Capitolo 32

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Credetemi, è accaduto casualmente, ma è stata una casualità bellissima. Ero su Youtube, e voi sapete che appena finisce un video, se ne riproduce un altro. Mentre scrivevo questo capitolo, ad un tratto, è partita una canzone azzeccatissima per questo capitolo.
Per questo, se volete sentire tutte le loro emozioni fino in fondo, ascoltate Paper Houses di Niall Horan. Non ve ne pentirete, fidatevi.

Una settimana dopo

Dinah si stava riprendendo pian piano, grazie all'aiuto di Normani e Lauren, che le erano state accanto per tutto il tempo. I suoi genitori erano rimasti senza parole quando lei aveva raccontato tutto, si erano sentiti in colpa un po' come tutti, ma far cambiare idea a loro era stato molto più difficile. Milika diceva che come madre doveva rendersi conto che sua figlia stava male, Gordon non accettava che un bastardo avesse fatto del male alla sua piccolina sotto al suo naso per tutto quel tempo ed ovviamente, entrambi soffrivano perché Dinah stava malissimo. 
Seth, Regina e Karla erano stati abbastanza intelligenti da capire qualcosa, ma per non farli preoccupare troppo, avevano omesso un paio di dettagli per evitare loro di avere un peso sul cuore come tutti noi.

Dinah aveva denunciato George, che appena era tornato alla confraternita, era stato arrestato. Gli avevano trovato addosso della droga, che come aveva detto Dinah, andava a prendere fuori città da uno spacciatore di fiducia.
Quando si era sparsa la notizia, due ragazze erano venute a far visita a Dinah all'ospedale, dicendole che non era l'unica. Grazie al loro intervento, alla loro testimonianza, George non aveva avuto via di fuga. Nemmeno il miglior avvocato poteva spiegare i lividi sul corpo di Dinah ed il dolore impresso negli occhi di tutte e tre le ragazze a cui aveva fatto del male. Mi chiedevo se ce ne fossero state delle altre ancora intimorite, e sperai che se qualcuna fosse in una situazione simile, potesse trovare la forza di venirne fuori, capendo finalmente che denunciare è sempre la cosa migliore da fare in casi come questo.

Con l'arrivo di Dua, le cose erano cambiate un tantino.
Anche se mi ero battuta con tutte le mie forze, non ero stata in grado di far cambiare idea a Mike, che si era portato a casa anche Dua insieme a me. Era vero che la stanza di Chris era libera e loro avevano una camera degli ospiti, però mi sembrava di dargli troppo fastidio. Persino la mia amica che sapeva convincere le persone a fare quello che voleva, aveva fallito miserabilmente. 
A Lauren non piaceva la mia presenza, glielo leggevo negli occhi. Non sopportava che la mattina dovesse vedermi per fare colazione, che parlassi con sua sorella come se fosse la mia migliore amica, che aiutassi sua madre quanto più potevo per cercare di sdebitarmi. E inoltre, non le piaceva il fatto che avessi portato un'estranea a casa sua.
Sapevo che non si era opposta alle parole del padre solo perché non voleva farlo arrabbiare, ma immaginavo che se avesse potuto, ci avrebbe detto di andare in un hotel.

<<Tra un po' è Natale. Pensate di restare qui, ragazze?>>, domandò Clara una mattina, mentre facevamo colazione tutti insieme. Mike e Taylor si voltarono per guardarci con curiosità. Lauren non era ancora scesa per fare colazione. Aveva fatto tardi la sera precedente. Non sapevo dove fosse andata e con chi fosse stata, ma non ero riuscita a dormire sapendola fuori casa, quindi mi ero addormentata alle tre, quando avevo sentito la porta della sua camera chiudersi.

<<Non sento i miei genitori da parecchio tempo, quindi i miei amici sono diventati la mia famiglia. Passo le vacanze con loro, ovunque saranno- finché mi vorranno- sarò con loro. Il luogo è indifferente>>, rispose Dua, voltandosi per guardarmi con un sorriso assonnato.
Non aveva mai detto perché non parlava più con i suoi genitori, perché ci aveva detto di non sentirsi pronta a condividere quella parte della sua vita con noi. Tutto quello che sapevo è che solo l'avrebbe potuta trattare male, quindi erano i suoi genitori quelli con qualcosa che non andava. Non lei.

<<Mi dispiace...non c'è modo di sistemare la cosa?>>, chiese Taylor, stringendo le sopracciglia. Era così altruista, sempre pronta ad aiutare gli altri ed era molto dolce. Tutto il contrario di sua sorella, in un certo senso.

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