Capitolo 26

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Caleb

-È la prima volta che entriamo in mensa insieme dopo anni. Non ci posso credere.-
Distolsi lo sguardo dalle pietanze al di là della vetrina, voltandomi verso Aaron e concentrandomi sulla sua espressione.
-Non capisco se ne sei felice o...- dissi ridendo, lasciando la frase in sospeso.
-Cazzo, sì! Certo che ne sono felice. Stavo solo pensando che... avremmo potuto farlo molto tempo prima... Sempre il solito discorso, insomma.- mi rispose immediatamente.
Lo guardai per un attimo, indeciso se baciarlo o meno. Abbassò lo sguardo sulle mie labbra, senza smettere di sorridere dolcemente.
-Scusate ragazzi, così bloccate la fila.-
Sbattemmo di scatto le palpebre, voltandoci verso la voce alle mie spalle.
-Hai ragione, scusa.- dissi dando un colpetto con la spalla ad Aaron, facendogli segno di trascinare il vassoio avanti, mentre il ragazzo mi sorrideva come a dire di non preoccuparmi.
Sapere che anche Aaron ogni tanto rimaneva imbambolato a causa mia, oltre a rendermi imbarazzato e felice, mi faceva anche sentire molto meno stupido.
Preso il nostro pranzo, andammo a sederci ad un tavolo vuoto, in fondo alla sala, l'uno vicino all'altro. Mi resi conto che Aaron si era guardato un po' intorno dopo essersi seduto, e capii che stava cercando Bradley, Spencer e Jake.
-Vuoi farci pace o ti stai assicurando che non vengano a darci fastidio?- chiesi con un tono calmo e gentile, più dolcemente che potevo. Non volevo influenzare le sue decisioni o le sue scelte.
Si mise a ridere.
-Forse entrambe. Vorrei davvero parlarci e spiegar loro tutto, perchè a dire il vero non sono mai stato un buon amico per loro, e mi dispiace. Però tu sei più importante, e se non si pentono di quello che hanno.... che abbiamo fatto, non posso perdonarli.- spiegò mentre apriva la bustina con le posate, per poi spostare qua e là le patate arrosto che aveva nel piatto.
Non sapevo per quanto sarebbe riuscito a farmi complimenti o a dire qualcosa di carino nei miei confronti senza neanche rendersene conto. Perdevo un battito ogni singola volta, però stavo lentamente iniziando a godermi le sue parole senza entrare eccessivamente nel panico o essere troppo in imbarazzo, e lo consideravo già un passo avanti.
-Sono sicuro che anche se sono arrabbiati con te, ti considerano sempre un buon amico.- dissi sorridendo.
Non l'avevo detto tanto per farlo sentire meglio, lo pensavo veramente.
-Sei il tipo di persona che dà senza neanche accorgersene.- aggiunsi poi facendo spallucce, prendendo una forchettata del mio riso.
-Devo essere proprio fantastico ai tuoi occhi, eh?-
Mi voltai verso di lui, e quando vidi la sua espressione il cuore iniziò a battere più velocemente per un attimo. Aveva di nuovo quel sorriso tenero e grato, assolutamente spontaneo, che sperai fosse riservato solo a me.
-Scherzi? Certo che no! Sei una persona pessima ai miei occhi, cosa ti ha fatto pensare il contrario?!- esclamai in tono sarcastico, mentre sentivo le guance accaldarsi.
Mise la forchetta sul vassoio, per poi passare il braccio destro dietro di me, stringendomi per un fianco, mentre mi dava un bacio sulla tempia. In un attimo il cuore mi era arrivato in gola. Alla faccia di quello che iniziava ad abituarsi.
-Si può? O rovino il momento?-
Impiegai un attimo di più rispetto ad Aaron ad alzare la testa verso Liam, in piedi di fronte a noi ad indicare il tavolo con il vassoio in mano, in attesa di una risposta.
-Rovini il momento ma ti do il permesso di sederti.- gli rispose Aaron ridendo.
Liam sorrise, facendo per sedersi, poi sembrò cambiare idea, assumendo un'espressione divertita.
-Allora mi posso sedere vicino a Caleb?-chiese osservando Aaron, mentre spingeva il vassoio verso la mia destra.
Lo osservai ancora più confuso quando scoppiò a ridere.
-Mi hai lanciato un'occhiataccia che farebbe tremare i muri, ne è valsa la pena!- esclamò senza smettere di ridere, sedendosi infine di fronte a noi.
Risi anch'io, contagiato dalla risata di Liam, voltandomi verso Aaron.
-L'hai guardato davvero così male?-
-Non lo so, può essere... Scusa, Liam, è la forza dell'abitudine.-
Rise anche lui, nonostante fosse un po' imbarazzato.
-Allora, ieri com'è andata? Mi sembra siate più intimi di prima, o sbaglio?- ci chiese subito Liam con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra.
Io e Aaron ci guardammo.
-È andata piuttosto bene, direi.- disse alzando le spalle e osservandomi divertito.
In un attimo mi tornò in mente tutto quello che era successo il giorno precedente, dal primo all'ultimo bacio. Mi limitai a ridere, improvvisamente troppo imbarazzato per dire qualcosa.
-Quindi...- iniziò a dire Liam.
-Quindi?-
-Non lo so, ditemelo voi.-
Appena terminata la frase arrivarono Taylor, Roxy e James.
Rimasero fermi coi vassoi in mano a guardare me e Aaron per un momento, poi James guardò Liam mentre Taylor si girò a guardare Roxy. Forse per imitazione, ci guardammo anche io e Aaron, confusi.
-Che c'è?- chiesi accennando una risata.
-C'è che ci dovete raccontare un po' di cose secondo me.- disse Roxy subito prima di sedersi vicino a me, mentre James e Taylor si mettevano vicino a Liam, sistemando i vassoi e gli zaini.
-Stavano giusto per dirmi qualcosa.- spiegò Liam guardando prima Roxy e poi noi due.
-Tu zitto, che non ci hai fatto capire niente ed eri quello che sapeva più di tutti!- esclamò Taylor voltandosi a guardarlo storto, mentre James rideva divertito.
-Questo non è assolutamente vero. E anche se lo fosse, non ho potuto dirvi nulla per ottime ragioni- tentò di giustificarsi inutilmente, scambiando un'occhiata complice con Aaron, che però non capii. In effetti, ora che ci pensavo, Taylor aveva ragione. C'erano stati un paio di retroscena di cui solo Liam era a conoscenza.

Don't fade awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora