Normani e Lauren presero a fulminarsi a vicenda con lo sguardo, e temetti che la stanza potesse prendere fuoco da un momento all'altro. Intorno a noi, alcuni ballavano ancora, mentre altri si erano fermati per vedere che succedeva. Immaginai che tutti quelli che le conoscevano, non fossero abituati a vederle litigare e credevo che, tranne i presenti in quel bar, nessuno sapesse del fatto che avevano già avuto una discussione pesante. A causa mia. E adesso, stava per succederne un'altra.
Né Dinah né i miei amici erano nei paraggi, quindi stava a me fermarle prima che la situazione sfuggisse loro di mano. Non volevo rovinare il compleanno alla bionda, non quando dopo la fine dell'anno scolastico, non le avrebbe più riviste a causa del college. Prima di rendermene conto, tirai la maglietta di Normani, come una bambina in cerca d'attenzione. Per quanto non volesse distogliere lo sguardo dagli occhi verdi di Lauren, l'urgenza con cui la stavo chiamando fece in modo che mi guardasse.<<Sto per vomitare, Mani>>, sussurrai. La sua espressione cambiò subito: da duro, il suo volto si addolcì, finché poi non divenne preoccupato.
<<Vieni con me, piccola>>, mormorò. Mi prese per i fianchi, aiutandomi a muovermi tra la folla. Siccome non era accaduto niente di eclatante, tutti ritornarono a ballare, come se non fosse accaduto nulla. Sentii Lauren dire qualcosa alle nostre spalle, e quando mi girai per controllare per quale motivo non ci stesse seguendo, o per capire meglio cosa avesse detto, mi resi conto che il giocatore di football a cui era stata appiccicata tutta la sera, le teneva le mani sulle spalle. Lei mi guardò con sguardo d'avvertimento, ma non poteva fare nulla per fermarmi, quindi continuai a camminare con Normani. Una volta salite al piano di sopra, strinsi le sopracciglia.
<<Il bagno non c'è qui>>, dissi, confusa.
<<Fidati di me>>, disse, muovendosi in fretta. Oh, che tenera! Si preoccupava per me. O forse, non voleva che vomitassi in corridoio. Ci fermammo davanti ad una porta. Attaccata alla parete accanto ad essa, c'era un quadro che rappresentava un ragazzo biondo a torso nudo che dava le spalle a chi guardava. In mano, aveva quell'oggetto da pesca appuntito e guardava il mare davanti a lui, che si infrangeva contro gli scogli. Normani girò il quadro e con mia grande sorpresa, vidi che attaccato dietro ad esso con un pezzo di nastro adesivo, c'era una chiave. Fece scivolare la chiave da sotto lo scotch adesivo e- dopo aver poggiato il quadro nuovamente contro il muro- utilizzò la chiave per aprire la porta.
Entrammo in una stanza da letto matrimoniale e dalla foto che si trovava su un grande comodino davanti a me, vidi un uomo ed una donna. Notai subito la somiglianza tra Dinah e la donna della foto, e non ci misi molto a capire che era la camera dei suoi genitori. Normani non mi diede modo di guardarmi intorno poiché, dopo essersi chiusa la porta alle spalle, mi portò verso il bagno che si trovava nella stanza.<<Mi era parso di vedere qualcuno entrare nel bagno al piano di sotto. Questo era l'unico libero>>, mormorò lei. Andai in bagno, mi sedetti davanti alla tazza e la guardai in silenzio.
<<Ho davvero la sensazione di dover vomitare, ma non succede niente>>, dissi e scoppiai a ridere. Ero così maledettamente ubriaca.
<<Ti piace ubriacarti quando io sono nei paraggi>>, disse, venendo a sedersi al mio fianco, con l'unica differenza che lei guardava il muro davanti a sé, piuttosto che la tazza del water.
<<Hai detto che se le cose si fossero messe male, mi avresti portata al piano di sopra>>, le ricordai.
<<Invece, l'hai fatto tu per me. Anche da ubriaca sei un genio del male>>, mormorò, colpendomi leggermente con il gomito.
<<Non farlo, potrei cacciare anche l'anima altrimenti>>, l'avvisai. Scoppiò a ridere. Restammo in silenzio per un po', ascoltando la musica che arrivava ovattata fino alla camera da letto dei genitori di Dinah. Menomale che erano fuori città per tutto il fine settimana, altrimenti avrebbero dato di matto se avessero visto in che condizioni era la loro casa. Chissà come avrebbe fatto Dinah a pulire tutto, anche se immaginai che avesse qualcuno ad aiutarla. Magari, proprio Normani e Lauren.
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TeenAge Dream
FanfictionCamila Cabello è un adolescente come tutte le altre, che nasconde un segreto che altri come lei nascondono. È lesbica. La sua vita cambia quando incontra Lauren, che dice di essere etero. Ma allora perché la guarda con tutta quella devozione? Perché...