Capitolo 19

3.4K 233 51
                                    

<<Ah...Lauren...>>, mormorai. Affondai la mano tra i suoi capelli, mentre la sua lingua si divertiva a stuzzicarmi il clitoride. 
Eravamo stese sul divano di casa mia. Uno show televisivo di poca importanza ci faceva da sottofondo, anche se i due protagonisti stavano litigando e quindi, non aveva niente a che fare con ciò che accadeva su quel divano.
Non sapevo come ero finita con la sua testa seppellita tra le mie gambe, ma era successo. Forse, era stato dopo una serie di baci; forse, dopo che aveva preso a massaggiarmi il seno, non saprei dirlo con precisione. Poi, mi aveva sbottonato i jeans e da quel momento, non aveva fatto altro che darmi piacere.
Potevo sentire i suoi mugolii di apprezzamento, che non facevano altro che scatenare sempre di più la mia eccitazione. Sapeva esattamente dove toccarmi, come muovere la lingua e infine, utilizzava la mia più grande debolezza per uccidermi. Di tanto in tanto, infatti, puntava i suoi occhi verdi e pieni di lussuria su di me, mi studiava per un paio di minuti, sorrideva e ritornava a lavoro con più decisione di prima.
Inarcai di scatto la schiena quando la punta del suo dito medio di fece spazio dentro di me, e strinsi con più forza i suoi capelli, strattonandoli. Gemette a voce bassa, lanciando una scarica di vibrazioni lungo tutto il mio corpo. Prese a muovere lentamente il dito dentro di me, e quando si rese conto che poteva, aggiunse un secondo dito.
La sensazione di essere riempita dalle sue dita, unita alla sua bocca avvolta intorno al mio clitoride, mi portò al punto di non ritorno.
I muscoli delle mie gambe si irrigidirono, e faticai a stento a non stringere le gambe intorno alla sua testa. La mia schiena prese a muoversi, incontrando le spinte di Lauren e la pressione iniziò a crescere dentro di me.

<<Vieni, Camz...vieni>>, disse, allontanando la bocca dalla mia intimità per guardarmi dritto negli occhi. Le sue dita si arricciarono dentro di me, e lei prese a baciarmi il collo. Toccò un punto dentro di me che mi fece contorcere per il piacere, e affondai le unghie nel suo braccio. Morse il mio collo, forse per ripicca, forse perché era ossessionata dal mio collo, e si guadagnò un altro gemito da parte mia.
Poi, venni sulle sue dita. Un gemito strozzato abbandonò le mie labbra, mentre ondate di piacere si diffondevano lungo tutto il mio corpo, facendomi tremare. Lei mi guardava con attenzione, passando i suoi occhi verdi lungo tutto il mio corpo. Si soffermò sul mio volto per un po' di tempo, ma poi passò a studiare le reazioni del mio petto, della mia schiena, delle mie gambe. Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra, mentre il mio orgasmo scemava verso la fine.
Osservai con la bocca spalancata e il respiro affannoso, come si portava le dita alla bocca per assaggiare il mio sapore. Mugolai, guardandola con gli occhi colmi di lussuria e il mio sesso si contrasse, come se non avessi appena avuto un orgasmo. Ridacchiò.

<<Il sapore più buono che io abbia mai provato>>, sussurrò, mordendo il lobo del mio orecchio. Mi baciò, infilandomi subito la lingua in bocca, in modo tale che potessi assaggiarmi. Gemetti.

<<Va' di sopra a darti una sistemata. Non vorremmo mica che i tuoi ti vedano in questa maniera>>, mormorò con voce sensuale. Si mise in piedi, aiutandomi a farmi alzare. Mi tremavano un po' le gambe, ma poco dopo, trovai la forza di stare in piedi con le mie forze. Le lasciai un ultimo bacio, prima di andare al piano di sopra per cambiarmi.
Salita in camera mia, presi un paio di mutandine pulite e un paio di pantaloncini più comodi. Andai in bagno, sistemando il casino che aveva combinato tra le mie gambe e mi rivestii in fretta.
Mentre scendevo le scale, mi resi conto delle voci che provenivano dal piano di sotto. Dovevano essere tornati i miei genitori. Di fatti, mentre passavo davanti la cucina, vidi mio padre e Sofi intenti a posare la spesa. Entrai a salutarli velocemente, rendendomi conto che mia madre doveva essere da sola con  Lauren in soggiorno.

<<Ciao, papi. Ciao, piccola peste>>, dissi, lasciandole un bacio tra i capelli. Non ci vedevamo dal giovedì pomeriggio, quando ero andata a casa di Dinah. Sorrise, indicandomi i biscotti che aveva davanti. Ne presi uno, beandomi del sapore a cioccolato. Erano i nostri biscotti preferiti.

TeenAge DreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora