Uscii dal cancello principale, il vociare degli studenti era assordante, mi diressi verso il mio scarabeo, che una volta avviato ruggì saltai in sella e mi fermai al Bar dove sapevo avrei trovato Gabriel, Denny era da più di una settimana che non si faceva vivo e la cosa mi preoccupava parecchio, e quello che ancor più mi faceva paura era che persino Andrew non ne sapeva nulla.
Gabriel come suo solito spazzava il vialetto: la divisa che indossava gli aderiva perfettamente, le bretelle rosse stavano ciondoloni fino ai fianchi, la camicia bianca lasciava intravedere l'immaginabile, come i pantaloni neri stretti sulla caviglia mettevano in risalto ogni curva di quel corpo slanciato perfetto, i capelli castano scuro gli ricadevano a ciocche sugli occhi castani dorati che tanto ricordavano quelli di Marie la gatta di mia madre.
Mi avvicinai a lui salutandolo, Gabriel posò la ramazza e mi venne in contro abbracciandomi - Come sta la mia ragazza preferita?- chiese lui.
- Non sono la tua ragazza- puntualizzai prendendo posto, Gabriel si sedette a sua volta.
- Non devi lavorare?- gli chiesi guardandolo di sbieco.
Lo sentii ridacchiare: una risata soffocata che mi fece galoppare il cuore.
- Se ho appena finito- Rispose lui poggiando la testa sul dorso della splendida mano da pianista lunga e affusolata.
- Suoni il Piano per caso?-
Gabriel mi fossò con aria interrogativa.
-Suonavo, adesso non più- Rispose mentre il suo sguardo si rattristava.
- Sai suonavo per mio padre affetto da una grave malattia, ma da quando ci ha lasciato non ho mai più toccato un tasto-
Gli occhi di Gabriel si erano fatti lucidi e una tonda lacrima scivolò rigandogli il viso.
Mi sentivo morire, accidenti a me, e alla mia lingua lunga.
Presi la mano di Gabriel e la strinzi fra le mie.
-Scusami, io non...- non terminai la frase che mi ritrovai tra le sue braccia .
tentai di divincolarmi: Ridicolo io in piedi e lui seduto che premeva la sua testa nel mio torace.
- Non andartene- Disse lui abbracciandomi.
Gli accarezzai la testa e i suoi capelli morbidi mi ricordarono quelli di Den.
Lily basta, basta pensare a Den ti ha usata ricordi...
Gabriel era molto meglio di quell'odioso ragazzo, Denny era diventato il mio peggior nemico, un nemico da eliminare.
Si però è anche vero che se pensavo a Den ventiquattro ore su ventiquattro ci doveva essere un motivo... il problema era che non riuscivo a dimenticarlo.
-Gabriel? Ti va di fare due passi?- chiesi io staccandomi da lui, che annuì.
camminavamo fianco a fianco per le vie soleggiate della città, da quando eravamo arrivati nessuno dei due aveva aperto bocca, non sapevo di che parlare, non volevo far riaffiorare in quel ragazzo ricordi tristi.
ero nervosa, nervosa come non mi era mai accaduto prima, per mia fortuna vidi un negozio di peluche e mi avviai verso la vetrina i miei occhi si posarono su un leoncino tanto bello a coccoloso, dallo sfuardo trisete, sembra dirmi comprami.
-Ti piace?-
Sobbalzai dal riflesso della vetrina vidi il viso radioso di Gabriel che mi fissava.
-Si, cioè no... - Mentii guardando il marciapiede.
-Ti va di entrare?- chese lui, non feci in tempo a rispondere che Gabriel mi aveva gia trasconata in quel negozio pieno zeppo di peluche di ogni dinensione e colori.
Mi persi in quelle meraviglie soffici.
-Era questo quello che volevi no?-
Mi voltai Gabriel teneva tra le mani il leoncino, poi si avviò verso la cassa.
-No Gabriel, non importa- gli dissi nel vano tentativo di fermarlo, ma lui aveva gia pagato il peluche, e con un sorriso paradisiaco me lo porgeva.
-Grazie- mormorai rossa di vergogna mentre mi dirigevo fuori.
Gabriel mi seguiva soddisfatto con le mani detro la nuca, mentre fischiettava.
-Come lo chiamerai il tuo bel leoncino?- mi chiese spezzando il silenzio che si era creato
-Kerochan mi pare ovvio- risposi io cacciando il leoncino in borsa.
- Che delusione... Però Kerochan mi piace, non era forse il peluche leoncino di "Sakura la cattura carte?- chiese lui.
Io sorrisi - Ovvio che si- risposi pimpante.
Gabriel mi afferrò per le spalle e mi girò verso di lui, i suoi occhi gialli ardevano di desiderio. Mi attirò a sè, i nostri visi erano vicinissini le nostre labbra si sfiorarono, per un attimo mi dimenticai del mondo che mi circondava, mi alzai sulle punte e baciai Gabriel, un bacio da prima gentile poi si fece sempre più profondo, i miei sentimenti per Den vacillarono pericolosamente. sentivo solo il bacio caldo di Gabriel e le sue mani che mi accarezzavano la schiena sotto la maglietta. Quel bacio era inebriante.
in quell'istante esistevamo solo noi due.
-Lily?- la voce di qualcuno mi portò alla realtà mi staccai da Gabriel e mi voltai, Den mi fissava con odio... poi si girò e se ne andò... Mi sentivo una stupida patentata.
Cazzo ma con tutti i ragazzi al mondo Lily doveva proprio prendersi mio fratello Gabriel? Lui l'avrebbe usata di sicuro, era peggio di me con le ragazze... Poteva farne soffrire quanto voleva ma non doveva permettersi di... Una volta tornato a casa gli avrei rotto il setto nasale...
Gabriel sorrideva maligno mentre guardava il viso del fratello contorgersi in dolore, era quello che voleva... Gli avrebbe tolto ogni felicità.
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nuovo capitolo tutto per voi :)
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pazzamente follemente innamorata del mio peggior nemico
RomansaLilith studentessa diciottenne Americana, si ritrova a traslocare lasciando la sua migliore amica Enny... per raggiungere la Toscana, ma chi incontrerà nella nuova scuola la nostra piccola amica?