Quando nei libri leggevo dei sintomi post-sbornia, non avrei mai immaginato che potessero essere così schifosi. La mia testa martellava con violenza, come se fosse sul punto di esplodere da un momento all'altro. Non ebbi nemmeno il tempo di chiedermi perché fossi in una stanza che non era mia, che la nausea si impossessò del mio corpo. Merda, non sapevo nemmeno dov'era il bagno, quindi mi limitai a guardarmi intorno. Fortunatamente, chiunque mi avesse ospitato in casa sua- sperando che non fosse un manico sessuale, poiché non ricordavo nulla di ieri sera-, aveva messo una bacinella ai piedi del letto in cui mi ero svegliata. Vomitai nella bacinella, cacciando tutto l'alcol che avevo ingerito la sera precedente.
Guardandomi meglio intorno, notai un poster di Beyoncé, quindi immaginai di essere a casa o di Dinah o di Normani. Adesso che mi applicavo meglio, ricordavo di essere stata con un membro della Trio della Ribellione per tutta la serata, quindi non potevo essere finita a casa di uno psicopatico, vero?
Come ad esaudire i miei desideri, la porta venne aperta e Normani fece il suo ingresso, portando un vassoio tra le mani. Mi sorrise debolmente, mentre si avvicinava a me con il vassoio. Mi aveva preparato la colazione e c'erano delle pillole, che sperai potessero fermare il mio mal di testa.<<Come va?>>, mi chiese, sedendosi al mio fianco. Presi subito le pillole, mandandole giù con un bicchiere di succo.
<<Perché le persone bevono?>>, domandai, coprendomi le orecchie. La mia voce era troppo forte. Fortissima.
<<Tutti hanno i loro motivi diversi>>, disse, facendomi un occhiolino.
<<Spero tu non fossi affezionata a quella bacinella, perché ci ho appena vomitato dentro>>, dissi, addentando una fetta di pane.
<<Ma figurati. L'ho messa apposta per te>>, disse.
<<Perché sono a casa tua? Non mi ricordo assolutamente nulla>>, mormorai, grattandomi il retro del collo.
<<Be', questo spiega perché sei così tranquilla...>>, disse, ma non ebbi tempo di continuare, poiché riprese a parlare. <<Comunque, ieri eri completamente andata. Abbiamo mandato un messaggio a tua madre, dicendole che saresti rimasta a dormire a casa di un'amica, e le abbiamo chiesto il permesso per farti restare a casa. Lei ha detto di sì. Lauren non poteva portarti a casa sua, perché Clara l'avrebbe fatta a pezzi se ti avesse vista. Dinah ti avrebbe persa tra tutti i suoi cugini e fratelli, ed io ero l'unica che poteva ospitarti>>, mi spiegò.
<<E le altre?>>, chiesi, stringendo le sopracciglia. Merda, mi faceva male anche stringere le sopracciglia.
<<Le tue amiche sono state riportate a casa sane e salve, da Super Cheechee e Pianeta Occhi Verdi>>, disse, ridacchiando. Mugolai, lasciandomi cadere di nuovo sul cuscino.
<<Non dirmi che l'ho detto>>, mormorai.
<<Hai detto parecchie cose mille volte peggiori, se può sollevarti il morale>>, disse, trattenendo una risata.
<<Ho paura a chiedere>>, ammisi.
<<Prima che ce ne andassimo, hai detto ad un barista che apprezzavi il suo sedere tanto quanto apprezzavi i drink che preparava. Hai detto ad una coppia di ragazzi che si tenevano per mano, che erano la sua tua nuova coppia preferita, perché i Larry ti hanno delusa. Mi hai detto che sei lesbica e ti piace Lauren, ed hai urlato dal finestrino della mia macchina che ti sentivi la regina del mondooo!>>, disse. Dopo aver ridacchiato per tutte le stupidaggini che avevo combinato, mi concentrai su una certa frase che aveva detto, e quindi spalancai gli occhi, alzandomi di scatto per guardarla, sconvolta.
<<Io...cosa?>>, mormorai.
<<Hai urlato che ti sentivi la regina del mondo?>>, domandò, anche se era ovvio che avesse capito a cosa mi riferivo.
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TeenAge Dream
FanfictionCamila Cabello è un adolescente come tutte le altre, che nasconde un segreto che altri come lei nascondono. È lesbica. La sua vita cambia quando incontra Lauren, che dice di essere etero. Ma allora perché la guarda con tutta quella devozione? Perché...