Capitolo 13

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L'eroe numero 1, All Might.

Colui che mi aveva trasmesso il One For All, la sintetizzazione della pura forza, perchè mi aveva reputato degno di riceverlo.

Colui che ormai da due anni credevo morto.

Il suo sorriso smagliante ogni volta che salvava dei civili e che combatteva contro i nemici è disegnato su ogni poster dell'esercito. E' considerato da tutti il Simbolo della Pace.

Possibile che lui, proprio LUI, sia il capo dei Ribelli?

Questa sarebbe stata la domanda che Izuku Midoriya, soldato scelto della squadra speciale Alpha 1, avrebbe dovuto formulare in mezzo al tumulto dei suoi pensieri.

Tuttavia, quando i miei occhi si posano sul mio mentore, non possono fare a meno di diventare improvvisamente lucidi. Mi scappa un singhiozzo quando le sue forti braccia mi avvolgono, e quando posa la sua mano su quel cespuglio ingarbugliato che sono i miei capelli scoppio a piangere come ormai non facevo da tanto tempo.

 Piango per All Might, per Kacchan, per mia madre, per Shouto, per me stesso. Tutte le lacrime che ho trattenuto in questi due anni sembrano intenzionate ad uscire fuori in questo momento. E' come se vedere il suo sorriso ancora una volta mi abbia fatto finalmente cedere, e mi abbia tirato via la maschera che mi sono costruito col tempo, per difendermi da chiunque avesse voluto farmi male.

Quando mi calme tiro su col naso e mi sciolgo lentamente dall'abbraccio, passandomi la manica sul viso per asciugare le lacrime.

" C-Credevo che fossi morto... Ho creduto che tu fossi morto per due anni... "

" Sono veramente dispiaciuto che tu abbia pensato questo, giovane Midoriya. Quando sono dovuto partire, due anni fa, era solo per una supplenza di circa un mese in questo istituto, ma quando scoppiò la guerra non potei andarmene. Perciò... "

Con mia grande sorpresa All Might si inginocchia davanti a me, con il viso basso e le braccia stese al suolo. Ha il viso incollato a terra, ma riesco a vedere delle lacrime calde bagnare il pavimento di piastrelle.

" Ti chiedo scusa, ragazzo. Ti chiedo scusa per non esserci stato per tutto questo tempo. "

" Ma che fai? Non ti devi scusare! Veramente, non c'è bisogno... "

" Lascia che mi scusi, Giovane Midoriya. "

Ormai soo diventato tutto rosso, mentre le lacrime minacciano di sgorgare di nuovo dai miei occhi, fino a quando una voce non mi fa girare lo sguardo.

" Non ti credevo così sentimentale, Simbolo della Pace. "

A parlare è stato un uomo sulla trentina, con una lunga chioma di capelli neri. Alcuni di questi formano una frangia che gli ricopre gran parte della faccia. Ha un aspetto non molto curato, con quell'accenno di barba e baffi che di solito si toglie con il rasoio la mattina. Anche con la penombra si capisce che indossava vestiti neri; solo una fascia rossa legata al braccio destro dona un po' di colore al suo abbigliamento. Ha gli occhi semichiusi, e la cornea è solcata da piccole vene, sintomo di una grave congiuntivite.

All Might si rialza piuttosto seccato. Si vede che lui e quel tizio non sembrino andare molto d'accordo.

" Ora che hai finito la tua commovente rimpatriata col nostro nemico, vorrei che ti concentrassi su altro, ad esempio sul farti dire l'ubicazione dell'avamposto. "

" Devi per forza essere sarcastico? "

" Ma io non ero sarcastico. Bisogna che questi due ragazzini ci dicano dove si nascondono i soldati, i turni di guardia, tutto. Se non avremo queste informazioni sarà praticamente impossibile vincere questa guerra. "

" Cerca di essere almeno un po' ottimista. "

" Sono solo oggettivo, Simbolo della Pace. Come lo dovresti essere tu. "

" Ehi, voi due! La smettete di litigare, per una volta? "

Il nuovo partecipante alla conversazione si palesa sulla soglia, assordando tutti col suo tono di voce assurdamente più alto del normale. E' alto e snello, anche lui sulla trentina, con capelli biondi e piccoli baffi.

Si avvicina a Shouto con passo molleggiato, come se stesse camminando da una parte all'altra di un palcoscenico.

" E quindi tu saresti un soldato scelto? Ma non mi dire... Certo che l'esercito se la passa quasi peggio di noi! "

" Fortuna che poi ero io quello pessimista. E comunque non hai il diritto di zittirmi, Hizashi. "

" Qualcuno si è arrabbiato! "

Mentre All Might sospira sconsolato, io non sono sicuro se ridere o piangere.

" Giovane Midoriya, ti presento due ex professori dello U.A: Hizashi Yamada, conosciuto come Present Mic, responsabile delle comunicazioni." Dice indicando il biondo, per poi passare all'altro e ribattere in modo seccato: " E lui è Shota Aizawa, detto Eraser Head, cooresponsabile alle truppe in prima linea, insieme a me. "

Li ho sentiti nominare. Quando vivevo ancora con mia madre avevo sempre sognato di frequentare lo U.A., e loro due sono due pietre miliari che hanno addestrato dei soldati fantastici, e che a loro volta sono molto potenti in battaglia.

Eraser Head si volta di scatto verso All Might, per poi sbuffare rumorosamente.

" Non sono stato io a scegliere di stare con te. "

" Se è per questo neanche io, Aizawa. "

Sento già che tra poco scoppierà un litigio. Present Mic si sta già preparando a sedare i litiganti, quando ad un tratto l'atmosfera si quieta di colpo. Mi guardo intorno sorpreso, e la stessa cosa fa Shouto. Tutti e tre gli uomini si sono messi sull'attenti, nella rigida posizione del saluto militare. Nessuno osa più fiatare.

Mi volto verso la porta e mi accorgo che è aperta. Sull'uscio si intravede la piccola e paffuta figura di quello che sembra una specie di topo gigante, di un bianco candido. Indossa anche lui l'uniforme dei ribelli, con la fascia rossa legata in testa come una bandana. Ha una grossa cicatrice sulla parte destra del viso.

Mi guarda con i suoi occhi neri, per poi tendermi la mano e dirmi con voce amichevole:

" Sono lieto di fare la sua conoscenza, Midoriya Izuku. Io sono Nezu, il preside dello U.A. "





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