Capitolo 1

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Mi trovavo nel cortile di scuola con i miei amici, mentre aspettavamo tutti la campanella suonasse. Erano gli ultimi giorni di scuola, e non vedevamo l'ora che finisse. L'estate ci avrebbe portato relax e tranquillità, cose che meritavamo proprio dopo nove mesi di scuola. Sembrava proprio un parto lento e doloroso, ma non ero l'unica a pensarlo.
Siccome avevo passato una nottata terribile, alternai svogliatamente lo sguardo da Shawn che parlava con Hailee, la sua compagna di banco. Ariana parlava con Taylor riguardo al suo ex ragazzo, che era stato un totale coglione. Ed Ally, come sempre, sarebbe arrivata con i suoi minuti di ritardo. I suoi genitori le avevano comprato la macchina, come regalo molto anticipato per il compleanno, e lei si divertiva a prendersela con calma per arrivare a scuola. Era un'auto meravigliosa e voleva prendersi la soddisfazione di vedere le espressioni di stupore da parte di tutti, quando entrava per parcheggiare la sua Mercedes nera.
Fu allora che due mani si posarono sui miei occhi, facendo in modo che il mio corpo si irrigidisse. Tuttavia, mi resi conto di chi era attraverso il profumo ed un sorriso si formò sul mio volto. 

<<Indovina chi sono?>>, chiese la sua voce roca, aprendosi in una risata divertita.

<<Mhh...la mia amante del sabato sera?>>, domandai, sorridendo. Non potevo evitare di diventare una stupida che sorrideva e ridacchiava, ogni volta che era nei paraggi. Mi stupiva che nessuno di loro si fosse ancora reso conto che ero follemente innamorata di lei.
Purtroppo, per quanto sapessi che mi averebbero accettato, non riuscivo proprio a dire a nessuno di loro che ero interessata alle ragazze e che il mio cuore apparteneva a Lauren. La bella mora dagli occhi verdi che mi copriva gli occhi in quel momento.

<<No! Sono la fidanzata di tutti i giorni della settimana!>>, disse, togliendomi le mani dagli occhi. Si mise al mio fianco, proprio come era solita fare ogni volta che giungeva fuori scuola.
Salutava i suoi amici, perché era di un anno più grande, e poi si metteva al mio fianco e parlava con tutti noi. Spesso, alcuni ragazzi che la conoscevano si fermavano a parlare con noi, e mi ritrovavo ad essere follemente gelosa di tutti i suoi compagni di classe perché potevano passare tanto tempo con lei.
Proprio come ogni mattina, la prima cosa che fece- dopo avermi salutato- fu accendere una sigaretta. Non mi era mai piaciuto l'odore del tabacco, così come quello del caffè. Tuttavia, il suo profumo di caffè, tabacco e cocco era il mio mix preferito. Soprattutto da sentire di prima mattina.
Siccome non abitavamo molto lontano, i primi anni di liceo, eravamo solite venire a scuola insieme, perché sua madre conosceva la mia e si era offerta gentilmente di accompagnare anche me, perché sapeva che i miei genitori lavoravano. Lauren aveva due fratelli, Chris e Taylor, che si sedevano dietro con me, mentre lei si metteva sempre avanti. Quella macchina si riempiva del suo profumo, ed io sembravo una drogata in cerca della sua dose ogni mattina.
Quando poi lei non si presentava a scuola, io diventato una pazza triste e spenta.

<<Ciao, Lauren>>, la salutarono tutti. Ormai, era proprio una routine questa. Lei che mi salutava, ogni mattina in una maniera particolare, poi si metteva al mio fianco e si accendeva una sigaretta e mentre io pensavo a quanto fosse bella anche di prima mattina, i miei amici la salutavano.
Ariana ed Ally erano intimidite da lei, forse perché era più grande o forse erano i suoi occhi verdi, che spesso guardavano le persone con serietà e freddezza. Lei, in realtà, si limitava soltanto a studiarle per cercare di capire se le sarebbero state simpatiche o meno.

<<Non hai dormito, vero?>>, chiese, quando i miei amici ritornarono alle loro conversazioni.

<<Cerchi di farmi la predica, Miss Ho Le Borse Sotto Agli Occhi Perché Dormo Massimo Quattro Ore?>>, dissi, cercando di essere ironica. 
In realtà, era molto divertente quando litigavamo la mattina. Nessuna delle due riusciva a dormire la notte e quando vedevamo l'altra, avere il nostro stesso aspetto da zombie, ci infuriavamo come due matte. Io volevo che dormisse, perché odiavo vederla così stanca la mattina, ma in cambio, odiavo quando mi faceva la predica il giorno dopo. In un certo senso, sembrava che la mia mente pensasse di più alla sua salute che alla mia. Mi piaceva pensare che anche per lei era lo stesso, ma sapevo che più che per amore incondizionato, lo faceva perché mi vedeva un po' come una sorella di cui prendersi cura. Sapevo che era molto protettiva nei confronti di Taylor ed immaginai che se sua sorella passasse le notti insonni, come me, lei avrebbe fatto la stessa cosa per lei.

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