Caleb
Appena la campanella suonò schizzai fuori dalla classe, dirigendomi con passo svelto verso la prossima. Quel martedì era stata decisamente una tortura aspettare che arrivasse l'ora di arte. Man mano che mi avvicinavo alla classe, oltre al mio passo, aumentava anche il battito del mio cuore. Ero così stupido. Non era certo la prima volta che vedevo Aaron durante quella lezione, eppure mi sentivo agitato. Ero curioso di vedere come si sarebbe comportato, e nonostante l'alta possibilità che mi ignorasse completamente, mi sentivo felice come un bambino. Quando entrai in classe notai che i banchi erano ancora quasi tutti vuoti. Iniziai a mordermi il labbro inferiore, mentre riflettevo su dove sedermi. Quando sentii il vociferare degli studenti che stavano per entrare, andai istintivamente verso uno degli ultimi banchi.
Mi sedetti, e appena alzai lo sguardo, il cuore prese a battermi di nuovo ad un ritmo irregolare.
Dietro la massa di studenti, per ultimo, c'era Aaron. Non era mai arrivato in orario, o addirittura in anticipo, alla lezione di arte. Mi sembrò quasi che si bloccasse per un attimo, dopo aver incrociato il mio sguardo. Non feci nemmeno in tempo a decidere se sorridergli o meno, che lui già aveva iniziato a venire verso di me. Non mi guardò e non disse niente, ma si sedette proprio accanto a me. Incrociò le braccia al petto, per poi poggiarsi contro lo schienale della sedia. Dopo qualche secondo notai con la coda dell'occhio che aveva iniziato a dondolare velocemente la gamba sinistra. Possibile che anche lui fosse nervoso perchè non sapeva come comportarsi?
Finsi di provare interesse per il mio banco, iniziando ad osservarlo attentamente.
-Quello è il mio posto.-
Alzai la testa, attirato da quella voce fastidiosa, ritrovandomi davanti la ragazza che Aaron si era portato a letto meno di una settimana prima.
-Mi siedo sempre qui.- aggiunse infastidita.
Mi sentii morire quando pensai che forse Aaron si era seduto lì proprio perchè voleva stare seduto vicino a lei. Ero un totale idiota.
-Scusami, non lo sapevo.- dissi prendendo lo zaino, pronto ad andarmene.
-Non è di tua proprietà quel banco.-
Quella voce calda, dal tono severo e sicuro, mi sciolse all'istante. Alzai la testa dallo zaino, guardando Aaron. Aveva poggiato le braccia sul banco, e guardava la ragazza di fronte con aria di sfida.
-Ci è seduto lui lì ora, quindi è suo. Non sarebbe carino da parte tua cacciarlo in questo modo, non credi?- continuò, assolutamente non intenzionato ad addolcire sguardo o tono di voce. Ovviamente quella domanda non aveva bisogno di risposta.
La ragazza lo guardò almeno per un paio di secondi, come se avesse voluto ucciderlo.
Proprio in quel momento la prof invitò gli alunni a prendere posto. La ragazza guardò me, poi di nuovo Aaron, per poi sedersi in prima fila, incazzata come non mai.
Rimasi fermo a guardarla mentre si sedeva, decisamente confuso e sorpreso.
-A giudicare dalla tua espressione, forse era meglio se almeno ti salutavo, prima di cacciarla.- mi disse Aaron a bassa voce, sporgendosi verso di me.
Mi voltai a guardarlo, e quasi mi venne un infarto quando vidi quanto era vicino il suo viso.
-Quindi... Ciao?- disse poi titubante.
Mi misi a ridere.
-È stato decisamente meglio di un ciao. Però, ciao.- dissi poi sorridendo.
Ricambiò il sorriso, e prima che mi perdessi in quelle iridi verdi, mi venne in mente qulcosa da dire.
-Penso volesse sedersi vicino a te.- dissi a bassa voce lanciando una veloce occhiata alla ragazza, per poi tornare a concentrarmi su Aaron.
-Non ci penso proprio a stare vicino a una come quella. Ha un carattere di merda. E poi sto bene qua.- disse facendo spallucce, senza smettere di guardarmi.
Cazzo. Ma avevo sentito bene?!
-Knight! Knight Caleb!-
Mi voltai di scatto.
-Ah, presente! Scusi!- esclamai, rispondendo all'appello della prof.
Sentii la faccia andarmi a fuoco, mentre l'insegnante andava avanti con i nomi.
-Scusa.- disse Aaron ridendo.
Scusa un cazzo, non aveva idea del perchè fossi rimasto imbambolato a guardarlo!
"E poi sto bene qua."
Ma gli sembrava una frase da dire?! A me?!
Era lì a ridere, bello come il sole, inconsapevole di quanto mi rendesse felice vederlo così, con me poi.
-Non fa niente.- dissi scuotendo la testa e ridendo a mia volta.
Posai il viso su una mano, sentendo che le mie guance erano calde.
Dovevo essere parecchio rosso, e se Aaron non se ne accorgeva, era veramente stupido.
Per la prima volta in quattro anni, per un attimo, mi ritrovai a desiderare che capisse cosa provavo per lui.
Presi lo zaino, mettendolo sulle gambe e tirando fuori libro e astuccio, per poi rimetterlo a terra.
-Wolf Aaron.-
Aaron alzò la mano senza proferire parola, e la prof alzò un sopracciglio.
-È un miraggio o è davvero lei?- chiese poi ironica, seguita dalle risatine di alcuni.
Ecco che tutti gli occhi erano puntati su Aaron.
-Si sente bene? Vuole andare in infermeria?- insistette la prof, seguita di nuovo da quelle odiose risatine.
Osservai attentamente il viso di Aaron, e mi resi conto della tristezza che c'era su esso e nel suo sguardo. Strinse i denti, e osservò la prof con rabbia.
Era vero che arrivava praticamente sempre in ritardo, o quando era già iniziato l'appello, ma questo non era un motivo sufficiente per trattarlo in quel modo davanti a tutti, ogni volta. Mi sentii terribilmente male per lui. Se faceva una cosa non buona lo sgridava, se ne faceva una buona lo prendeva in giro. Mi chiesi se anche gli altri prof lo trattassero in quel modo. Capivo perchè ad Aaron non importasse niente di loro o di mancargli di rispetto.
-E lei prof? Lei ci è mai finita in infermeria?-
Silenzio glaciale.
-Come hai detto, scusa?-
Era passata al tu, improvvisamente.
-Ha sentito bene. Se me lo dice lei va bene, ma se lo dico io no?- rispose Aaron, con un tono decisamente incazzato. E aveva ragione ad esserlo. Ma gli altri non lo conoscevano, pensavano tutti che si comportasse da stronzo. Lo avevo pensato anch'io per tanto tempo, e in realtà ero ancora confuso, ma una cosa essenziale che avevo dimenticato negli anni del carattere di Aaron era che lui faceva sempre qualcosa per un motivo ben preciso.
-Vuoi passare il resto dell'ora fuori?-
Eh no, cazzo, per una volta che mi si sedeva vicino questa stronza me lo voleva allontanare?!
Prima che me ne accorgessi, le parole uscirono da sole dalla mia bocca.
-Prof, sono sicuro che Aaron stesse solo scherzando.-
Ed ecco che gli sguardi di tutti erano puntati su di me ora.
-Giusto?- chiesi voltandomi verso Aaron.
La sua espressione cambiò all'istante, addolcendosi e tranquillizzandosi completamente. Mi guardò stupito per un attimo, poi sbattè le palpebre un paio di volte.
-Sì, scusi.-disse poi girandosi di nuovo verso la prof.
-Scherzavo. Sono in orario perchè non vedevo l'ora di assistere alla sua lezione.- disse poi esibendo un magnifico sorriso da paraculo, di quelli che mi facevano venire voglia di montargli sopra e baciarlo.
Si misero tutti a ridere, mentre la prof guardava ora me ora Aaron.
-Bene, buon per lei, Wolf.- disse prima di posare gli occhi sull'elenco dei nomi, chiamando i due rimasti.
-Grazie, Caleb.- disse Aaron a bassa voce dopo qualche secondo.
Mi voltai per guardarlo. Aveva gli angoli della bocca piegati in un sorriso, e un'espressione grata e dolce.
-Ho solo ricambiato il gesto.- dissi sorridendo nello stesso modo.
Non feci altro che tentare inutilmente di non sorridere per tutta l'ora, incapace di prestare attenzione alla lezione. E tentando anche di non fissare il braccio di Aaron con la coda dell'occhio.
Non potei fare a meno di guardarlo dopo essermi reso conto che aveva inziato a rosicchiare il tappo della penna che aveva in mano. Si accorse che lo stavo osservando, così spostò i suoi occhi su di me. Quando gli indicai con lo sguardo la penna e notò la mia espressione divertita, guardò un attimo il banco, confuso, ma poi capì subito a cosa mi riferivo. Si mise a ridere, per poi rimettere la penna nell'astuccio. Poggiò la guancia su una mano chiusa a pugno lanciandomi di nuovo un'occhiata divertita.
Tornai a concentrarmi sul libro, sorridendo divertito.
La campanella suonò e rimettemmo tutto nello zaino velocemente.
-Ci vediamo. Ladro di banchi.- mi disse Aaron alzandosi, sempre sottovoce, anche se la lezione era finita.
-Ci vediamo. Mangiatore di penne.- dissi guardandolo dal basso, mentre ci scambiavamo un sorriso.
Sospirai vedendolo uscire dall'aula.
Forse ci dovevo andare io in infermeria.
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Don't fade away
RomanceCaleb e Aaron si conoscono a scuola, il primo giorno delle superiori. Diventano subito amici, e tra loro si crea un legame profondo. Ma dopo soli pochi mesi Aaron cambia, inizia ad ignorare Caleb e a fare improvvisamente nuove amicizie. Ma perchè lo...