Apro lentamente gli occhi, mentre la testa mi pulsa dolorosamente. Mi trovo su un letto bianco, simile a quello di un ospedale. Le lezuola sono state rimboccate di recente in modo da lasciarmi metà busto scoperto, e una tendina mezza trasparente copre la finestra chiusa di fianco al mio giaciglio. Mi guardo le braccia, sforzandomi di alzare la testa. Tutti gli avambracci sono ricoperti totalmente da una stretta fasciatura. Provo a muovere le mani, riuscendoci solo dopo alcuni tentativi. Devono avermi dato degli anestetici molto forti in modo che non senta dolore. Sono bendato anche sulla fronte e sul torace, mentre il sopracciglio destro è gonfio e di un colore violaceo. Sono davvero messo male.
Gli occhi sono ancora rossi per il pianto. Devo averlo fatto anche mentre ero incosciente.
" Shouto... " mugolo con la voce rotta dai singhiozzi. Sto per ricominciare, quando la porta si apre ed entrarono i ragazzi e le ragazze della ex classe di Kacchan. Sono tutti molto preoccupati per me, soprattutto Kirishima, il quale si scusa con le lacrime agli occhi.
" Mi dispiace tanto, Midoriya... Non ho potuto fare nulla. "
" Non preoccuparti, davvero. Ora sto bene. "
Do una rapida occhiata in giro per la stanza. Sulla testiera del letto è appoggiata la mia sciarpa, che miracolosamente è scampata all'esplosione di Kacchan.
Kacchan...
Perlustro con lo sguardo la stanza, ma nonostante la gente sia tutta ammassata posso constatare che lui non è lì. Non che non me lo aspetti, certo. Non è per niente da lui. Un po' lo speravo, però.
" Lo sai com'è fatto, no? " Mi dice il suo amico, con un sorriso. " Si incavola sempre per delle sciocchezzuole. Quel ragazzo è la personificazione dell'orgoglio, dai retta a me! "
Sorrido alla sua risposta. Cerca di tirarmi su di morale, si vede. Mi stupisco molto della sua gentilezza nei nostri confronti, miei e di Shouto. Non è accecato dai pregiudizi, e posso ben capire il perchè sia amico di Kacchan.
Restano a farmi compagnia ancora un po', ed ho l'occasione di parlare ancora un po' con Iida e Uraraka, con i quali ho stretto amicizia già a pranzo. Approfitto dell'occasione per parlare anche con Asui e Yaoyorozu. Tutti sono molto carini nei miei confronti e mi fanno le loro scuse per il giorno prima.
Prima di andare via Kirishima si avvicina a me, per poi sussurrarmi all'orecchio:
" Quando ti sarai sentito meglio, lui è sul tetto. "
Mi lascia nella stanza con un'espressione indecifrabile, chiudendo dolcemente la porta alle sue spalle.
Mi alzo lentamente, per poi scostare le tende. Il paesaggio della città abbandonata mi riempie di tristezza e angoscia, mentre mi lascio scappare un singhiozzo.
Mi dispiace, Shouto. Non ti ho protetto come dovrebbe fare un amico. Ti ho ignorato, mentre pensavo solo a me stesso, trascurando te e quello che stavi provando.
Ti prego, Shouto. Non morire.
" Sono davvero egoista. "" Te lo chiederò un'ultima volta, soldato. Dove si trova All For One? "
Per tutta risposta Dabi si beccò uno sputo proprio ai suoi piedi, mentre il ragazzo legato a una sedia di fronte a lui lo guardava con occhi pieni di odio. Erano ormai cinque ore che erano chiusi in quella piccola stanza bianca che fungeva da sede per gli interrogatori. Un grosso paio di manette erano attaccate ai polsi del ragazzo, che cercava di ghiacciarle, senza però ottenere successo.
" Ci hai già provato, e ti ho già detto che per te è impossibile riuscire a rompere quelle manette. Sono di una lega speciale di nostra fabbricazione, di un metallo in grado di resistere a temperature fino a duemila gradi sotto lo zero. "
" Non vi dirò nulla. "
Dabi sospirò, per poi sedersi su un'altra sedia poco distante. Estrasse un pacchetto di sigarette tutto stropicciato, per poi prenderne una e accenderla con un'accendino di metallo. La tenne tra le labbra con gli occhi chiusi per alcuni secondi, come per saggiare la qualità del fumo, per poi espirare formando una sottile foschia tutta intorno a lui. " Beh, almeno questo significa che vi ho addestrati per bene. Posso ritenermi soddisfatto. "
Il ragazzo estrasse le chiavi dalla tasca della giacca e fece per andarsene, quando improvvisamente il suo prigioniero lo fermò.
" Rispondi alla mia domanda. "
" Mi sembra inutile dirlo, ma io non sono tenuto a dirti nulla. "
" Invece lo sei, Touya. "
Appena sentì quelle parole, il sottotenente spalancò gli occhi e si girò verso Todoroki, il quale lo fissò con occhi glaciali.
" Mi credevi davvero così stupido da non essermene accorto? In questi due anni... "
Il tono di Dabi divenne serio, inadeguato a uno come lui.
" Hai sbagliato persona. "
" In questi due anni hai volutamente fatto del male a tuo fratello, Touya. Il fratello che ti voleva bene più di chiunque altro. "
" Ho detto che hai sbagliato persona. " Ora nel suo accento c'era una nota di rabbia, che incoraggiò il ragazzo bicolore a continuare.
" Sai, mi sono sempre chiesto del perchè te ne fossi andato. Io ero solo un bambino, non conoscevo e tuttora non conosco i dettagli. Spero che un giorno tu me li dirai, e spero che tu smetta di essere quello che non sei. Ho incontrato una persona speciale, e ho riflettuto su quello che io voglio essere e su quello che non voglio essere, e d'ora in poi voglio cominciare a sentirmi a mio agio con me stesso."
Il ragazzo tirò fuori una pistola e la puntò su Todoroki. I suoi occhi erano spalancati, pieni di odio, mentre le labbra tremavano in modo impercettibile.
" Tu non sai... quello che ho passato. Essere abbandonato dalla tua stessa famiglia, dal padre che ti amava così tanto, solo per colpa di uno stupido marmocchio. Solo per colpa tua. "
" Stai tremando. "
Dabi si guardò la mano. Era scossa da tremiti incontrollabili. Strinse la presa, ma il suo polso continuava a muoversi. Abbassò l'arma, mentre il suo sguardo crollava a terra.
Shouto si avvicinò a lui quanto più poteva, abbastanza per poter toccare con la guancia la mano del ragazzo, crollata senza vita ai fianchi del suo corpo.
" Io... ti perdono, Touya. "
Il ragazzo si incurvò ancora di più, ma all'ultimo secondo ricacciò indietro le lacrime e ritrasse il braccio.
" Non me ne faccio nulla delle tue stupide scuse. IO TI ODIO, TODOROKI SHOUTO. "
E senza neanche voltarsi, uscì con passo svelto dalla stanza, lasciando suo fratello legato a quella sedia.
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War || Katsudeku ||
FanfictionIzuku Midoriya non si sarebbe mai aspettato di finire sul campo di battaglia. La sua infanzia a Salem insieme a sua madre, però, è ormai un ricordo lontano, impregnato da una dolorosa e straziante malinconia che lo accompagnerà in ogni momento, alme...