Prologo

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Caleb

Prima di conoscere lui non avevo idea di cosa fossero l'amore e l'odio. Ne avevo solo sentito parlare, avevo sentito attentamente la descrizione di mia madre su quei due sentimenti, avevo immaginato cosa si potesse provare. Avevo sperimentato in minima parte entrambi: amore per mia madre e per la mia migliore amica, odio per mio padre. Ma, appunto, in piccola parte.
Poi è arrivato lui. E mi ha stravolto la vita.
Perché nel giro di pochi mesi è stato in grado di farmi rinascere per poi farmi sprofondare.
Ma io non posso proprio fare a meno di lui.
Lo odio e lo amo. Lo amo e lo odio. Così ogni giorno della mia vita.
Ed è proprio questo il problema.
Come si può gestire una cosa del genere? Come si possono provare sentimenti così forti, ma opposti, per la stessa persona? Come puoi lasciare che solo un essere umano ti condizioni in questo modo? Come puoi desiderare di vederlo tutti i giorni e allo stesso tempo di non vederlo mai più?
Non credevo che fosse una cosa possibile, ma mi sbagliavo. E ora la sperimento sul mio corpo esattamente ogni giorno.
Cerco di non pensarci, ma in realtà credo sia inutile. Perché so che lui rimarrà sempre un punto interrogativo, so che tra dieci anni continuerò a pensare a lui, senza aver ancora capito cosa gli passasse per la testa, anche se starò con un altro.
Lui rimarrà sempre l'unico in grado di distruggermi o di rendermi la persona più felice di questo mondo.
Non so di preciso quand'è che sono caduto così in basso. Non so da quanto tempo è che cerco quegli occhi verde smeraldo ovunque, e da quanto li temo allo stesso tempo.
Mi ci sono ritrovato senza neanche accorgermene. So solo che all'inizio non era così, e che la semplice cotta di un quattordicenne si è trasformata in un sentimento tanto grande quanto impossibile.
E la parte peggiore è che io per lui non sono niente, assolutamente niente. Solo un facile bersaglio da colpire quando è annoiato, e cioè quasi sempre. Perchè lui sembra sempre annoiato.
Perché Aaron è così. Testardo, insensibile e assolutamente impossibile da capire. Anche se quattro anni fa, con me, non era come ora.
Non saprò mai cosa sarebbe potuto succedere tra noi, cosa ne sarebbe potuto essere della nostra amicizia. Ma forse è meglio così, alla fine.
Non sarebbe stato abbastanza, se fossimo rimasti solo amici.

Aaron
Non sono abituato a pensare troppo a me, a parlare di me. Non sono abituato a sorridere, a ridere. Non ricordo nemmeno cosa sia la felicità, e a volte mi chiedo se io l'abbia mai provata veramente, prima di conoscerlo. Con lui era tutto più facile. Con lui mi veniva naturale essere felice. Ma sapevo che non sarebbe potuta durare a lungo. Non avrei mai potuto averlo vicino solo come un amico. Così, per via del mio egoismo e della paura di affrontare gli altri, ho deciso che avrei fatto diventare lui una vittima dei miei stessi sentimenti, che ovviamente lui non conosceva. Non tutti, almeno.
Detestavo già la mia vita, odiavo me stesso, quindi cosa sarebbe cambiato?
Niente. Assolutamente niente.
Diventare il nemico del ragazzo di cui mi stavo innamorando non avrebbe cambiato molto della mia vita, o della sua, o della mia opinione su me stesso, pensavo. Credevo che mi sarei solo odiato un po' di più, ma non è stato semplicemente così.
Ho distrutto completamente quello che avevamo costruito insieme, il nostro rapporto. Ho distrutto me stesso, la mia felicità. Ho distrutto lui, non ho fatto altro che confonderlo e tradirlo. Ho distrutto tutto in poco tempo, senza rendermi conto di quanto fosse grave ciò che stavo facendo. Ma so che ormai è troppo tardi per rimediare a quello che ho fatto, o per smettere di farlo. Mi odierò per tutta la vita e rimarrò esattamente come sono ora: un egoista insensibile che non è riuscito a tenersi vicino il ragazzo più speciale che avesse mai incontrato, per paura di perdere la propria inutile famiglia. Perché la verità è che se lui non è con me, io non riesco più a provare niente. E non posso smettere di tormentarlo, anche se mi odio per questo, perché ho paura che lui si dimentichi di me. Anche se credo sia tardi anche per quello.
Perchè Caleb, adesso, sembra provare esattamente il nulla per me. Non importa cosa gli dicano o facciano i miei "amici", o quanto io me ne stia lì a fissarlo. Lui mi ignora. Sempre. Forse è proprio questo a farmi più paura: il fatto che sia stato in grado di cancellarmi dalla sua vita talmente bene, da non riuscire neanche ad odiarmi. Non riesco più a leggere i suoi occhi, non vedo più nulla. Preferirei vedere odio in quei bellissimi occhi azzurri che sogno ogni notte, piuttosto che il nulla.
E non saprà mai che quattro anni fa, quando eravamo ancora amici, era la mia unica felicità. Non saprà mai che ogni giorno è una tortura vederlo in giro per la scuola e sapere che non sarà mai mio. Perché ora fa solo finta che io non esista. Come merito.

Don't fade awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora