*colpo di tosse* Capitolo *ETCIÙ* 14 *svenimento*

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ROBIN

Rose ebbe la decenza di chiamarmi, in modo che fossi preparato all'arrivo di molte più persone di quante avessi programmato, ma quando arrivarono fisicamente a Tamaran ne fui frastornato.

"I Titans East? Gli H.I.V.E.? Red X? Kid Flash?" domandai, quasi sofferente.

"Già, ho pensato che forse avremmo avuto bisogno di aiuto, sai." rispose Rose, dandomi una spintarella, mentre sotto i miei occhi la scena di un branco di belve affamate che sbranavano avanzi di cibo mi disgustava. "Dopo tutto stiamo per andare in guerra, ci servono tutti i soldati possibili."

"Sono eroi, Wilson. Non possiamo permettere che succeda loro qualcosa." dissi pizzicandomi l'attaccatura delle sopracciglia e tagliando fuori gli H.I.V.E. dal mio discorso. "Ora Jump City sarà vulnerabile."

La ragazza sbuffò e raddrizzò la schiena, appoggiandosi al muro.
Eravamo nel salone da pranzo, ad assistere alla raccapricciante visione di 16 adolescenti vestiti in modo strano che si lanciavano sul cibo tamariano come se non mangiassero da giorni.
Sapevo che i viaggi intergalattici mettevano appetito, ma nemmeno le dodici ore passate sull'astronave potevano giustificare la loro improvvisa voglia di pietanze aliene.
Alcune guardie stavano discutendo con Amalia accanto alle grandi finestre che davano sulla città, dall'altra parte del salone fatto di marmo color pesca.
Silkie si avvicinò a me strisciando sul pavimento e strofinò la testa sul mio piede.
Mi chinai a raccoglierlo e lo presi in braccio, grattandolo dietro le orecchie.
Rose mi osservò con gli occhi castani come se in realtà non mi stesse nemmeno guardando, immersa nei suoi pensieri.
Mi sorrise impercettibilmente, spostando la treccia di capelli scuri dalla spalla.

"Hai la faccia di uno a cui serve un abbraccio." osservò.

"Ho la faccia di uno che sta abbracciando al posto della propria ragazza un animaletto da compagnia alieno." ribattei, alzando le sopracciglia.

Mi diede una gomitatina, partecipe.

"Non mi piaci depresso, lo sai." commentò alzandosi dalla sua postazione. "Sei incredibilmente fortunato ad avere Stella e quando vorrai sbattermi in faccia la tua fortuna io ci sarò. Ma ora scusami, vado a mangiare."

Mi mise una mano sull'avambraccio e lo strinse, riempiendomi di una nuova energia.
Forse perché sapevo che quello era l'equivalente di un abbraccio per lei.
La guardai raggiungere il posto vuoto accanto a Raven, che aveva finito di abbuffarsi e giocherellava senza entusiasmo con una sottospecie di melanzana fucsia.

(Lettore: Si scrive fucsia, ho controllato. Che nessuno dica 'ma è fuxia' o verrà picchiato. Chiaro, PICCOLI PALADINI DELLA GRAMMATICA?!

*si trasforma in una versione scadente di Hulk*

*prende l'armadio e lo scaglia in Uzbekistan*

*Peter sbadiglia*

Peter: Ho visto di meglio dall'originale.)

Accarezzai Silkie sulla schiena, prima che quello mi salisse sul braccio, per arrampicarsi sulla mia spalla.

"Dici che ce la faremo, Silkie?" domandai.

La larva si accoccolò nell'incavatura del mio collo, arrivando con la testa sulla spalla sinistra.
Mi sembrò che strofinandosi contro la mia pelle avesse fatto un gesto affermativo e sospirai, cercando di mantenere viva la speranza.
Loro erano appena arrivati, non sapevano degli attacchi aerei ai villaggi più remoti, dei tentati bombardamenti a Yit'er, dove c'era la più grande pista di lancio di navicelle e razzi.
Non avevano ancora visto il numero di sudditi che si accalcavano nella città, che entravano in massa dalle porte e che facevano di tutto pur di ottenere un rifugio.
Si parlava dell'imminente guerra ovunque su Tamaran, Amalia era stata chiara a riguardo: tutti dovevano essere preparati.
Faceva finta di non notare la quantità di denaro speso per le precarie abitazioni degli sfollati o per le ricompense di chi li ospitava, ma io vedevo il solco che si formava in mezzo alla sua fronte quando parlava, progettava, organizzava.
Più vedevo lei indaffarata più mi chiedevo se ero in grado di tenerli al sicuro, i miei compagni di squadra.
Lanciai un'occhiata a Cyborg e BB, che scherzavano amichevolmente con Kid Flash, Mas e Menos, poi a Raven, che finalmente pareva voler parlare con Rose, anche se si stavano stuzzicando a morte.
Iella era finalmente tra gli H.I.V.E. e Gizmo cercava di non far trapelare la sua felicità a riguardo, mentre Mammut, Billy e Seemore sembravano a Natale.
Red X era impegnato a mangiare, ma Speedy lo tormentava di domande, probabilmente sulle sue armi.
Bee e Aqualad erano i più tranquilli e mi si strinse il cuore osservando la ragazza.

Facciamola finire beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora