Magnus POV
“Dillo” un ordine al quale non avrei ubbidito.
“Dillo Magnus e io smetto.” Serrai la mascella e sigillai la bocca.
Non sarebbe uscito nemmeno un fiato, non potevo cedere. Qualsiasi cosa avrebbe fatto, non potevo cedere. Dirgli ciò che voleva sentire avrebbe infranto uno dei giuramento più antichi che io abbia mai fatto oltre che andare contro ogni mio principio e avrei odiato me stesso forse per sempre.
“Magnus, è una semplice parola. Non capiterà nulla se lo dici.” Persuasivo, quasi convincente. Stavo prendendo fiato per parlare ma all’ultimo mi morsicai la lingua.
Quei dannati occhi penetranti!
“Magnus te lo chiederò un'ultima volta. Di che colore è questa maglietta?” Alexander se ne stava lì in piedi di fronte a me, tra le mani una maglietta che sventolava davanti al mio viso come un torero nell'arena.
“Amaranto.” Dissi sfidando il torero, alzando il mento orgoglioso.
“No Magnus e tu lo sai.” Sbuffai fuori aria.
“Rosso” sussurrai a denti stretti. Abbastanza alto perché mi sentisse ma Alexander è subdolo, non bisogna fidarsi del suo faccino d’angelo.
“Come scusa? Non credo di aver sentito, sai non sono più uno Shadowhunter quindi il mio udito è nella norma adesso.”
Che sfacciata frecciatina! Stava diventando me e questo mi spaventava a morte, ci stava prendendo gusto!
“Rosso, va bene!” la mia reazione fece scoppiare una risata alle mie spalle. Sorpreso mi girai osservando il nuovo arrivato.
Jace.
Dopo la lite per la doccia e il pranzo, Alec aveva spedito all’istituto Jace per procurarsi dei suoi indumenti. Quando era stato il momento di insegnare io a lui, avevo il mio intero guardaroba nella stanza ma lui, sfortunatamente, non viveva con me quindi, con mio sommo piacere, abbiamo spedito il biondo a fare l’asino da soma, noi abbiamo aggiunto la soma, l’asino era già presente (muhahahahaha).
Era uscito appena finito di mangiare quindi si era perso l’introduzione alla lezione di… “ moda” (sono sarcastico se qualcuno se lo stesse chiedendo) di Alexander.
Vi starete chiedendo: ma se Alexander, Alexander lo posso chiamare solo io per voi è…. Il signor Lightwood, ma se il signor Lightwood non aveva vestiti con se, con cosa si sarebbe vestito?
Domanda interessante perché, per una volta devo dare merito all’ossigenato in quanto ha portato dei suoi vestiti per Alexander. Più o meno io e Jace portiamo la stessa taglia quindi si è potuto vestire con quelli e qui sorge un’altra domanda spontanea: ma se il signor Lightwood si vestiva con i vestiti di Jace allora cosa indossavi tu?
Altra domanda interessante in effetti, anche se un po’ scomoda… beh prima o poi sarebbe saltato fuori quindi perché non dirlo adesso?! Allora c'è stato un periodo della mia vita in cui ero… si può dire… in carne?
No, non ero grasso! Smettila di sogghignare immediatamente o ti trasformo in un lottatore di sumo con tanto di mutanda infrachiappa!
Come stavo dicendo, attento a te sumo. È l’ultimo avvertimento! Ero in carne. Passavo un brutto periodo e… non è stato quando sono diventato un tossico! Pensavo che su questo punto fossi stato molto chiaro, ho provato solo una volta quando ero più giovane… nel lontano 1891, ero a Londra e incontrai uno strano ometto, non so se lo conoscete Arthur Conan Doyle, era sempre agitato, si guardava intorno fissando in maniera inquietante la gente e quando lo ha fatto con me, beh sono una persona curiosa per natura e sono andato ad indagare. Mi sono alzato, mi sono accostato a lui e abbiamo cominciato a parlare. Mi ha raccontato dei suoi progetti, delle sue idee e a fine serata mi ha invitato in un posto un po' particolare e visto lo sguardo omicida che mi sta lanciando Alexander, era un locale per fumatori di oppio e li ho provato per la prima e ultima volta. Basta fine della storia. Torniamo a quando ero diventato in carne, dicevo era un brutto periodo e…
Ma nel 1891 non eri affatto giovane, non so di preciso quanti anni tu abbia ma di certo non eri giovane.
Io sono giovane dentro! Adesso volete tacere e farmi andare avanti?! Grazie. Non ve lo racconto più perché ero in carne, fatto sta che avevo indumenti abbastanza grandi perché potessero vestire Alexander, cioè me. Mi mandate in pappa il cervello!
Quando Jace quindi rientrò a casa aveva con sé tutto il guardaroba di Alec, un borsone mezzo vuoto e un sacco che sembrava per cadaveri con dentro la preziosa tenuta da cacciatore. Jace con ancora la risata sul volto entrò in camera senza chiedere il permesso e depositò il borsone e il cadavere sul letto.
“Ecco fatto sommo stregone. Come avevate richiesto." un leggero inchino con quel sorrisetto furbo.
Fossi stato in un cartone animato a quest'ora avreste visto il livello di rabbia salire come una linea rossa fino al cuoio capelluto e poi sbuffi di fumo uscire dal naso e dalle orecchie.
“Magnus non ti dona affatto il cremisi. Non ti si addice sul volto.”
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Uno scambio inaspettato // Malec
FanficCome c'è finito Magnus nel letto di Jace e Alec a trovarsi un biglietto di Raphael in cui lo ringraziava della bella serata trascorsa insieme? Volete saperlo?? Bene, leggete la storia e tutto vi sarà svelato