Capitolo 21

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Dopo essermene andato continuo a passeggiare ancora per una mezz'oretta circa lungo i corridoi della scuola, cercando di contenere la rabbia, ma soprattutto una vergogna bruciante e mille altri sentimenti repressi.
Dovevi proprio metterti a piangere lì, MerDeku? Volevi tormentarmi, non è vero? Prima mi fai incazzare e mi ferisci con il tuo fottuto fucile credendo di essere migliore di me, e poi ti ritrovo a piangere come la femminuccia che sei. Mi fai veramente incazzare.
Questo tuo carattere me lo sono portato nella testa per anni sperando che tu non ti presentassi più alla mia porta. Sei tornato per farmi stare male, non è così? Sei sempre stato bravo a capire i miei sentimenti, anche quelli che nemmeno io riuscivo a interiorizzare abbastanza. Hai sempre subito ogni mio scatto d'ira, e hai sempre cercato di reprimere le tue emozioni, almeno fino a pochi giorni fa.
Non posso negarlo.
Un po' le tue lacrime mi sono mancate.

Mi accorgo improvvisamente che è arrivata l'ora del pranzo. Gruppetti di ex studenti si dirigono chiaccherando in direzione della mensa scolastica, dove l'ex professore Lunch Rush prepara cibo a sufficienza per tutti. Certo, non sarà un potere efficace in battaglia, ma è grazie a lui se i soldati sono sempre in buona forma fisica.
Attraverso il portone ed entro nella grande sala dai muri e dalle pareti di un bianco quasi accecante, in netto contrasto con la evidente trascuratezza degli atri locali della scuola. Mi dirigo verso il gruppo di studenti in fila per il pranzo, il quale si trova vicino a un lungo tavolo di legno, quello adibito alla ex classe 1A. Mentre attraverso i corridoi alcuni studenti si girano a guardarmi, probabilmente incuriositi dalla mia irruenza di comportamento. Gli lancio un occhiataccia e ritornano subito con lo sguardo incollato al piatto. Mi faccio scappare una risatina.
E' bene che abbiate paura, stronzi.
Prima che possa raggiungere la fila di fianco a me si materializza Kirishima, come se fosse spuntato dal nulla.
" Ciao, amico! Hai sbollito la rabbia? "
Mi giro verso di lui, prima di ribattere:
" Zitto, hai capito? "
Lui tira fuori un sorriso a trentadue denti, prima di affiancarmi in fila ed esclamare:
" Ho capito, ho capito... Ora prendiamo il pranzo, che è meglio! Ricorda: un vero uomo non dimentica mai di nutrire il proprio corpo! "
Gli rivolgo una veloce occhiata, prima di prendere un vassoio.
Quando abbiamo finito di prendere il cibo ci sediamo al nostro tavolo, dove sembra ci fossero tutti gli altri. Kirishima si mette subito a chiaccherare amichevolmente con Kaminari, mentre la secchiona e lo pseudo-transformer stanno discorrendo sulla missione affidataci prima da All Might ed Erased Head.
Possibile che nessuno si accorga del mio turbamento? Sono davvero così bravo a fingere? Ci ho fatto così tanto l'abitudine?

Ho appena iniziato a mangiare, quando improvvisamente nella mensa si propaga un silenzio tombale, così fitto che sembra formare uno strato di disagio nell'aria respirata da tutti i presenti. Non distolgo gli occhi dal mio piatto, fino a quando il rosso mi da una spallata, costringendomi ad alzare lo sguardo.
Tutti gli occhi sono puntati verso la porta, che fino a pochi minuti fa era chiusa.
Ora però sulla soglia si affacciano due figure in tenuta militare. Una più bassa dell'altra, ma tutte e due impassibili di fronte alla folla sgomenta. Quella più piccola porta una sciarpa intorno al collo, mentre l'altra ha una vistosa ustione che gli ricopre quasi per metà la parte sinistra del viso.
Ti tieni per mano con lui, mentre avanzi in mezzo al corridoio.
Il tuo sguardo sembra imperscrutabile, ma riesco a cogliere un sottile velo di timore. Il tuo compagno, invece, tiene gli occhi incollati a terra.
Ti metti di fronte al banco, con il tuo compagno al seguito. La tensione è palpabile, sia tra gli studenti che in voi due, che ciononostante continuate a squadrarci con freddezza. Ci sono alcuni attimi di silenzio, prima che sfoderi uno dei tuoi bellissimi sorrisi e domandi cortesemente a Lunch Rush se tu e il tuo compagno potete usufruire della mensa. Con un lieve cenno affermativo il professore vi da una porzione a testa e ve le porge. Tu le prendi con piacere, mentre il tuo sorriso continua a riscaldarmi. Ti giri e lasci vagare lo sguardo in giro per la stanza, mentre la folla ti guarda sgomenta. Appena posi lo sguardo su di me distogli subito lo sguardo, per poi rivolgerti al tuo amico:
" Vieni, Todoroki. Pare che qui non ci siano più posti liberi. "
Lui annuisce e cominciate ad incamminarvi verso l'uscita, sotto l'attento esame di migliaia di occhi sospettosi. Siete i modelli, e questa è la vostra passerella. E' una tortura per te, posso capirlo benissimo. Riuscirai a resistere per tre giorni?
Stai per afferrare la maniglia, quando improvvisamente capelli di merda si alza dal tavolo.
" Ehi! Sei tu Izuku Midoriya, giusto? "
Mi giro sorpreso verso di lui, e stessa cosa fai tu.
" Stai parlando con me? "
" E con chi sennò? Forza, venite qui a mangiare con noi, non fate complimenti! "
Sono esterefatto, come tutta la 1A  e tutta la scuola, del resto. Cerco il suo sguardo chiedendo spiegazioni, ma lui solleva solo il pollice, come per dire "tutto ok".
Tu ti giri verso il tuo compagno, come per domandargli qualcosa. Lui annuisce lievemente e tu ti giri verso Kirishima. Posi lo sguardo su di me, e non posso fare a meno di arrossire per la vergogna. Te ne accorgi immediatamente e esibisci un sorriso malizioso, che mi scombussola ancora di più.
" Accettiamo volentieri. "

Mentre vi avvicinate al nostro tavolo sento l'ansia crescere a ogni metro che ci divide. Al contrario tu sembri straordinariamente calmo, sebbene ti tenga stretto il tuo compagno. Noto che non ti stacca gli occhi di dosso, e questo mi da non poco fastidio. Intanto Kirishima si è già alzato e presenta sè stesso e tutta la compagnia con fare cordiale, mentre tu continui a sorridere come un idiota.
" E lui è Katsuki Bakugou, anche se penso che vi conosciate già... "
" Esatto " ribatti tu, puntando lo sguardo su di me. " Siamo amici d'infanzia. "
Mentre tutta la classe stupita posa immediatamente tutti gli sguardi su di me sento una fitta al cuore. Mi fa così male essere definito "amico" da quella merda umana? Per me non è altro che un essere inutile.
Prendi posto abbastanza lontano da me, ma visto che ti trovi dall'altro lato del tavolo riesco benissimo a mandarti qualche occhiata di tanto in tanto. Sembri una persona decisamente diversa. Hai subito fatto amicizia con la ragazza fluttuante e il mezzo robot, e state chiaccherando amichevolmente, mentre ogni tanto la secchiona o altri membri della classe interrompono la conversazione per farti delle domande alle quali tu rispondi con tutta tranquillità.
Non sei lo stesso Deku che mi ha attaccato quel giorno, anzi. Sembri ritornato quello di un tempo, quando non ci si erano ancora manifestate le unicità. Sembri solare ed allegro come un bambino all'inizio delle vacanze estive.
Al contrario il tuo compagno è molto taciturno, si limita a seguire la conversazione e a rispondere a monosillabi quando gli si rivolge una domanda. Lo trovo irritatnte oltre ogni dire.
Nonostante non siamo mai stati così vicini come in questo momento, posso sentire il tuo profondo distacco e questo mi provoca una profonda ferita nel petto, che ogni minuto che passava diventa sempre più profonda. Non riesco più a sentire niente, e ormai capelli di merda ha rinunciato a parlare con me. Non mi sono mai sentito così solo in vita mia.

Sono ormai giunto all'apice della sopportazione quando improvvisamente si sente un botto fortissimo e l'intera struttura della scuola trema. Le luci si spengono e una sirena comincia a strillarci nelle orecchie, mentre un lampeggiante posto sul soffitto manda bagliori di un rosso acceso. Da un altoparlante si sente la voce del preside Nezu, il quale con tono affrettato annuncia:
" Attenzione a tutti i soldati. Si è verificato un attacco nell'ala est della scuola. E' stata piazzata una bomba ad orologeria, la quale esplodendo ha distrutto il Distretto 15 e 17. Un' intruso si è aperto un varco per entrare, potrebbe essere molto pericoloso. Chiedo perciò che le due classi destinate alla prima linea vadano immediatamente sul luogo, mentre le altre proteggano e sorveglino le altre aree della scuola. Potrebbero essercene altri. Ai posti di combattimento! "
Mi alzo immediatamente, seguito da tutta la mia classe.
Gliela faremo pagare, a quegli stronzi.

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