Mi risveglio grazie a una sbandata improvvisa del furgone, che ha curvato di colpo.
Mi massaggio la testa. Chiunque mi abbia colpito deve aver usato il calcio di un fucile per tramortirmi.
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo seduto su una lunga panca di legno fissata al fianco del rimorchio, di fronte ad un'altra panca. L'unica luce viene da una piccola finestrella collegata al sedile del guidatore.Alzo lo sguardo e scorgo una figura dall'altra parte del rimorchio. La luce non la illumina completamente, ma riesco a scorgere un ragazzo dai capelli neri e con la pelle completamente sfregiata da decine di cicatrici e di piercing. Indossa un' uniforme militare e porta in braccio un grosso fucile. Mi guarda con due occhi di ghiaccio per poi ribattere:
"Ti sei svegliato, finalmente."
Ha uno sguardo pericoloso, che mi fa rabbrividire. Lui non sembra notarlo, o se lo nota non se ne cura affatto. Scosta un ciuffo ribelle che ha in mezzo agli occhi per poi guardarmi con disappunto, come se foasi un fastidioso moscerino che gli è volato dentro il bicchiere.
"Io sono il sottotenente Dabi. Sarò il tuo responsabile per quanto riguarda il tuo addestramento."
"Portatemi a casa!"
"Richiesta negata, recluta. Sei stato scelto insieme a un altro ragazzo per partecipare come arma umana alla guerra civile nella provincia del Sud. "
Incomincio a sudare abbondantemente per il terrore e il nervosismo. Le gambe non riescono a stare ferme, così come le braccia. Mi alzo in piedi, per poi essere sbalzato sul telone per uno scossone del camion. L'energumeno vicino a me mi sbatte sulla oanca, ma facendo forza mi rimetto in piedi.
"Recluta di che cosa? Guerra civile? Fatemi tornare al mio villaggio!"
Lui sembra non curarsene, almeno per alcuni secondi, ma in un istante me lo trovo davanti, con la sua mano che mi tiene per il colletto della camicia. I suoi movimenti sono dannatamente veloci. Si avvicina al mio viso, tanto che posso sentirw il suo alito caldo entrarmi nell'orecchio.
"Ti ho già ripetuto che la tua richiesta è stata negata, recluta. Ti rifiuti di obbedire? Sai che cosa succede ai soldati che disertano?"
La sua vicinanza mi ha fatto gelare tutto il corpo. Non riesco a muovermi, o a dire nulla. Sono completamente paralizzato, come se una fata malefica mi avesse pietrificato.
"Te lo dico io che cosa succede."
Prende il fucile e me lo punta in mezzo agli occhi. La canna risplende nella penombra, inghiottendomi nel buio al duo interno: un buio che mi porterebbe dritto alla morte se quel ragazzo decidesse di aumentare anche di poco la pressione sul grilletto. Comincio a tremare e deglutisco rumorosamente.
"Credo che adesso ci capiremo meglio."
Dopo alcuni secondi mi toglie la canna del fucile di dosso. Ora che non ho piú quell' oggetto di morte vicino sospiro, sollevato.
"Che cosa volete farmi?"
Lo guardo negli occhi. Sto tremando come una foglia, sin da quando hanno sparato a Joichi, e per tutto il tempo in cui sono stato cosciente, ma non mi importa.Voglio sapere il motivo.
Lui ricambia il mio sguardo, per poi emettere un ghigno sadico che reputo come un gesto di scherno, sebbene sappia che nasconde pulsioni ancora piú malate.
"Sei stato scelto per diventare una macchina da guerra. Ti addestrerò come si deve insieme agli altri selezionati e quando sarete pronti vi manderemo in prima linea per combattere contro i ribelli."
"Ma perchè avete scelto proprio me?"
"Ci è stato riferito da fonti esterne che ti si è manifestato un quirk potente, quando hai salvato quel bambino, circa un anno fa."Abbasso istintivamente lo sguardo.
Quello.
Quello era stato il primo allenamento personale con All Might da quando mi aveva affidato il One For All. Dovevo essere felice, ma avevo appena passato delle ore senza concludere nulla, anzi: a fine giornata mi ero ritrovato con un dito rotto, dopo un tentativo fallito di usare il potere del mio maestro. Lui aveva ribadito che dovevo imparare a controllarlo, e di rafforzare ancora il corpo e, soprattutto, la mente. Si vedeva che era dispiaciuto nel vedermi così, e avevo percepito appieno la sua impotenza di fronte a quella situazione che a lui non era mai successa. Lui, infatti, era riuscito a manovrare immediatamemte il One For All fin da subito, mentre io non ne ero capace.
Lo scoraggiamento aleggiava intorno a noi come una pesante nube, e la tristezza che si era impermeata al mio cuore si era acuita ancora di piú quando All Might mi aveva riferito che aveva ricevuto un incarico nella provincia del Sud, e che sarebbe tornato nel giro di un mese. Nel frattempo mi aveva fatto promettere di non usare il mio potere. Era meglio non insospettire mia madre con troppe ossa rotte. Lo aveva ripetuto anche prima di andarsene, mentre io continuavo ad allenarmi fino a circa due ore dopo. Il suo tono tradiva una forte amarezza.
Tutto per colpa della mia inettitudine.
Mi lasciai scappare un sospiro, mentre mi lasciavo inghiottire dallo sconforto piú totale. Rallentai il passo e mi fermai al bordo del sentiero in mezzo al bosco che stavo percorrendo, diretto al villaggio. Appoggiai la schiena a terra e laaciai vagare lo sguardo ad osservare i ghirigori di luce sulle foglie degli alberi, fino a quando un rumore di passi veloci non mi fece drizzare le orecchie.
Improvvisamente dal sentiero sbucó un bambino. Aveva dei vestiti costosi: doveva appartenere a una famiglia importante. Probabilmente era venuto nel bosco per giocare, ma la sua espressione di paura mi fece capire subito che non si trovava affatto in una bella situazione. Pochi secondi dopo, infatti, vidi un uomo con una mazza in mano correre nella mia direzione.
Il bambino, terrorizzato, mi si avvinghió alla vita appena dopo che mi fui alzato, mentre l'uomo si avvicinava brandendo l'arma in segno di attacco.
"Lasciami il moccioso, ragazzino."
Il bambino sobbalzó, preso dal tremore. I suoi grandi occhi mi rivolsero uno sguardo implorante, che mi lasció una ferita in mezzo al petto.
"Ti prego, aiutami!"
L'uomo mi squadró con aria divertita, per poi ribattere sarcasticamente:
"Ma sì, vediamo se puoi farcela, eroe."---- ANGOLO AUTRICE-----
Allora vi spiego:
Corsivo: Flashback
Ok, ora che l'ho detto non dovrò più spiegarlo.
Spero.
Spero che questa storia vi stia piacendo!
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War || Katsudeku ||
FanfictionIzuku Midoriya non si sarebbe mai aspettato di finire sul campo di battaglia. La sua infanzia a Salem insieme a sua madre, però, è ormai un ricordo lontano, impregnato da una dolorosa e straziante malinconia che lo accompagnerà in ogni momento, alme...