Capitolo 19

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ATTENZIONE: da questo momento si potranno riscontrare notevoli differenze rispetto alla storia originale, perciò se deciderete di considerarmi un'eretica siete pregati di farlo in silenzio, senza insulti e senza diffamazioni pubbliche.
Vi ritengo persone intelligenti, quindi siatelo.
Grazie.
Vi voglio bene.

STELLA

Avrei voluto rendermi utile in qualche modo, ma non facevo che perdere conoscenza ogni dieci secondi, perciò fui impossibilitata nel raggiungere il mio scopo.
Con mugolii indistinti tentavo di dire ai miei amici di affidarmi ai soccorritori e di occuparsi di tutti quelli all'interno della nave, ma pareva che non capissero quanto fosse poco corretto il trattamento di favore che facevano nei miei confronti.
Amalia sarebbe voluta venire con Tara e con me, ma continuava a lanciare sguardi ai suoi uomini che lavoravano per salvare altre vite, richiamata da un istinto che non aveva previsto.

"Vai." riuscii a dirle, prima di prdere di nuovo conoscenza.

Sapevo quali pensieri le affollassero la mente, ma qualcuno doveva pur ricordarle di quale fosse il suo ruolo: il nostro popolo doveva venire sempre prima della famiglia.
Questo concetto era piuttosto difficile da comprendere per la mia squadra, che invece ronzava attorno a me e a Tara come se non ci fosse altro di cui preoccuparsi. Mi arresi infine al trattamento di favore e scivolai in un sonno forzato.

"Devi raccontarci la storia." disse Amalia, sgusciando fuori dalle coperte sotto le quali si era rifugiata solo un attimo prima.

Nostra madre le rivolse uno sguardo meditabondo, che non tradiva alcuna particolare emozione, del resto non sembrava provasse nulla nei confronti di mia sorella maggiore.
Aveva il grembo gonfio appena un po', segno che sarebbe mancato ancora molto alla nascita di nostro fratello. Mi succhiai il pollice distrattamente, avvolgendomi nelle mie lenzuola, mentre annuivo concorde.

"Ve la racconterà Ryaa, io vado a dormire." ci disse la nostra adorabile mammina, rivolgendo un gesto brusco alla donna seduta in un angolo della stanza. "Buonanotte."

Come ogni sera accarezzò soltanto me sul capo, lasciando Amalia con uno sguardo ferito. Dovevo avere più o meno quattro anni, quindi eravamo ancora in rapporti non troppo tesi. Non mi odiava, ma odiava di sicuro i nostri genitori. Quando mamma se ne fu andata Ryaa, la nostra balia, si avvicinò con il suo sorriso amorevole ai nostri letti, portando con sé il suo sgabello.

"Che storia volete che vi racconti?" ci chiese.

"Quella di ieri." dissi, o almeno così capì lei, dato che il dito tra le mie labbra non lasciava praticamente passare parole di senso compiuto.

"No! Una nuova!" esclamò mia sorella saltando sul letto con le ginocchia.

Ryaa la studiò con lo sguardo per qualche secondo e poi si alzò dallo sgabello, per sedersi sul materasso accanto a lei. Amalia si calmò e si coricò di nuovo, mentre la donna le tirava su le coperte.
Non avevo avuto difficoltà a capire che lei avesse più a cuore mia sorella rispetto a me, ma non ne avevvo mai fatto un dramma, anzi, in qualche modo la mia mente di bambina aveva decretato che fosse giusto così. Dopotutto, mamma sembrava amare solo me, quindi anche Amalia aveva bisogno di qualcuno che le volesse bene.

"C'era una volta un re, che governava su un regno prosperoso e felice. Era amato dai suoi sudditi, che lo ritenevano il migliore dei sovrani, e dalla sua famiglia, composta dalla moglie, dai quattro figli e dall'anziano padre.
Un giorno del mese più caldo dell'anno un viandante ferito giunse in prossimità del palazzo e chiese asilo, cosa che il re dal cuore generoso non seppe rifiutare.
Tuttavia, scoprì che colui che aveva ospitato non aveva neanche la minima buona intenzione. Disse di avere la padronanza della magia e che, con un sortilegio, avrebbe fatto cadere la popolazione in un abisso di povertà mentre lui e la sua famiglia avrebbero continuato a cavarsela egregiamente.
-Naturalmente,- specificò lo straniero -se prenderete il loro posto sopravvivranno tutti." raccontò, accarezzando lentamente i capelli di Amalia. "Mi piacerebbe dire che ci fu un momento di esitazione nel cuore generoso del re, ma in realtà prese subito la sua decisione. Salvò la sua famiglia e lasciò che la miseria si abbattesse sugli abitanti del regno. Fine."

Facciamola finire beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora