Capitolo 19

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Cammino con la mia solita aria scocciata per i corridoi dello U.A , mentre capelli di merda mi segue a ruota. Ancora cerco di capire che cosa ci trovi in me, con il mio carattere scontroso e i miei modi scostanti e a dir poco maleducati. Ciononostante, seppure lo tratti in malo modo, non sono riuscito a mandarlo via come il resto della classe, che cerca di avere un rapporto quanto mai distaccato con me, preferendo di gran lunga la compagnia degli studenti delle altre sezioni. D'altra parte li consideravo, e li condisero tuttora, solo delle comparse, quindi non ci rimango male.
" Ehi! Cerca di andare più piano! Siamo largamente in anticipo per la riunione informativa, non preoccuparti! "
" E chi si preoccupa, capelli di merda? Ora zitto e muoviti, siamo quasi arrivati. "
Il rosso sbuffa sonoramente al mio banale tentativo di nascondere la mia evidente agitazione. I palmi delle mani mi sudano abbondantemente, bruciacchiando la dura stoffa della mia divisa militare, e i miei occhi slittano veloci lungo le pareti, cercando di individuare la porta di legno della Sala Riunioni.
Alcuni minuti dopo siamo davanti all'uscio. Ad aspettarci ci sono già una decina di ragazzi e ragazze, tutti della mia stessa classe. Si girano velocemente a guardarmi, per poi continuare a confabulare tra di loro. Tra di loro mi sembra di riconoscere la Ragazza-rana, la Secchiona Coda di Cavallo e Orecchie di Buddha, la quale da una leggera spallata a un'altra figura, la quale ci riconosce e si avvicina a noi. Solo quando è a portata d'occhio riconosco quello scemo di Kaminari.
Mi saluta con un cenno imbarazzato, portandosi la mani dietro la nuca, per poi prendere con sè Kirishima e cominciare a raccontargli un' aneddoto inutile sulla sua stupida vita da "donnaiolo", se così lo si può definire, visto che non abborderebbe nemmeno un maiale.
Stufo di queste chiacchere decido di starmene in disparte, con la schiena poggiata al muro, incenerendo con lo sguardo chiunque osi avvicinarsi  a più di due metri da me. Finalmente quei minuti interminabili finiscono, la serratura viene aperta e un gruppo compatto di una ventina di studenti, per la precisione la classe 1 A dell' Accademia Militare U.A , entra nella stanza e fa il saluto militare ai nostri due ex professori, ora responsabili della prima linea: Erased Head e All Might, il quale fa un gesto e ci ordina il riposo. Mi sono messo davanti, in modo da poter sentire bene gli ordini, e capelli di merda è ovviamente affianco a me.
Aizawa ci guarda a lungo, scrutandoci con i suoi occhi di ghiaccio. Arrivato a me rimane fermo per un secondo, forse capendo la confusione cheho dentro di me in questo momento. Ricambio con uno sguardo sprezzante, al quale lui sfugge con nonchalance per poi dire con voce sommessa ma con un tono che non ammette repliche di sorta:
" Credo che ormai sappiate tutti che al Quartier Generale sono stati condotti due prigionieri. Fanno parte dell'armata nemica, e sono rimasti segregati in una base militare per ben due anni, lontano da tutto e da tutti, dove gli è stato inculcato un durissimo e spietato addestramento in modo che diventassero macchine da guerra. Perciò non sottovalutateli: in quanto a tecniche di combattimento, uso delle armi da fuoco e organizzazione di strategie sono molto più preparati di voi. Potrebbero farvi fuori da un momento all'altro. "
Nel sentire queste parole tutti rabbrividiscono. Solo io e Kirishima restiamo impassibili, sebbene per motivi diversi.
" Con molta atica abbiamo raggiunto una tregua momentanea della durata di due giorni, durante i quali potranno muoversi liberamente all'interno dell'edificio. Naturalmente al primo segnale sospetto verranno fucilati, e questo lo sanno bene. Il vostro compito durante questi tre giorni sarà  semplicemente quello di fare loro da guida, di allenarvi insieme e di scoprire i loro punti di forza e i rispettivi punti deboli. Considerateli come due nuove aggiunte alla classe. "
A questo punto sopraggiunge All Might, il quale dichiara solennemente:
" Alla fine dei due giorni dovrete fornirci un resoconto dettagliato sulle loro unicità e sulle loro abilità in battaglia. Inoltre, dopo questi due giorni, sarà chiesto loro se intendono cooperare o meno. Se dovessero essere recidivi verranno immediatamente eliminati, e a voi verrà data una parte della colpa. Quindi ricordate, giovani: L'esito di questa missione, e l'esito di questa guerra, dipendono da voi. Non consideratela come una cosa facile, non prendetela sottogamba. In altre parole " All Might sfodera un sorriso traboccante carisma ed alza il pollice con gesto incoraggiante .
" Vedete di mettercela tutta. "
Tutti rispondono con un solenne: " Sissignore! " Pieno di spirito, pieno di speranza.
Io non lo dico. Stringo i pugni più forte che posso, in preda all'ira. Come osano anche solo propormi una cosa del genere?
Io, con Deku? Mai.
Mai.
La rabbia bruciante mi pervade la gola e in una frazione di secondo arriva al cervello, mentre con un movimento fulmineo me ne vado sbattendo la porta e urlando insulti che farebbero impallidire chiunque. I miei compagni mi guardano perplessi ma abituati a questo mio strano e intrattabile modo di fare, mentre capelli di merda e Erased Head mi seguono con la coda dell'occhio. D'altra parte non bado più a nessuno. Ormai la mia mente non ha più il pieno controllo dei miei muscoli, ora guidati solo dai miei più primitivi istinti, i quali mi spingono su, sempre più su, verso il tetto. Ormai è diventata un' abitudine per smaltire le mie quotidiane incazzature.
Arrivato finalmente alla porta di metallo, la apro con un calcio rabbioso, aspettandomi di non trovare nessuno, vista l'ora del mattino.
Ma quello che vedo mi fa provare un vuoto nello stomaco.
Sei tu, Deku.
Te ne stai lì, con le gambe penzoloni nel vuoto, infagottato in una giacca militare troppo grande, probabilmente creata dall'uomo per l'uomo, non certo per uno come te. Sembri rannicchiato su te stesso, come un fiore ancora rattrappito ai primi raggi del sole, mentre il vento ti smuove dolcemente quella chioma disordinata che ti ritrovi, e ti illumina la pelle sporca e macchiata di sangue, ma sorprendentemente candida, tanto che in certi punti diventa traslucente. Il tuo naso piccolo, costellato da miriadi di piccole efelidi, le tue labbra piene, di un rosa pallido, con una piccola spaccatura che ti sei procurato chissà dove, e facendo chissà cosa.
E poi i tuoi occhi, Santo Dio. Mi ci perderei per ore, nei tuoi occhi. Luminosi come smeraldi, scintillano quasi di luce propria nelle prime ore del mattino.
Sembri un bambino.
E sti piangendo.
Lo fai sommessamente, come tuo solito quando pensi di essere da solo. Le tue iridi sono ricolme di lacrime, le quali scendono lentamente e silenziosamente lungo le tue guance in grossi goccioloni che cadono sui tuoi palmi, mentre ti prendi la testa fra le mani. Ogni tanto si sente qualche piccolo singhiozzo, a malapena percepibile, ma che riesce a esprimere perfettamente tutto il tuo dolore, come uno struggente assolo di pianoforte.
Devo aver fatto un rumore improvviso, perchè all'improvviso ti giri verso di me con i tuoi grandi occhioni da bambino che mi guardano in un misto di paura, odio, ribrezzo e altre cose che non riescoa decifrare.
Perfetto, sono nella merda.

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