Paura

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Magnus POV

Alec era rannicchiato in un angolo vicino al letto. Si teneva le mani alla testa e dondolava avanti e dietro come un bambino che non vuole sentire le urla dei genitori che litigano nella stanza a fianco. Ripeteva a bassa voce le stesse parole come un mantra.

“Smettila, sta zitto, lasciami in pace” e così a ripetizione. Non capivo con chi parlasse, cercai di attirare la sua attenzione per distrarlo.

“Alexander” non ottenni risposta.

Mossi qualche passo verso di lui e ripetei il suo nome. Ero quasi a metà strada quando accadde. Una forte esplosione fece saltare tutti i vetri presenti nella stanza. Alec stava alzando sempre più la voce. Vari oggetti cominciarono a prendere il volo e a girare come attratti dalla forza di Alec il quale era perfettamente al centro di questo vortice di oggetti e vetri rotti. Fui costretto ad arretrare per evitare che la lampada del comò mi si abbattesse sul cranio.

“Alexander” riprovai, ero disperato.

Cercai di avvicinarmi nuovamente stando attento a non essere colpito da qualcosa. Il vortice di oggetti aumentava la sua velocità all’aumentare del suono della cantilena disperata di Alec.
Lo chiamai per l’ultima volta, quasi urlando, questa volta Alec alzò lo sguardo incrociandolo con il mio. I miei tanto odiati occhi da gatto mi fissavano da quel corpo che mi apparteneva. Quegli occhi erano rivolti nella mia direzione si ma non guardavano me erano come persi nella visione di un mondo lontano. Aveva smesso di parare. Fissava con occhi sgranati un punto dietro di me, faceva tanti respiri corti e veloci, gli occhi sempre più spalancati e le pupille feline dilatate al massimo aveva ancora le mani che gli tenevano la testa.

“Esci dalla mia testa!” gridò con tutto il fiato che aveva in gola e il suo sfogo fu accompagnato dalla proiezione degli oggetti e delle schegge vorticanti verso l'esterno come respinte da ciò che prima le attraeva.
Fui investito da questa ondata di furia e disperazione e proiettato contro il muro. La mia mente era come sconnessa, credevo di fluttuare. Svariate schegge mi si conficcarono nel corpo provocandomi fitte di dolore su tutto il torace. La maglietta che indossavo si stava inzuppando del sangue di Alec. Che ingenuo, si era ferito da solo…

Jace POV

Al suono di quel grido mi precipitai in quella direzione. Non conoscevo la casa e misi un po’ di tempo a raggiungere la camera da cui credevo fosse giunto il suono, il tutto accompagnato dal sentimento opprimente di terrore. La porta era spalancata e la scena che mi trovai davanti era sconvolgente. La stanza era piena di oggetti sparsi ovunque e vetri rotti, era come se un tornado si fosse fatto un giro e se ne fosse andato lasciando dietro solo distruzione e paura. Di fronte a me c’era il corpo di Magnus, tremante. Mi mossi per raggiungerlo, vetri si frantumavano sotto le suole delle mie scarpe. Un colpo di tosse mi fece voltare, il corpo di Alec era appoggiato alla parete, il sangue che gli usciva da svariate ferite gli faceva aderire la maglia addosso accentuando l’alzarsi e abbassarsi sconnesso del torace ad ogni respiro. Lo sguardo era vacuo e gli occhi azzurri spenti. Sapevo che quello non era Alec ma vederlo in quello stato fece si che il mio cuore fu arrotolato in una morsa d'acciaio sempre più stretta e soffocante. Non sapevo cosa fare, andare da Alec, sembrava stesse bene almeno fisicamente, o andare da Magnus? Optai per lo stregone, se fosse morto non sapevo quali conseguenze si sarebbero ripercosse su Alec, non potevo permetterlo. Ero egoista sì, ma Alec non poteva morire. Non potevo sopportarlo, era la mia famiglia, la mia vera famiglia. Non Valantine, non Clary, ma lui. Era più di un fratello, era il mio compagno di vita.

“Magnus!” andai da lui inginocchiandomi al suo fianco. Lo scossi leggermente, non volevo provocare più danni di quelli già presenti, estrassi lo stilo pronto a tracciare un iratze. Ci eravamo già accertati che l’uso delle rune su di lui non avrebbe fatto danni. Stavo per tracciare la runa quando una mano, anche se debolmente, mi afferrò il polso.

Uno scambio inaspettato // MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora