Capitolo 21

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Dopo cena, Taylor ed io salimmo nella mia stanza. Sembrava tutto come ai vecchi tempi...Noi che passavamo del tempo insieme, che scherzavamo e parlavamo di noi, dei nostri desideri, dei nostri sogni. 
Siccome avevamo cambiato casa, i suoi occhi azzurri si guardarono intorno curiosi, studiando la mia nuova stanza. Era più grande rispetto alla vecchia, questo l'aveva notato anche lei. Oltre al letto singolo, avevo anche una scrivania. Ai lati del letto c'erano due comodini e appena entrati nella stanza, sulla destra, c'era un grande armadio dove tenevo i miei vestiti. Nell'angolo, cera la mia chitarra e non molto distante dalla scrivania, c'era la tastiera che mi avevano regalato i ragazzi il giorno del mio compleanno. Non era una di quelle costose, ma era perfetta perché era un regalo fatto con amore. Erano proprio i migliori amici che potessi avere.
Taylor si lasciò cadere sul mio letto, sdraiandosi tra i cuscini. Afferrò il pupazzo che aveva attirato l'attenzione di Normani ieri sera, e lo studiò con attenzione. Era un semplice orsacchiotto che stringeva un cuore tra le zampe. Non sapevo perché avesse attirato l'attenzione di tutte e tre, ma era successo.

<<Be', adesso che siamo da sole, possiamo parlare di cose serie>>, disse, lanciandomi un'occhiata veloce da dietro il pupazzo. Mi sedetti al bordo del letto, guardandola curiosa.

<<Ragazze? Ragazzi? Entrambi?>>, domandò, lanciandomi contro il pupazzo. Non so come, ma lo afferrai al volo.

<<Entrambi- dissi e lei spalancò gli occhi, stupita- portano solo guai>>, continuai. Lei sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Presi ad accarezzare il pelo dell'orsacchiotto.

<<E tu, invece?>>, chiesi.

<<Sto vedendo un ragazzo>>, disse lei. Dopo il nostro bacio, ce n'erano stati altri, questo non potevo negarlo, però, lei aveva messo in chiaro che non era lesbica. L'avevo sempre saputo, così come avevo sempre saputo che non era interessata a me. Diciamo che, in un certo senso, il nostro era un po' il rapporto che avevano Emily ed Alison nella prima stagione di Pretty Little Liars. Io ero ingenua e mi rendevo appena conto di essere lesbica, lei era più grande e sapeva già cosa voleva dalla vita. L'unica differenza era che non ci saremmo mai messe insieme, alla fine.

<<Ti tratta bene?>>, chiesi. Aveva avuto una vita difficile. Suo padre era sparito quando lei era piccola. Suo fratello era un malato di mente, un folle a piede libero, che adesso, però, sembrava essersi tranquillizzato. Di fatti, Mark Hill aveva trovato una fidanzata, voleva sposarla e mettere su famiglia. Il problema era che lei abitava a Londra, e lui si era trasferito. Infine, sua madre si era messa in un brutto giro durante i loro ultimi periodi qui, ed era stata arrestata quando avevano fatto una soffiata alla polizia. La cosa migliore che le accadde, fu quando la signora Davidson le chiese di lasciare la città con lei. Taylor era già maggiorenne allora, quindi non ci fu bisogno di pratiche legali o cazzate simili. Era da due anni che la sua vita era cambiata per il meglio, da quello che potevo vedere.
Anche la signora Davidson, o Emma- come insisteva la chiamassi- aveva trovato un compagno che si prendeva cura di loro due come se fossero le cose più preziose al mondo. Ero felice per lei.

<<Sì, mi tratta bene, Mila. Ci tiene davvero a me...è un ragazzo che viene da una famiglia benestante, ma questo non mi importa. Ha dei voti altissimi a scuola: vuole diventare dottore, perché ha questa voglia di aiutare le persone...>>, disse, con aria sognante.

<<Taylor Hill è cotta di un ragazzo!>>, urlai. Mi passai una mano tra i capelli, fingendomi stupita.

<<Smettila, stronza!>>, disse, mettendosi a sedere. Mi afferrò per la maglietta, spingendomi a stendermi dove poco prima era stata lei. La guardai con gli occhi spalancati, sapendo cosa stava per succedere. Le sue mani si posizionarono sui miei fianchi, prima che le sue dita iniziassero a muoversi per farmi il solletico.

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