Capitolo 24

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RAVEN

Non è che l'avessi programmato.
Francamente non mi era mai nemmeno passata per la mente quell'eventualità, il che potrebbe rendermi ingenua agli occhi di qualcuno.
In ogni caso, dubitavo che lui l'avesse programmato, il che mi fece sentire meglio.
Okay, non solo quello mi fece sentire meglio, tutto, quella notte, mi aveva fatto sentire meglio.
Ovviamente mi svegliai per prima, come se nonostante tutto la nostra routine non fosse cambiata e la mia visione della faccenda non fu subito leggera ed illuminata.
Diedi di matto.
Interiormente però, avevo paura di svegliarlo e di peggiorare la situazione.
Un'ansia terribile mi salì all'improvviso, quando sbirciai sotto le coperte e scoprii che, no, non lo avevo fatto tenendomi i vestiti addosso.
Poi i ricordi cominciarono a piombarmi davanti agli occhi come flashback in un film. Solo che quello non era un film, era la mia vita.
'Ho incasinato tutto, sono un'idiota. Che diavolo mi è saltato in mente?' pensai, allarmata e confusa.
Cercai di individuare rapidamente i miei vestiti nel casino della tenda, quando sentii come uno schiaffo dritto in faccia.

(Peter: *voce acuta da ragazza mestruata* Ma sei pazzo?

Lettore: Che c'è? Guarda che questo è il rimedio naturale di mia madre.)

Scioccata dal dolore improvviso ebbi il tempo di vedere la scena da un'altra prospettiva.
Stavo andando in contro a una guerra in cui probabilmente sarei morta (sempre se non ci avessi lasciato le penne prima, cercando invano di sconfiggere Trigon), avevo passato delle ore fantastiche con il ragazzo che amavo ed avevo almeno un'ora prima che qualcuno venisse alla tenda.
Mi sentii stupida e mi spuntò un sorrisino sulle labbra.
Approfittando di quella nuova lucidità esaminai il mio stato emotivo.
Ridacchiai. Stavo bene. Per la prima volta da mesi, forse da anni, stavo veramente bene. Non mi importava della guerra, delle dimensioni da affrontare ancora, delle sfide e delle difficoltà.
Ero stupidamente felice.
Cominciai a ridere di gusto, strabiliata dalla sensazione di leggerezza della mia testa. Mi sentivo ubriaca, ma non in senso negativo, mi sentivo ubriaca di allegria e spensieratezza.
Certo con me ci voleva poco.
Tentai di soffocare la mia risata con una mano sulla bocca, ma continuai per cinque minuti, finché non mi fece male la pancia.
Una volta finito, con ancora il sorriso sulle labbra, lanciai uno sguardo a Beast Boy, che dormiva beatamente.
'Questo non lo sveglia nemmeno una cannonata.' osservai a me stessa.
saminai di nuovo il mio corpo, tentando di vedere delle differenze.
Nulla di strano, sembrava che non fosse successo niente.
Tirai una gomitata a BB, divertita.

"Non mi serviva la firma." lo rimproverai.

Gli ci volle qualche secondo per aprire gli occhi, e qualche altro istante per riconoscere la mia faccia e capire la domanda.

"Che vuoi dire?" domandò con la voce impastata di sonno.

Povero broccolo, era così stanco. In fondo avevamo dormito sì e no tre ore.
Indicai una macchia rossastra appena prima del mio seno.
Per un momento il suo viso era perplesso, come se non capisse in quale strano sogno si trovasse.
Capii che aveva ricordato quando divenne tutto rosso e distolse rapidamente lo sguardo.

"Oh, beh, cioè, wow, emh..." mugugnò con le orecchie in fiamme.

Mi avvicinai e ne baciai delicatamente la punta di una di queste.
Lui si coprì la faccia con le mani, affondando ancora un po' con la testa nel cuscino. Ridacchiai e ciò lo sorprese.
Separò due dita e mi diede una sbirciata.

"Perché ridi?" chiese.

Scossi la testa, senza sapere bene cosa dire.

"Perché mi rendi felice, broccolo." risposi.

Si scostò le mani dalla faccia tenendole accanto alle guance, osservandomi.
Poi con uno scatto le portò sul mio viso e si tirò su, baciandomi.
Non so perché ma questa cosa mi fece ridere ancora di più, tant'è che ormai era un bacio piuttosto strano.
Qualche minuto dopo eravamo sdraiati a pancia in su a guardare il soffitto della tenda. Il letto non era molto grande, era una branda singola, quindi avevamo steso le lenzuola a terra e ci tenevamo per mano.

Facciamola finire beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora