere un libro così aperto.

Uno scambio inaspettato // MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora