Capitolo 9

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Era stata una giornata come le altre, piena di giochi e di scherzi insieme ai miei amici.

E insieme a te, Kacchan.

" Andiamo a cercare i cattivi! "

Come al solito ti eri diretto con passo deciso verso il bosco, sicuro che tutti ti avrebbero seguito. Eri un leader nato, e ti ammiravo per questa tua virtù.

Stavamo camminando da quasi un'ora in mezzo alla boscaglia e d eravamo tutti stanchi e accaldati, quando ci ritrovammo a dover attraversare un ruscello utilizzando come ponte un tronco caduto. Tutti avevano paura di farlo, me compreso. Probabilmente ero il più timido e pauroso del gruppo, ma tu non indugiasti e con un sorrisetto ti accingesti a superare quell'ostacolo. 

" Wow! Kacchan è davvero coraggioso! "

" Lui è il più forte di tutti! "

Avevi fatto pochi passi e già mi guardavi con aria trionfante, quando all'improvviso persi l'equilibrio e cadesti nel corso d'acqua, che per fortuna non era così profondo da farti affogare.

Tutti non si erano preoccupati. Continuavano ad esclamare che tu eri forte e che non ti eri fatto nulla.

Solo io, allora, provavo questa sensazione opprimente?

In balia delle mie ansie scesi giù nel torrente e quando ti vidi ti porsi subito la mano.

Volevo solo capire se stessi bene, Kacchan.

Ma tu non l'avevi capito.



Ci guardiamo negli occhi per alcuni istanti che sembrano eterni. Dentro di me c'è un tumulto collettivo di emozioni che scalciano per uscire. Guardo solo i tuoi occhi. Rivedere quelle iridi vermiglie almeno una volta è stato un mio desiderio per troppo tempo, e non avrei potuto mai dimenticarmene, neanche dopo due anni passati come arma umana.

Non sono mai riuscito a dimenticarti.

Mi guardi sorpreso, come se non riuscissi a concepire che io sono qui, a pochi metri da te.

Non dici nulla.

Non fai nulla.

Continuiamo a guardarci, perchè in quel momento era l'unica cosa che siamo in grado di fare.

Voglio strozzarti.

Voglio buttarti a terra e dire quanto ti odio e quanto mi hai fatto odiare me stesso, e tu me ne dai l'occasione.

I tuoi occhi si velano di una strana gioia, mentre la tua bocca soffoca un sorrisetto di scherno. Dalle tue mani cominciano a scoppiare piccole esplosioni, grazie al sudore simile a nitroglicerina che emani.

" E quindi sei qui, Deku? "

Non ti faccio continuare oltre. Prendo il semiautomatico e comincio a sparare. Non ho la mira infallibile di Shouto e per via dell'agitazione la mia mano non è ferma, ma riesco comunque a ferirti di striscio alla spalla. Tu guardi il punto che ho colpito e il tuo sorriso si allarga.

" Da quant'è che giochi a fare il soldato, nerd di merda? Era meglio se rimanevi a casa dalla tua mammina. "

Fai per raggiungermi, quindi decido di sfruttare la mia unicità per scavalcare l'auto e arrivare alle tue spalle con un salto. Prima ancora che tu riesca a girare la testa ti punto la pistola alla base della nuca.

" Non sono qui per giocare, Kacchan. Non so come hai fatto a trovarti qui, ma sappi che non ho dimenticato quello che mi hai fatto. Tutte le prese in giro che mi hai rivolto, tutte le ferite che i hai procurato, sono tutte impresse nella mia mente. Sai, dicono che in guerra la giustizia la si possa decidere da soli, e in più sei uno dei due pericolosi ribelli. Potrei farti fuori anche ora, in questo preciso momento. "

Percepisco il tuo sorriso farsi ancora più ampio, anche se sei di spalle. Ti giri di scatto e non faccio nemmeno in tempo a sparare che tu mi hai già immobilizzato con un braccio dietro la schiena.

" Ma non dire stronzate. Sei sempre stato una debole nullità. "

" Ti sbagli. "

Ti do un calcio con la mia unicità che ti spedisce a una decina di metri da me. Hai un'espressione sorpresa, ma un'istante dopo capisco che il tuo odio nei miei confronti è rapidamente decuplicato.

" Come hai fatto, bastardo? "

" Non sono poi così debole, Kacchan. "

Proprio in quel momento sentio la voce di Shouto provenire dall'altra parte dello spiazzo. Sembra molto in difficoltà e haa il respiro affannato.

" Midoriya, dobbiamo ritirarci! "

" Non adesso! "

" Ma... "

" Ho detto NON ADESSO! "

" Te ne vai di già, nerd di merda? "

Ti guardo negli occhi ,Kacchan, e quello che vedo è solo odio profondo. Il genere di odio che una persona prova contro chi è sempre stato più debole di lui, e che all'improvviso si ritrova al suo stesso livello. L'odio provocato dalla costante paura di non essere il migliore, quella paura che per anni ho cercato di curare con tutte le mie forze, senza ottenere nessun risultato.

Me lo avevi rivolto tante volte, quello sguardo, e non voglio che me tu me lo rivolga mai più.

Mi fa troppo male.

Non riesco a sopportarlo.

Voglio cambiare quello sguardo.

" Non crederai che ti lasci qui, vero Kacchan? "

E per un attimo, dopo così tanto tempo ho voluto essere come te.

Ancora una volta.








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