Capitolo 13 ~ Allison

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-Tu cosa?! -esclamai.
-Sono una strega. -Riley mi mostrò la bacchetta. -Ho frequentato la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sono diventata Prefetto dei Corvonero, la mia casata, e poi Caposcuola. Sono uscita con il massimo dei voti dai G.U.F.O. e dai M.A.G.O.
-I che? -chiese Annabeth, stupita come tutti noi.
-Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari, G.U.F.O. e Magie Avanzate Grado Ottimale, M.A.G.O. -spiegò Riley. -Sono esami che si sostengono rispettivamente al quinto e al settimo anno. Dopo il settimo anno ho iniziato il corso per diventare Auror, una specie di polizia magica al servizio del Ministero della Magia. Questo è il mio secondo incarico.
Sbattei più volte le palpebre per assimilare ciò che mi aveva detto.
-Cioè. Tu sei andata in Inghilterra per frequentare una scuola di magia? -domandai infatti.
-Esatto. È complicato da spiegare, ma ti giuro che è vero. -rispose mia cugina. -La magia esiste e in quella scuola insegnano a padroneggiarla. Beh, avrei potuto frequentare la scuola americana, ma ho preferito andare ad Hogwarts. Ma ora basta parlare di me. Voi invece cosa ci fate qui?
-Fino ad un paio di settimane fa ero ancora al ranch. Poi sono arrivati Leo e Piper e sono finita al Campo Mezzosangue. Notizia flash: ora so chi è mio padre. -riassunsi. -Apollo, il dio del Sole. Siamo tutti semidei.
Riley seguì il discorso con un'espressione non così tanto sorpresa. Probabilmente nel suo mondo aveva visto cose più strane.
-Siamo qui per trovare Nico Di Angelo, figlio di Ade, e Will Solace, figlio di Apollo. Erano partiti per un'impresa ma... -le raccontai tutta la storia.
Alla fine, Riley lanciò uno sguardo alla villa.
-Re Mida abita davvero qui dentro?
Jason annuì: -E l'ultima volta ha trasformato Leo e Piper in oro. Non è stato molto amichevole.
Riley si voltò verso gli altri maghi: -È curioso.
-Cosa? -chiese Annabeth.
-Noi dobbiamo ritrovare alcuni Giratempo rubati dal Ministero della Magia e crediamo che siano qui. -rispose mia cugina.
-Allora ci darete una mano? -chiesi.
Riley fece sì con la testa: -Andiamo.

Per fortuna avevamo Leo con noi. Il tragitto verso il portone era disseminato di trappole, ma era come se il figlio di Efesto le fiutasse, per poi disinnescarle in meno di trenta secondi.
-Pronti? -chiese il ragazzo con una mano sulla maniglia del portone.
Annuimmo e lui aprì.
L'atrio era enorme, le finestre erano alte almeno tre metri, lungo le pareti erano state posizionate alcune statue di metallo (ed ero piuttosto sicura che non fossero solo ispirate a persone reali). In mezzo alla sala c'erano dei divani disposti ad U separati da un tavolino da caffè e una grossa poltrona poco distante.
-Ok, sarà meglio trovare Nico, Will, l'arco di Apollo e l'elmo di Ade prima che Re Mida ci scopra. -disse Annabeth abbassando il tono di voce.
-Dividiamoci. -Disse Hazel. -Un gruppo troverà Will e Nico, l'altro si occuperà dei simboli.
Io mi ritrovai in gruppo con Crystal, Leo, Percy e Annabeth.
Mentre i maghi cercavano i Giratempo, noi passammo per una porta tra quelle che si trovavano sulla parete in fondo all'atrio.
Arrivammo ad un'altra porta.
-Uno, due, tre... -contò Percy a fior di labbra.
Poi aprì la porta.
-Oh miei dei... -mormorammo tutti insieme.
La stanza era immensa e piena di statue d'oro. Anzi, piena di persone trasformate in oro.
Leo richiuse la porta alle nostre spalle.
-Ed ora come li troviamo? -chiese Crystal.
-Con tanta pazienza...? -risposi.
-Non credo che ce ne sia bisogno. Nico e Will sono lì. -disse Leo indicando davanti a noi.
Will e Nico erano stati sicuramente colti di sorpresa: il figlio di Ade era seduto e aveva la bocca aperta, come se avesse urlato qualcosa; mio fratello era in ginocchio con un braccio davanti a sé, cercando di bloccare qualcosa o qualcuno.
-Credo che sarà un'impresa impossibile tirarli fuori di qui. -disse Percy grattandosi la nuca.
-Per spezzare l'incantesimo basta avere dell'acqua corrente. -spiegò Leo, poi si guardò attorno: -Se almeno ci fosse dell'acqua corrente.
-Cerchiamo un bagno e infiliamoli sotto la doccia, no? -propose Crystal.
-È pericoloso. Re Mida potrebbe vederci. -disse Annabeth.
-Potrei far esplodere le tubature... ma sarebbe pericoloso comunque. -Percy assunse un'aria pensierosa che non gli avevo mai visto.
Poi la porta si aprì, facendoci saltare in aria.
-Shh! Siamo noi! -era Riley con alcuni maghi al seguito.
Mi venne un'idea.
-Riley, potete evocare dell'acqua con le bacchette? Serve a liberare le persone trasformate in oro. -dissi. Lei annuì, poi prese la bacchetta e, insieme a un altro mago, si avvicinò a Nico e Will e fece l'incantesimo.
-Aguamenti. -disse.
Dalla punta della bacchetta scaturì un getto d'acqua limpida, che subito si mise a scorrere addosso ai due semidei.
Poco dopo Will e Nico iniziarono a muoversi, sempre meno rigidi.
-Miei dei, è gelida! -esclamò Nico ad un certo punto. -Siete impazziti?
-Si sta lamentando, direi che sta bene. -commentò Leo. Il figlio di Ade gli lanciò un'occhiataccia.
-Dove siamo? -chiese Will guardandosi attorno. -Ricordo solo che ci hanno presi e...
-Siete stati trasformati in statue d'oro. -spiegò Annabeth porgendo un po' di ambrosia ad entrambi. -Siamo da Re Mida. Speriamo di riuscire a trovare l'arco di Apollo e l'elmo di Ade senza combinare guai.
Come a farlo apposta, si sentì un rumore strano.
-Cosa è stato? -chiesi.
-Meglio andare. -rispose Percy sguainando Vortice. -Riuscite ad alzarvi?
Will e Nico si misero in piedi, un po' barcollanti, ma riuscivano a camminare e a correre.
Tornammo nell'atrio della villa, dove però c'era già uno scontro in corso.
-Ma non si stancano mai di cercare di ucciderci? -chiese Crystal esasperata.
-Credimi, me lo sto chiedendo da cinque anni. -disse Percy. -Diciamo che siamo bravi a farci notare. Buttiamoci nella mischia!
-E i simboli di Ade e Apollo? -chiesi mentre il figlio di Poseidone toglieva il tappo a Vortice.
-Andremo a cercarli noi. -mi rispose Will indicando noi due e Nico e Crystal. -Siamo figli di Apollo e Ade. Gli altri possono coprirci le spalle.
Per i nostri amici non fu un problema.
-Fate attenzione. -ci disse Annabeth.
E corsero nell'atrio.
Beh, tutti tranne Percy, che fermò Annabeth prendendole il polso.
-Ma che fai? -chiese la ragazza.
-Siamo semidei, Sapientona. -e il ragazzo la baciò sulle labbra, abbastanza a lungo da farci raggiungere la tonalità fucsia per l'imbarazzo. Anche se Annabeth non sembrò molto contraria, quando si scostò divenne di un rosso acceso molto simile ad un evidenziatore.
-Buona fortuna, ragazzi. -ci disse Percy per poi correre via, seguito da una Annabeth alquanto confusa.
Che carini!!!
Che c'è? Sono una fangirl, ok?
Crystal si schiarì la voce: -Andiamo, prima che qualcuno ci veda.
E la seguimmo per il corridoio che avevamo appena percorso, con i rumori della battaglia di sottofondo.



*angolo meh*
La pucciosità della Solangelo 😍😍😍😍😍😍😍😍
Sì, sono quelli nella foto sopra.
Ma vi metto altre foto perché sono pucciosi.

Ma vi metto altre foto perché sono pucciosi

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