Capitolo 25

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RAVEN

"Che sta facendo?" domandai incuriosita.

O meglio, decisi di essere più interessata alla strana ragazzina piuttosto che a quello che era successo il giorno prima.
Soraya girò la pagina del suo libro senza staccargli gli occhi di dosso.

"Sta pensando." rispose.

"Ah, ovviamente." commentò Tara, guardandomi e facendomi intendere che fosse tutto tranne che ovvio. "E da quanto tempo è così?"

La ragazzina dai capelli blu incrociò le gambe e si mise più comoda prima di rivolgere lo sguardo alla meridiana sul muro accanto alla finestra.

"Da più o meno mezz'ora, forse di più." ci rivelò, tornando a concentrarsi sulla sua lettura. "Ma non è sempre stata così: se esiste la posizione dell'Idra con i crampi, allora lei l'ha eseguita."

La ragazzina dai capelli castani era aggrappata con le gambe a una trave del soffitto e si lasciava dondolare a testa in giù fissando intensamente fuori dalla finestra.

"Quanto scommetti che durerà prima di mollare la presa?" mi chiese la bionda accanto a me.

"Un minuto." risposi.

"Andata."

Purtroppo per me, Tris chiuse e riaprì gli occhi mentre Tara era ancora a metà della parola da lei pronunciata e con uno scatto verso l'alto raggiunse la trave con le braccia, tirandosi su.
Si coricò su di essa massaggiandosi la fronte ed appoggiò la guancia sulla superficie di legno.

"Mi sento ubriaca." commentò, rivolgendoci sguardi confusi. "E loro quando sono arrivate?"

Soraya schioccò le dita richiudendo il libro e la sua amica venne avvolta in una mano di magia argentea che la depositò sul divanetto sottostante, facendola sedere e dandole un paio di buffetti sulla guancia per farla rinsavire.

"Allora, vuoi dirmi come intendi fare?" le domandò alzandosi in piedi.

Tris le rivolse un sorrisino malvagio stiracchiandosi pigramente, sotto il suo sguardo indignato.

"Non hai intenzione di dirmelo, vero? Ma quanto ti diverti a ostentare il tuo poteruccio da strapazzo." l'accusò, infastidita, e dall'espressione di Tara capii che era come se fosse al culmine della furia per i suoi standard. "Non avevi il diritto di togliermi la capacità di leggere nel pensiero."

"E tu non avevi il diritto di frugare a tuo piacimento nel mio cervello senza chiedermi il permesso!" esclamò esasperata.

"Senti un po', la vuoi smettere di comportarti come se fossi Dio sceso in terra solo perché sei..." replicò bloccandosi a metà della frase.

Strinse con forza le labbra prima di continuare, sotto gli occhi spalancati di Tris che scuoteva la testa.
Una specie di popcorn arancione colpì la più alta sulla guancia, attirando la sua attenzione.
Ci voltammo tutti verso i due che sgranocchiavano snack tamariani seduti sul divanetto gemello di quello sul quale era adagiata la ragazzina appena colpita

"Vi prego, continuate." disse Rose, masticando rumorosamente. "Siete uno spettacolo."

Niall le strappò il secchiello di popcorn dalle mani e ne afferrò una manciata, mettendoseli tutti in bocca e stringendo a sé la confezione.
Soraya sospirò e si appiattì delle pieghe invisibili sui pantaloni di tessuto bianco.

"Scusateci, avevate bisogno di qualcosa?" ci chiese, mortificata.

"Volevamo solo farci spiegare la faccenda dell'incontro con l'elfo rachitico." rispose Tara, mentendo.

Facciamola finire beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora