Capitolo 4

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Caleb

Quando arrivammo al parco gli altri erano già lì.
-Ciao, ragazzi!- dissi avvicinandomi, togliendo il braccio dalle spalle di Mia.
Ci salutarono tutti, presentandosi a Mia e stringendole la mano uno per uno.
-È la tua ragazza?- chiese Taylor innocentemente, mentre spostava una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio. Tutti le lanciarono un'occhiataccia, ma lei non se ne accorse. Non sapeva che fossi gay, a differenza degli altri, ma solo perchè non ne avevamo mai parlato.
-No, sono la sua migliore amica.- disse Mia sorridendole gentilmente, cercando di togliere tutti dall'imbarazzo senza urlare ai quattro venti il mio orientamento sessuale.
-Ah...non ci ho mai creduto tanto all'amicizia tra maschio e femmina...- disse Taylor ridendo, come se si aspettasse di vederci arrossire da un momento all'altro. Sarebbe stato carino se fossimo stati nel tipo di relazione che pensava lei.
-Se il ragazzo è gay e la ragazza non è innamorata di lui può funzionare benissimo.- dissi ridendo. Gli altri sembravano più imbarazzati di me.
Ci mise un po' a fare due più due, ma appena diventò tutta rossa capii che alla fine ci era arrivata.
-Oddio, scusami... Ti giuro, non lo sapevo, non volevo fare battute da stronza...È solo che non sembri quel tipo di ragazzo...insomma è che non sei effeminato, quindi non lo avevo immaginato.-
Si fermò un secondo, poi spalancò gli occhi.
-Aspetta, non sto dicendo che tutti i gay sono effeminati o che sono omofoba, era solo che non lo sapevo e quindi...- gesticolava come una matta, si stava incartando da sola con le parole.
-Taylor, smettila, stai facendo tutto da sola.- disse Liam, fermandola.
Scoppiammo tutti a ridere, tranne lui.
-È tutto okay, non mi hai offeso in alcun modo. Sta' tranquilla.- le dissi poi per rassicurarla.
Ci guardò uno a uno e poi si diede una pacca sulla fronte ridendo.
-Scusate ragazzi, è che quando sono in imbarazzo comincio a parlare a vanvera e sparo tante di quelle stronzate che mi dovrebbero solo tappare la bocca.-
-Infatti qualche volta ci ho pensato.- disse James attirandola a sè con un braccio e ridendo.
-Quanto sei scemo.- rispose lei facendo finta di essersi offesa. Erano una bella coppia.
-Dopo questa fantastica scenetta direi che siamo pronti per entrare.- affermò Roxy guardandoci.
-Sì, infatti... Che figura di merda, vi chiedo ancora scusa ragazzi...- disse Taylor mentre ci incamminavamo, mettendosi tra me e Mia.
-Figurati, è stato divertente a dire il vero.- la rassicurò Mia sorridendo.
Taylor si rilassò dopo le nostre parole, tornando accanto al suo ragazzo.
-Credevo non saresti venuto.- mi disse Liam affiancandosi a me, poco prima di entrare in palestra.
-Come mai?- chiesi, temendo avesse capito che non ero poi così socievole e gentile come poteva sembrare.
-So che sei fidanzato...e di solito chi si è appena messo con qualcuno dà sempre buca agli altri.- rispose scrollando le spalle e alzando un sopracciglio.
Notai con la coda dell'occhio il sorrisetto che si era formato sulle labbra della mia migliore amica.
-Beh, non hai tutti i torti, solo che noi...ci lasciamo un po' di spazio personale, ecco.-
-Mh. Mi sembra giusto.-
Ci scambiammo un sorriso, poi spostai la mia attenzione sulla nostra grande palestra.
Gli spalti erano già quasi pieni, doveva esserci gran parte della scuola. Riuscii a guardarmi bene intorno solo quando ci sedemmo. Roxy aveva dei posti prenotati in prima fila. Quando la vidi alzarsi per raggiungere alcuni ragazzi della squadra che parlavano dalla parte opposta del campo, capii che il ragazzo che il giorno prima aveva cercato di aiutarmi era il suo fidanzato, e che aveva dei posti riservati solo perchè quest'ultimo era nella squadra. Quando lei lo chiamò lui si voltò immediatamente, come rapito dal canto di una sirena, e quando la vide le sue labbra si allargarono in un ampio e dolce sorriso. Lei si alzò sulle punte dei piedi per baciarlo.
"Hai fatto un'ottima scelta, Roxy" , pensai guardando quanto belle potevano essere due persone innamorate. Ero seduto tra Liam e Mia, con gli occhi sognanti mentre osservavo Roxy che veniva portata dal suo ragazzo in un angolo più vuoto della palestra per parlarle, mentre le stringeva le mani. Poi il mio sguardo si spostò più in là, e in quel momento Mia mi diede una leggera gomitata, senza dire niente.
Ed eccolo lì. Il mio tormento dagli occhi verdi e dal fisico perfetto mentre usciva dallo spogliatoio. Mia l'aveva conosciuto bene, quattro anni prima, quando io e lui eravamo amici e andavamo l'uno a casa dell'altro. Era capitato spesso che uscissimo tutti e tre insieme. L'aveva riconosciuto subito, visto che non era cambiato molto. Era solo più grande, e ovviamente più bello. Il cuore prese a battermi più forte quando Aaron cominciò a guardarsi intorno. Osservò attentamente gli spalti di fronte ai nostri, evidentemente senza aver trovato la persona o le persone che cercava, perchè anche una volta raggiunti Spencer, Bradley e Jake, continuò a guardarsi intorno, scambiando con loro appena due parole. Una volta finito di osservare gli spalti opposti ai nostri, girò la testa verso le nostre panche, facendo correre lo sguardo da una parte all'altra. Partì dall'alto, poi i suoi occhi cominciarono a scendere lentamente, sempre più in basso, fino alla prima fila, dove eravamo noi. E il mio cuore si fermò letteralmente quando incrociò i miei occhi. Ero convinto che avrebbe continuato a cercare, invece i suoi occhi rimasero fissi su di me. Ricambiai il suo sguardo, assolutamente incapace di guardare altrove. Avevo paura che altrimenti anche lui avrebbe smesso di guardarmi. Deglutii. Non mi sentivo più le gambe. Che cazzo stavamo facendo?! Che stava facendo?! Vidi con la coda dell'occhio Mia che girava il viso da una parte all'altra quasi impercettibilmente come se stesse assistendo a una partita di tennis, forse per vedere chi dei due avrebbe ceduto prima. Un ragazzo della squadra si avvicinò per dirgli qualcosa, ma Aaron non se ne accorse. Poi il ragazzo gli toccò una spalla per attirare la sua attenzione, e a quel punto il nostro contatto visivo svanì. Presi un profondo respiro, come se fossi appena risalito a galla dopo aver fatto una gara di apnea. Mi girai verso Liam, sollevato che fosse preso a parlare con James e Taylor, seduti accanto a lui, e che non si fossero accorti di niente.
-Che cazzo ho appena visto?- disse Mia sottovoce. Non era veramente una domanda, ma un'esclamazione molto, molto trattenuta. L'avrebbe urlata quella frase se fossimo stati soli.
Mi girai a guardarla, senza dire niente, scuotendo leggermente la testa.
-Mi hai detto che ti ignora sempre se non ti dà fastidio col suo gruppetto. Mi hai detto una stronzata.-
-Non era una stronzata.- dissi guardandomi intorno, parlando a denti stretti.
-Caleb, stai tremando.- disse posandomi una mano su una gamba.
Non me ne ero reso conto. Reagivo sempre in modo esagerato, quando si trattava di lui. Cercavo sempre di ignorare il suo sguardo, ma quando lo ricambiavo era sempre serio e indecifrabile. Invece stavolta aveva un'espressione serena, quasi dolce. Mi aveva guardato così anche il giorno prima, in palestra, nel breve istante che avevamo passato da soli.
-Di solito non succedono queste cose.- spiegai, voltandomi per guardarlo di nuovo. Era preso a parlare con Bradley, ma era di spalle, ora.
-Smettila di guardargli il culo. Hai visto che ha fatto quando è uscito dallo spogliatoio.-
-Non gli sto guardando il culo!- mentii gesticolando.
Mi guardò contrariata.
-Caleb. Ha guardato in faccia ogni persona seduta sugli spalti e si è fermato solo quando ha visto te. Ha smesso di cercare perchè stava cercando te!-
-Mia, smettila di dire cazzate.-
-Non sono cazzate, lo hai visto! Vi siete guardati per tipo cinque secondi, vi stavate fissando!-
-Li hai anche contati?! Ma che problemi hai?!-
-Stupido! Lo so che non vuoi che io ti illuda, ma ti giuro che non ti sto illudendo! Non te lo direi mai altrimenti. Era talmente preso a guardarti che non si è neanche accorto che lo stavano chiama-
Girò la testa, guardando di fronte a noi mentre parlava, e improvvisamente si bloccò.
-Oh cazzo, ti ha guardato di nuovo.- disse poi.
-No, che fai, non ti girare, porca puttana, sennò capisce che stiamo parlando di lui!- esclamò, tentando di non urlare e di non muoversi troppo.
-Mia, non mi prendere per il culo.- dissi agitato. La reazione di Mia non mi aiutava di certo a calmarmi.
-Non ti prendo per il culo!- esclamò spostando di nuovo gli occhi su Aaron.
-Lo ha fatto di nuovo, ti ha guardato di nuovo. E ha visto anche me stavolta.-
-Forse sta solo guardando te perchè sei bella. Che cazzo devo fare? Mi stai mettendo l'ansia.-
-Mi ha guardata perchè mi ha riconosciuta! Idiota! E poi è dalla prima volta che vi ho visti a casa tua che vi voglio insieme, non mi rompere le palle. Mi sento come una fangirl che sa che la sua ship sta diventando canon!- disse stringendomi la gamba.
-Ma che cazzo significa?- chiesi ridendo.
-Di che parlate, così animatamente?-
La voce di Liam mi fece letteralmente sussultare. Mi portai una mano al petto, mentre Mia schizzò sulla panchina.
-Cazzo, scusatemi, non credevo di farvi prendere un colpo.- disse ridendo a causa di quelle reazioni esagerate.
-No, è tutto okay.- mentii, riprendendo fiato.
-È solo che stavo parlando di una cosa personale e ci hai presi alla sprovvista...- disse subito Mia, fingendo di ridere per non destare sospetti.
-State bene?- chiese Liam mettendomi una mano sulla spalla.
-Sì, sì, mi sono già ripresa.-
-Io non del tutto, ma ora mi passa.- dissi sorridendogli.
Io dovevo riprendermi da tutta la situazione in realtà, non solo dall'infarto che mi aveva procurato Liam.
-Beh, io vado a comprarmi da mangiare alle macchinette. Voi volete qualcosa?- chiese poi.
-Io no, sto bene, grazie.- rispose Mia.
-Caleb?-
-Mi puoi prendere una bottiglietta d'acqua naturale?- chiesi cercando i soldi nella tasca del giacchetto.
-Tranquillo, faccio io.- disse sorridendo.
-Oh, okay. Ti ringrazio.-
Ci scambiammo un sorriso e se ne andò.
-Oh cazzarola, l'ha fatto ancora! Ti ha guardato quando Liam ti ha sorriso! Te lo giuro!-
-Okay Mia, finiscila.- dissi girandomi verso Aaron.
Mi stava già guardando, e quando incrociai il suo sguardo, lo distolse immediatamente.
-Te l'avevo detto, "principino"!- esclamò usando quel nomignolo, che sapeva mi fossr stato dato da Aaron, dandomi una pacca sulla nuca.
-Okay, basta! Quando inizia questa partita?! Che stiamo aspettando?!- esclamai a voce un po' alta.
-Pare che un ragazzo della squadra non si senta bene.- mi rispose Roxy.
Chissà da quanto era tornata vicino a noi.
-Comunque, mi sa che hai fatto colpo, biondino. Ci sta provando.- mi disse Mia, stavolta riferendosi a Liam, osservandolo da lontano mentre mi portava la bottiglietta d'acqua.
-Guarda che è etero. Non sono tutti gay a questo mondo. Nè Liam nè Aaron sono e saranno mai gay.- dissi.
-Vedremo. Comunque, ti basterebbe molto poco anche per far cedere un etero, secondo me. Se uno è fregno, è fregno.- disse Mia, prima di scoppiare a ridere quando Liam mi porse la bottiglia sorridendo e chiedendomi se avessi bisogno di altro. Lui la guardò confuso, io non sapevo se essere incazzato o divertito.
-No, niente. C'era uno che stava per andare lungo.- disse continuando a ridere liberamente.
Inventava una bugia dietro l'altra. Mi faceva sempre morire dalle risate. Solo io capivo quando mentiva.

Don't fade awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora