'bevi bevi bevi' una centinaia di ragazzi si riversarono nel corridoio creando confusione.
'Luke, bevi' i cori si facevano sempre più forti ed essersi riparate nella zona fumatori non aveva aiutato la cosa, la casa si era inevitabilmente riempita di gente indesiderata.
'Hai intenzione di andartene prima di essere sommersa dal vomito di quel demente o vogliamo restare qui?' buttai la sigaretta ancora accesa a terra.
La casa dei Butler era un vero buco e puzzava di alcool e vomito.
'ascoltami, sono venuta qui per un motivo e non me ne andrò.' Madison marcò le parole mentre si guardava intorno e si spostava schifata da ogni persona che le si avvicinava.
Scoppiai a ridere inevitabilmente. Madi era veramente sicura di sé e quando prendeva una decisione era quasi più determinata e convincente di me.
'Lo vedi?' scattò in piedi evitando una ragazzina con due bottiglie in mano.
'io non vedo nessuno, sento solo il telefono che vibra nelle tette e ti assicuro che preferirei non sentirlo.' Sbuffai cercando di guardare nella sua direzione.
'Cassie' Madison trillò attirando gli sguardi di un paio di persone 'se tu la smettessi di pensare alle tue tette e mi aiutassi sarebbe più facile.'
La fulminai con lo sguardo e individuai il ragazzo. Era alto circa un metro e novanta, aveva i capelli scuri, i tratti asiatici e portava sempre gli stessi pantaloni strappati al ginocchio.
'Forse dovrei tagliargli il ciuffo.' Sorrise.
Non persi molto tempo a prendere il telefono e a scrivere un messaggio al ragazzo del terzo anno che aveva pregato di aiutarmi nell'impresa.
Mi guardai intorno e notai che il ragazzo lesse il messaggio, poi cercò il mio sguardo, mi fece il segno dell'ok e partì all'attacco.
'Prepara i pop corn, inizia il divertimento.' Sussurrai a Madison che scoppiò a ridere.
Mi avvicinai per sentire meglio le parole e preparai il telefono per fare un video.
'Hey scusa' Il ragazzo del terzo anno si avvicinò al tipo moro 'vuoi un po' di punch?'
Il tipo con i pantaloni strappati, Calum, non fece in tempo a rispondere, perché pochi attimi dopo si ritrovò con litri di punch addosso.
Boccheggiò cercando di respirare, ma venne investito dalle risate di tutti e dal mio video che ovviamente non tardò a finire online.
Calum indietreggiò preso alla sprovvista, ma si incastrò in un chiodino e si ritrovò senza la parte sotto del pantalone destro.
Mi avvicinai ridendo ancora più forte, seguita dalla mia amica che finalmente aveva avuto la sua tanto attesa vittoria.
'Hey calum, finalmente riusciremo a farti buttare questi pantaloni.' Dissi io.
Sorrisi trionfante e dopo aver guardato l'espressione di Calum e la stanza in delirio decisi di uscire fiera.
'Siamo state stronze?' Madison mi raggiunse poco dopo chiedendomi il telefono.
'preparati alla parte peggiore.' Risi e mi girai per cercare il ragazzino di prima.
'Eccomi con il secchio.' Urlò e lo rigirò facendo cadere una quantità indefinita di lumache sul motorino del moretto.
Entrai in macchina soddisfatta di aver finito con quella festa e aspettai che Calum uscisse dalla casa che ormai puzzava irrimediabilmente.
L'ennesima soddisfazione della serata non tardò ad arrivare, Calum uscì poco dopo e quasi scoppiò a piangere quando vide tutte quelle lumache sul motorino.
'Come hai fatto a scoprire che aveva paura delle lumache?' Madison sorrise incredula.
'Ti sembra che questa scuola abbia qualche segreto per me?' Le sorrisi e misi in moto la macchina.
'Calum, ti aiuterei a toglierle, ma lascio a te questo onore.'
Il ragazzo mi puntò con uno sguardo carico di odio e terrore, ma non si azzardò a rispondere.
Sfrecciai a casa con Madi al mio fianco.
In realtà tutti avevano capito il motivo di quelle 'sorprese' alla festa. Madison era a mensa quando Calum gli aveva tirato un bicchiere di coca cola sulla sua Armani nuova, il resto si poteva immaginare.Sono @xcaniholdyou su twitter ♡
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ripped jeans || ashton irwin♡
Fanfiction«Ashton era biondo, decisamente troppo biondo, soprattutto quando si trovava davanti al sole. Aveva gli occhi verdi, meno dei miei, ma sempre troppo verdi. Vestiva di nero, ma non quel nero che ti spaventa, quel nero che ti rapisce. Aveva le fossett...