Mancava poco più di un'ora a mezzogiorno e stavo pulendo il mio arco, quando Leo mi si avvicinò.
-Ciao Allison. -disse sedendosi sul tronco d'albero dov'ero seduta anche io.
-Ciao Leo. -salutai.
Calò un silenzio strano.
-Allison, avevi una cotta per me? -mi chiese il figlio di Efesto. Sobbalzai e finii per cadere dal tronco.
-Cosa? -chiesi, stupita.
-Avevi una cotta per me, non è così? -ripeté Leo tenendo gli occhi fissi sulle mani. Probabilmente non si era accorto che ero finita sull'erba.
Mi misi seduta in modo decente e lo guardai, timida.
Capii che Leo si sentiva a disagio, forse più di me.
Mi morsi il labbro e, con la testa bassa, annuii.
-Allison. Perché non me l'hai detto?
Alzai gli occhi su di lui, che mi stava guardando.
-Io... non volevo che... -balbettai. -Volevo confessarti tutto quella stessa sera in cui mi hai detto che saresti andato via con Calipso. Ma poi mi sei sembrato così contento che non ne ho avuto il coraggio...
Leo si passò una mano nei riccioli scuri e sospirò: -Ma se tu me lo avresti detto, io avrei trovato un modo migliore per darti la notizia. Sono stato uno stupido a dirtelo così, senza pensare a come avresti potuto prenderla. So che hai pianto per colpa mia. -disse.
Arrossii: -C-Come fai a...
Lui scosse la testa e sospirò: -Mi dispiace per quello che ti ho fatto passare.
Gli sorrisi: -Non importa. È tutto ok.
Poi Leo mi sorrise a sua volta: -Sicura?
Annuii e lo abbracciai, poi lui mi salutò e si diresse verso i figli di Efesto.
Quell'abbraccio non mi aveva fatto sentire nulla nello stomaco. Non come gli abbracci di...
Di Adrian.
Era strano. Ogni volta che ci trovavamo vicini, il cuore saltava un battito e la temperatura sembrava alzarsi di qualche grado.
Quel ragazzo aveva il potere di farmi sentire le farfalle nello stomaco solo quando mi sorrideva.
Mi alzai dal prato e mi misi a camminare, con l'arco sulle spalle.
Quando svoltai l'angolo dietro l'armeria, andai a sbattere contro qualcuno.
-Attenta! -esclamò Adrian, prendendomi per il braccio con una mano e per la vita con l'altra. -Tutto ok?
Mi sorrise in quel modo tremendamente carino che solo lui sapeva fare.
-Ehm... ah... -balbettai guardandolo negli occhi azzurri. Visto che non riuscivo a fare un discorso di senso compiuto, annuii.
Lui mi lasciò andare. Solo allora notai Audrey e Kendall dietro Adrian: stavano confabulando tra loro e Audrey aveva gli occhi rossi.
-Va tutto bene? -chiesi. -Audrey, ma stai piangendo?
-Eh? -fece la figlia di Fortuna vedendomi. -No, no... mi... mi è entrata una cosa nell'occhio.
No, non era vero. C'era dell'altro sotto.
-D'accordo, manca poco all'ora X. Andiamo a prepararci! -esclamò Adrian prendendomi per il polso e trascinandomi via da Audrey e Kendall.Aiutai Adrian a mettersi l'armatura e lui aiutò me.
Mentre mi sistemava le cinghie sulle spalle, mi sfiorò la guancia con le dita e sentii un brivido lungo la spina dorsale.
-Tutto bene? È troppo stretta? -mi chiese.
-No, sei perfetto... cioè... l'armatura è perfetta. -balbettai.
Adrian mi sorrise.
-Ecco fatto. Mancano solo gli schinieri. -disse poi.
-Grazie. -poi presi le protezioni per le gambe e mi sedetti per allacciarle.
Adrian era seduto accanto a me e si allacciava le proprie.
"Basta, Allison! Non devi guardare tutto quello che fa!" mi dissi distogliendo lo sguardo controvoglia.
-Allison, sono al contrario. -mi fece notare Adrian.
In effetti stavo infilando gli schinieri al contrario.
-Aspetta, ti aiuto.
Slacciò le mie protezioni e iniziò a sistemarle.
Appena mi infilò la sinistra, lo vidi vestito da principe mentre mi metteva la scarpetta di cristallo.
-Vuoi sposarmi? -chiese l'Adrian principe.
-Si, lo voglio! -risposi con gli occhi a cuoricino.
-Scusa? -chiese lui.
Sbattei le palpebre: Adrian mi stava guardando con un sopracciglio alzato.
-Ehm... niente.
Il figlio di Zeus finì di legarmi gli schinieri, poi si alzò.
-Ecco qui. -disse. -Vado un attimo da Jason.
Si allontanò.
Quando fui sicura di essere sola, mi diedi uno schiaffo in faccia.
-Allison, datti una svegliata. Non è il momento di farsi filmini mentali. -dissi ad alta voce.
Mi misi l'arco in spalla e andai a cercare Audrey.Mancavano dieci minuti a mezzogiorno.
I semidei si stavano schierando, pronti per intervenire nel caso in cui Adrian non fosse riuscito a far calmare le Muse a parole.
Adrian iniziò a salire sulla Collina Mezzosangue, ma si fermò dopo qualche passo.
Si voltò verso i ragazzi dei due campi e chiese silenzio per parlare:
-Volevo solo dirvi di fare attenzione e di non sottovalutare le Muse. -disse. -E anche se le cose si dovessero mettere male, non arrendetevi. Ricordatevi che avete combattuto contro Crono e Gea. E avete vinto. Quindi nove dee come loro non sono niente in confronto. Buona fortuna a tutti!
I semidei esultarono.
Io e Kendall seguimmo Adrian sulla Collina Mezzosangue, dove le Muse si sarebbero mostrate.
-E ora aspettiamo? -fece Kendall quando arrivammo in cima.
-E ora aspettiamo. -rispose Adrian sospirando mentre i suoi anelli si trasformavano in pugnali.
Sul Campo Mezzosangue era calato un silenzio carico di tensione. Vidi Chirone fare avanti e indietro, mentre Reyna e Frank, a cavallo di due pegasi, stavano davanti ai semidei.
Notai che Kendall lanciava occhiate nervose ad Adrian. Forse per quello che avevo visto oggi, quando li avevo trovati vicino all'armeria e Audrey stava piangendo. Ma in quel momento non era il problema principale.
-Adrian. Cosa dirai? -chiesi.
Il ragazzo mi guardò: -Chiederò di lasciarmi in pace.
-D'accordo. Ti lasceremo in pace se tu tornerai sull'Olimpo con noi. -disse una voce femminile.
Adrian si voltò. Davanti a lui c'erano le nove Muse in persona.
-No. -disse il ragazzo duramente, poi si accorse del suo tono e si addolcì. -Sentite. Avete avuto quattrocento anni per chiedermi cosa provavo per voi e non mi sembra che lo abbiate fatto. Non alzavate un dito sulle dee che cadevano ai miei piedi, o sbaglio? Perché quando decido di vivere una vita diversa, vi siete accorte di...
Poi dal Campo si sentirono i rumori di una battaglia appena iniziata. Mi voltai e vidi un esercito di arpie attaccare i nostri amici.
-Cosa sta succedendo? Perché stanno attaccando i semidei? -chiese Adrian alle Muse.
-Ops. Devono aver capito male i nostri ordini. -disse Thalia con finto dispiacere.
A quel punto mi venne un'idea.
-Bene. Allora facciamo una scommessa. -proposi. -Sfido Calliope in una gara. Se vincerà lei, Adrian tornerà sull'Olimpo. Se vincerò io, lo lascerete in pace. E con lui tutto il Campo Mezzosangue e il Campo Giove.
-Allison, che diamine stai facendo? -mi sibilò Adrian.
-Fidati di me. -dissi con un sorriso.
-Che idea stupida. -commentò Melpomene.
-No. -disse Calliope. -Io accetto la sfida. Se credi di avere una voce più bella della mia fatti avanti, semidea.
Sapevo che non era un'idea molto intelligente, ma Adrian si era innamorato di me dopo avermi sentita cantare.
-Come hai intenzione di determinare la vincitrice? -mi chiese Kendall.
Presi Adrian e Kendall e li allontanai un pochino dalle Muse.
-Dobbiamo convincerle ad arretrare. Qui ci sono alcune trappole che hanno messo i figli di Efesto. Se sono intrappolate, forse avremo delle possibilità in più.
-Giusto... -commentò Kendall.
-Sei così intelligente che potrei baciarti! -Esclamò Adrian. Diventai tutta rossa.
Poi dicemmo alle Muse di sistemarsi in un certo punto. Poco dietro di loro erano situate le trappole. Se fossi riuscita a convincerle a fare un altro passo indietro, sarebbero state legate da lacci piccoli, ma resistenti anche all'oro imperiale.
Calliope cantò una canzone in greco (ma ci capii la metà).
Quando terminò, fu il mio turno:Come to me
In the night hours
I will wait for you
And I can't sleep
'Cause thoughts devour
Thoughts of you consume
Ooh-ooh
Ooh-ooh
Ooh-ooh, ooh-ooh
Ooh-ooh
Ooh-ooh
Ooh-ooh, ooh-ooh
I can't help but love you
Even though I try not to
I can't help but want you
I know that I'd die without youCalliope spalancò gli occhi e iniziò a cantare di nuovo, spaventata, ma io alzai la voce:
Stay with me a little longer
I will wait for you
Shadows creep
And want grows stronger
Deeper than the truth
Ooh-ooh
Ooh-ooh
Ooh-ooh, ooh-ooh
Ooh-ooh
Ooh-ooh
Ooh-ooh, ooh-ooh
I can't help but love you
Even though I try not to
I can't help but want you
I know that I'd die without youFeci un passo in avanti e le Muse ne fecero uno indietro, sempre più vicine alle trappole. Calliope non smise di cantare.
I can't help but be wrong in the dark
'Cause I'm overcome in this war of hearts
I can't help but want oceans to part
'Cause I'm overcome in this war of hearts
I can't help but love you
Even though I try not to
I can't help but want you
I know that I'd die without youAvanzai di nuovo e continuai:
I can't help but be wrong in the dark
'Cause I'm overcome in this war of hearts
I can't help but want oceans to part
'Cause I'm overcome in this war of heartsMa mentre finivo il ritornello, ecco che il mio piano funzionò. Le Muse finirono dritte nelle trappole e urlarono.
-Quindi... cosa dicevate sul fatto che Adrian deve tornare sull'Olimpo? -chiese Kendall con un'espressione innocente in viso.
Le Muse si guardarono, poi scomparvero con dei pop. E con loro le arpie che avevano attaccato i semidei.
-Allison. -disse Adrian.
Io e Kendall ci voltammo a guardarlo. Il figlio di Zeus sorrideva.
-Ce l'hai fatta. Abbiamo vinto.
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Daughter of the Sun
Fanfiction|| DAUGHTER OF THE SUN: LIBRO I || "[...] Incrociai le gambe pensando a quanto fosse assurdo che quel ragazzo diciottenne in realtà avesse quattromila anni e più. E, soprattutto, che quello fosse mio padre. [...]" In meno di una settimana, Allison v...