COMPITI E CAFFÈ

2.6K 172 7
                                    

Me ne stavo seduta al tavolo di un bar, l'aria era fresca ed era piacevole studiare li, anche perchè in quel luogo regnava una pace assoluta.

Oltre ai miei mi ero fatta carico pure dei compiti di Denny...Che sciocca ero stata, però era anche vero che non potevo girovagare da sola con un maniaco alle calcagna, così mi ero ritrovata a scendere a compromessi con quell'odioso ragazzo dai capelli corvini e occhi blu, tanto blu da naufragarvi dentro, affinchè stesse con me per tutta la giornata.

Sospirai, mentre sorseggiavo la mia tazza di caffè americano, presi la penna e incomincia a risolvere qualche equazione di matematica.

- Tappo! -

Alzai lo sguardo Denny stava seduto di fronte a me, e io non lo avevo nemmeno sentito arrivare tanto ero presa dagli esercizi.

- Che vuoi? - gli risposi sbuffando e ripresi a scrivere.

- Nulla sono venuto a portarti anche questi- rispose lui mettendo sul tavolo una pila di quadermi colorati

sgranai gli occhi.

-Ma per domani abbiamo solo questi, Perchè tutti questi quaderni? -risposi indicando con il mento il quaderno di matematica.

- Perchè devi farmi tutti i compiti della settimana - disse lui stiracchiandosi sulla sedia.

Mi scivolò la penna di mano.

- Chi cazzo ti credi d'essere,  ho accettato di farti i compiti giorno per giorno, non tutti in una sola volta, anch'io ho una vita sai? - gli risposi schiantando una mano sul tavolino, sentivo le giance prendere fuoco.

- Hey, Hey non ti scaldare hai accettato e ora fai ciò che ti ho chiesto -

Non ci vidi più chi era lui per comandarmi?

presa da una rabbia cieca presi le mie cose cacciandole con rabbia dentro la tracolla, poi presi i suoi quaderni e glieli schiaffai al petto.

-Se vuoi che ti faccia i compiti, rispetti le mie regole, se no puoi pure farteli da solo-

- No carina ai preso un'impegno e adesso lo rispetti - Denny mi prese per un braccio

-Fottiti-risposi con odio, strattonai il mio braccio e quando fui libera della sua presa, pagai il conto e pedalai verso casa.

Odiavo quel ragazzo, prepotente, arrogante e stronzo!

il Crimine era salito in me, strinzi più forte il manubrio della bici.

che avevevo fatto di male per meritarmi ciò?

pedalai come se non ci fosse un domani

- Tappo rallenta!!!- mi gridò Denny

- Lasciami in pace!!!-

che cosa voleva ancora, gia mi sentivo la schiavetta di turno, non volevo più vederlo, ogni volta che il suo viso si presentava al mio sguardo mi veniva una voglia matta di prenderlo a schiaffi.

Non lo sopportavo, e non mi fregava nulla se era l'idolo della scuola, per me era solo un pallone gonfiato.

Ero talmente arrabbiata che stavo per mettere sotto un porcospino, frenai sterzando sulla destra... E volai sul prato che delimitava la stada.

mi tolsi a fatica la bici da dosso, e lentamente mi alzai.

-Merda-mormorai tenendomi la testa, la tracolla era volra lontano sparpagliando tutt'intorno libri e quaderni, mi incamminai verso la borsa.

- Sei impazzita nana? Ti sei fatta male? - Denny era al mio fianco e mi guardava stranamente preoccupato.

-Sto bene lasciami in pace- dissi passandomi una mano tra i capelli, un dolore lancinante mi trafisse la testa.

Mi fissai la mano... sangue... Sentivo le gambe cedere... Odiavo il sangue, sentivo l'odore ferreo prendermi alla gola.

Presi dalla tasca dei jeans un pacchetto di fazzoletti e incomincia a darmi una ripulita tentando di non svenire.

Raccolsi i libri da terra, e quando mi rialzai un senso di vertiggine mi sorprese.

- Attenta! - Denny mi prese prima che io potessi cadere.

- Lasciami sto bene, devo tprnare a casa- dissi dando uno sguardo al cellulare...  Cacchio erano gia le 18:00,  mia madre mi avrebbe uccisa di sicuro.

La mia bici era andata, quindi avrei dovuto farmela a piedi.

Mi sentii sollevare da terra.

-Denny ma che fai?!- dissi scalciando.

Lui mi depose sul portapacchi.

-Ti porto a casa. Ecco che faccio genio!- Rispose lui iniziando a pedalare.

appoggiai la mia testa sulla sua calda schiena.

Sì odiavo Denny però era anche l'unica persona che mi faceva uno strano effetto... i suoi occhi così blu mi facevano dimenticare le parole, e c'era anche da dire che Denny era perfetto in tutti i sensi. .. scossi la testa.

Non è che mi stavo innamorando del mio peggior nemico?

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

:)

pazzamente follemente innamorata del mio peggior nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora